sabato, 20 Aprile, 2024
Ambiente

Nasce la Direzione Generale per il Mare

Un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ha fissato la nuova riorganizzazione del Ministero dell’ambiente.

A dare l’annuncio il generale Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente, a detta del quale è stato aggiunto “un nuovo tassello alla strategia del Green New Deal. Il provvedimento appena approvato rinnova totalmente il Ministero dell’Ambiente permettendoci di adeguare la struttura amministrativa alle sfide del futuro. Questa nuova organizzazione vede nascere due dipartimenti: il primo gestirà la tutela dell’ambiente, in tutte le sue componenti, all’interno del quale nascerà una nuova direzione ad hoc sul mare, oltre a quelle già esistenti su natura, dissesto e acqua; il secondo si occuperà della transizione ecologica, coordinando le competenze su crescita verde, economica circolare e sviluppo sostenibile”.

Secondo l’ufficiale superiore dell’Arma dei Carabinieri “ora saremo più forti e organizzati per affrontare le sfide ambientali sia a livello nazionale sia a livello internazionale, attraverso un maggiore presidio del territorio e una maggiore capacità di monitoraggio su tutti gli enti e amministrazioni che attuano le politiche ambientali”.

La nuova organizzazione amministrativa, realizzata senza spese, si articola ora secondo un sistema più moderno a responsabilità distribuite fondato su due Capi dipartimento, che saranno chiamati a coordinare i temi generali, e otto Direzioni generali, a presidio dei settori di competenza. I due dipartimenti saranno focalizzati rispettivamente sugli aspetti di tutela e salvaguardia ambientale e sulle politiche di transizione ecologica.

Si conferma l’importanza delle azioni di salvaguardia dell’ambiente e di contrasto all’inquinamento affiancandole alle più recenti sfide di promozione di comportamenti e sistemi produttivi meno energivori e inquinanti e di stimolo a un rapporto più rispettoso con l’ambiente così da affrontare più efficacemente le svolte epocali e ormai improcrastinabili, dettate dai cambiamenti climatici.

Non è un caso che uno dei due dipartimenti sia dedicato alla transizione ecologica. Le direzioni generali invece passano da sette a otto: alle precedenti, competenti su protezione della natura, dissesto idrogeologico e acqua, economia circolare, crescita sostenibile, cambiamenti climatici e risanamento ambientale, si affianca una nuova Direzione generale per il mare e le coste, che avrà come obiettivo quella di tutelare l’ambiente marino e governare i processi partecipati della blue economy.

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