lunedì, 16 Dicembre, 2024
Economia

Partite Iva e Piccole imprese, motore di sviluppo e lavoro

Il patto tra l’associazione nazionale, “Noi autonomi e partite Iva” e il partito di “Verde è Popolare” vuol dare nuovo impulso alle azioni per tutelare le microimprese italiane. Si tratta  di difendere chi lavora e crea sviluppo. Politica e istituzioni sono chiamate a tutelare un grande capitale umano e produttivo perchè partite Iva e piccole imprese sono  le protagoniste di una stagione economica e finanziaria che permette all’Italia di primeggiare a livello europeo, sulla qualità del manifatturiero, l’innovazione, il numero degli assunti, la formazione, fino alla ricerca di una migliore qualità della vita. Partite Iva, Piccole e micro imprese, tuttavia, pagano un prezzo alto per questo loro impegno. Tassazione, burocrazia, azioni commerciali sleali, leggi nazionali ed europee che disorientano e penalizzano. Eppure sono un mondo che oltre alle conquiste del presente ha potenzialità enormi per il futuro.

 

Numeri e ragioni di una sfida

Possiamo definire il lavoro messo in campo da questi intraprendenti soggetti produttivi una vera sfida. I numeri dimostrano l’ampiezza di questo impegno professionale e produttivo. Inoltre il loro radicamento nei territori permette una azione diventata insostenibile.

L’impegno dei giovani

Le Pmi sono la vera e propria struttura portante del sistema produttivo nazionale.
In Italia le Piccole e medie imprese rappresentano il 99,9% del totale delle aziende operanti sull’intero territorio nazionale, generando oltre il 70% del fatturato del Paese e contribuendo a impiegare oltre l’81% dei lavoratori. L’impegno professionale dei singoli neo imprenditori è davvero rilevante. Per stare ad anni recentissimi, solo nel quarto trimestre 2021 sono state aperte 106.400 nuove partite Iva. Ben il 46,1% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni e il 31,7% dalla fascia di età 36-50 anni. Con questi numeri si apre uno scenario di interesse collettivo di grande importanza. Inoltre anche di fronte a fenomeni inediti e avversi come la pandemia, le piccole e medie imprese hanno rappresentato , uno sforzo di tenuta e nel contempo di costante crescita. Non si tratta solo di percentuali ma anche di qualità. Come è noto c’è un particolare fermento nei confronti delle imprese innovative che sono, secondo gli Uffici studi delle categorie produttive, una evoluzione delle Start Up. Uno slancio verso il futuro che va tutelato e incentivato.

Dalla sicurezza all’appagamento

È ricorrente un altro e nuovo formidabile aspetto che lega le Partite Iva alle piccole e micro imprese, quello di una riconsiderazione del lavoro e dell’impegno professionale. Si impone una nuova esigenza soprattutto in relazione al conciliare il lavoro con la vita privata, esigenza sentita in particolare dalle donne occupate. Cambiamento oggi molto richiesto soprattutto dai giovani neolaureati. Si vuole un lavoro che conceda maggiori spazi di vita privata, c’è in altri versi un crescere di “desideri e di autorealizzazione”. Si ricerca una maggiore flessibilità coniugata con un’esigenza di vedere il mondo in modo diverso più partecipe e coinvolgente.

Troppe le penalizzazioni

Fin qui le motivazioni di una crescita che ha del travolgente. Ma nel contempo i problemi non mancano. In particolare il sistema fiscale che diventa punitivo se non coercitivo verso ciò che è nuovo e creativo. Un sistema inoltre che da vantaggi enormi alle grandi imprese che riescono per le loro dimensioni e sostegni in ogni ambito, a fare incetta di fondi pubblici e lasciare le briciole alle piccole realtà. Talvolta nemmeno le briciole perché i grandi gruppi nel loro desiderio di fagocitare le nuove idee creano ostacoli a chi ha progetti vincenti e a basso costo. Inoltre c’è una legislazione europea che penalizza enormemente l’Italia che ha piccole imprese di natura diversa per dimensioni e fatturato da quelle di altri Paesi Ue. Le leggi dell’Unione non tengono conto di questa nostra specificità. In più c’è il rischio che anche le disattenzioni legislative italiane determinino una eccessiva frammentazione delle piccole imprese che non riuscirono così a far valere i propri diritti.

Il patto di “Verde è Popolare”

La creazione di un sistema di tutele legislative le Partite Iva e le Piccole i micro imprese, hanno ora un nuovo e convinto alleato. È stato stabilito un accordo virtuoso tra l’Associazione “Noi autonomi e partite Iva” – organizzazione nazionale di Partite Iva e la formazione politica centrista di “Verde è popolare”. Il protocollo d’intesa e di collaborazione è stato firmato per l’Associazione dal Presidente Eugenio Filograna e dai coordinatori AEPI Regione Campania Aldo Morgillo e Giuseppe Calvanese. Per il partito “Verde è Popolare” hanno sottoscritto l’intesa il Presidente l’onorevole Gianfranco Rotondi, il coordinatore dei circoli Gianpiero Pilla e il sottoscritto come Presidente del Consiglio Nazionale. “Questo accordo”, si legge nel documento, “apre una pagina nuova per le partite Iva e offre grandi prospettive ad una colonna portante dell’ economia italiana”. Inoltre aggiungiamo noi, che rivolgiamo convinti un appello alla politica e alle istituzioni di difendere questo grande patrimonio di lavoro, innovazione, sviluppo e, soprattutto, di capitale umano. Si parla troppo in questa campagna elettorale di questioni ideologiche distanti dai problemi reali del Paese. Questo Patto vuole essere invece una svolta, quella di credere di più nei nostri interessi e valori che però dobbiamo saper difendere.
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