Sarà necessario un nuovo ampliamento dei posti letto e in terapia Intensiva dedicati al COVID negli ospedali e prevedere “la corretta e tempestiva presa in carico dei pazienti affetti da malattia da SARS-CoV-2, con particolare riferimento alle categorie più fragili. È quanto chiede il ministero della Salute alle Regioni con una circolare alla luce dell’attuale andamento epidemico e in considerazione degli ulteriori impatti assistenziali sul livello ospedaliero potenzialmente correlati alla maggiore diffusione del virus SARS-CoV-2.
Si ritiene importante “raccomandare alle Regioni/PP.AA. l’attivazione delle misure organizzative atte a fronteggiare nelle prossime settimane un incremento della domanda di assistenza sanitaria legata all’infezione, sia a livello ospedaliero che territoriale.
Nonostante il periodo estivo “in cui molte attività vengono svolte all’aperto, si conferma sul territorio nazionale una fase epidemica caratterizzata da un forte aumento dell’incidenza, in constante crescita già da 4 settimane e che ha raggiunto i 586 casi/100.000 abitanti, da una trasmissibilità in aumento e al di sopra della soglia epidemica sia calcolata su casi sintomatici (Rt medio 1,30) che su casi ricoverati in ospedale (Rt 1,22) e da un aumento dei tassi di occupazione dei posti letto in area medica (9,2%, con incremento relativo del numero di ricoverati del 22%) e di terapia intensiva (2,5%, con incremento relativo del numero di ricoverati del 13,6%)”, si legge nel documento.
“L’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali – prosegue – rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto clinico dell’epidemia”.