venerdì, 19 Aprile, 2024
Politica

La Russa eletto con 17 voti del centrosinistra. Berlusconi alza la posta e intralcia Meloni

Oggi l'elezione del Presidente della Camera, candidato della Lega Lorenzo Fontana

Esiste una maggioranza? Esiste una opposizione? Domande tutt’altro che retoriche, visto lo spettacolino di questi giorni. Se le sta ponendo, forse, anche il Capo dello Stato che a breve dovrà dare l’incarico di formare il nuovo governo. Mattarella avrà avuto di che riflettere vedendo l’elezione della seconda carica dello Stato avvenuta senza i voti di Forza Italia ma con quelli delle opposizioni. Un segnale non proprio rassicurante per la formazione del governo. Un messaggio sottile a Mattarella e Meloni: l’opposizione non è compatta e una parte di essa forse non toglierà le castagne dal fuoco al centrodestra ma non è disposta ad avallare i giochetti di Salvini e Berlusconi, anzi vuole farli esplodere.

Sulla carta gli italiani hanno dato la maggioranza assoluta al centrodestra la cui guida spetta a Giorgia Meloni che ha raccolto il triplo di ciascuno dei due alleati. Ma Lega e, soprattutto, Forza Italia masticano amaro e stanno facendo di tutto per rendere complicata la formazione del Governo.

Meloni vuole un Esecutivo di alto profilo ma Salvini e Berlusconi da 18 giorni pongono veti e cercano di piazzare nei ministeri personaggi le cui qualità eccelse sembrano sconosciute a tutti.

Con una testardaggine che non fa onore alla sua storia politica, Berlusconi vuole a tutti i costi un ministero significativo per Licia Ronzulli e minaccia fuoco e fiamme se questo non avviene. Incredibile.

Salvini vede sfumare il tanto agognato Viminale e si troverebbe a disagio con Giorgetti ministro dell’Economia nelle cui mani finirebbe la decisione finale su flat tax, pensioni e altre spese care al leader leghista.

Mattarella ne ha viste di tutti i colori sia come parlamentare sia come Presidente della Repubblica. Ma stavolta si sta esagerando. Due partiti del Centrodestra mettono in discussione il mandato chiaro ricevuto dagli elettori che li obbliga a governare sotto la guida di Giorgia Meloni. Gli stessi partiti che si accapigliano per spartirsi alla vecchia maniera i ministeri fanno e disfanno liste prima ancora che Mattarella abbia conferito l’incarico come se il Quirinale fosse un notaio che si limita a registrare le volontà delle parti peraltro molto litigiose.

Insomma un po’ di decoro istituzionale e di rispetto per la volontà popolare forse sarebbe un atto dovuto. Salvini e Berlusconi si rassegnino: Meloni ha il diritto e il dovere di formare il suo Governo senza dover cedere a pressioni e ricatti inammissibili. Tocca a lei proporre a Mattarella le persone giuste per vari i ministeri ben sapendo che dovranno affrontare sfide eccezionali e dovranno essere all0altezza dei problemi. È ovvio che trattandosi di una coalizione Meloni dovrà tener conto delle opinioni dei suoi alleati. Ma questi ultimi non possono tarpare le ali al nuovo governo facendolo nascere debole a fronte di un mandato popolare forte e di un contesto gravissimo del Paese.

Comprensibile la scelta di alcuni senatori delle opposizioni che si sono abilmente inseriti in questo disorientamento della maggioranza e sono stati determinanti per l’elezione di La Russa. Un messaggio sottile a Mattarella e Meloni. L’opposizione non è compatta e una parte di essa forse non toglierà le castagne dal fuco al centrodestra ma non è disposta ad avallare i giochetti di Salvini e Berlusconi e li farà saltare per aria.

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