giovedì, 25 Aprile, 2024
Lavoro

Furlan:”Manifestazione fine mese, Paese non può tornare indietro”

“A fine mese confermo che faremo una grande manifestazione nazionale. Per provare a scuotere il governo. Per sperare ancora in uno scatto di responsabilita’. Conte e’ ancora in tempo per rivedere le priorita’. Lo faccia, lo deve al Paese. Cambi linea”. E’ quanto sottolinea oggi la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, in un’ampia intervista al quotidiano cattolico “Avvenire”. “Il Paese non puo’ tornare indietro sulla crescita. E invece questo sta succedendo: siamo passati dalla crescita all’1,5 all’uno. Ma senza investimenti e con le grandi opere paralizzate quella percentuale andra’ ancora rivista al ribasso”, aggiunge la leader Cisl. “Il governo pare navighi a vista. Non ha una visione lunga del Paese. Una visione in prospettiva. Forse nemmeno vuole averla. La politica da troppo tempo guarda solo al risultato del giorno dopo perche’ il tema e’ dare immediata soddisfazione a ipotetici elettori. Ma chi governa ha il dovere di guardare al futuro delle nuove generazioni, a chi verra’ dopo”, sottolinea la Furlan.

“C’e’ delusione. Una delusione terribile e contagiosa.Avevamo chiesto al premier Giuseppe Conte una manovra capace di mettere al centro la crescita e di puntare sugli investimenti. Avevamo anche avuto l’impressione che avesse capito. Che fosse pronto a passi precisi. Poi, invece, e’ andato nella direzione opposta”, aggiunge ancora la segretaria generale della Cisl. “Questo era il momento di scelte nette per uscire definitivamente dalla crisi. E invece vedo troppi errori. Una lunga serie di brutti errori. Perche’ fermare le grandi opere che sbloccherebbero, da subito, una infinita’ di posti di lavoro? E perche’ diminuire gli investimenti sui territori? C’e’ bisogno di lavori di ristrutturazione. Per scuole, ospedali, strade, ferrovie… Per il riassetto idro-geologico, per gli impianti per il riciclaggio dei rifiuti. E invece tutto e’ fermo – spiega -. Perche’, ancora una volta, si prova a utilizzare come un bancomat la non rivalutazione o la rivalutazione solo parziale delle pensioni? E ancora: perche’ questi tagli su tutti i capitoli della crescita? Sulla formazione. Sulla scuola. Sull’innovazione. E perche’ dimezzare le risorse per l’alternanza scuola-lavoro?”. La Furlan riconosce che nella manovra ci sono anche piccoli segnali da cogliere. “C’e’ qualche lucina che si e’ accesa. La proroga degli ammortizzatori sociali. La stessa “quota cento” ed opzione donna e’ una possibilita’ che si da’ ai lavoratori. Ma e’ troppo poco. Mancano aspetti molto importanti come il trattamento di garanzia per i giovani, l’Ape sociale da rendere strutturale e la copertura del lavoro di cura. Quanto al Reddito di cittadinanza, ha senso solo se costruito davvero come un ponte verso il lavoro”. (Italpress).

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