mercoledì, 17 Aprile, 2024
Economia

Stretta anti evasione e riciclaggio. Invio giornaliero dei pagamenti Pos

L’interrogativo è: quale fisco uscirà dalla riforma in discussione in Parlamento? Quali decisioni adotterà il Governo di fronte ad un dibattito politico nella maggioranza sempre a rischio di rottura? Le risposte arriveranno in settimana con il dibattito in Parlamento, per ora il Governo va avanti sulla linea di contrasto all’evasione, serrando le norme e ampliando i controlli. Fino a voler intercettare e annullare le pratiche finanziarie più pericolose come il riciclaggio di denaro.
In questi giorni, nell’ambito delle riforme attese nel Piano nazionale di Ripresa è stato dato il via libera all’invio giornaliero dei dati dei pagamenti con il Pos.
Si tratta di un tassello nella costruzione di un percorso antievasione.
La nuova stretta prevede la trasmissione delle transazioni giornaliere pagate con carte elettroniche presso negozi, esercizi e studi.
L’obiettivo è individuare tutto ciò che non si trasforma in scontrino e ricevuta fiscale. I datidei pagamenti saranno così intercettati e valutati.

No controlli su acquirenti

Le verifiche per ora non riguardano chi acquista. I dati degli acquirenti non saranno infatti toccati e trasmessi. Il fisco vuole al contrario conoscere tutto ciò che comunica chi vende, in modo da poter
incrociare successivamente questi dati con i corrispettivi telematici.
Se non ci sarà un equilibrio scatterà una successiva verifica per analizzare le discordanze. In altri versi se l’incasso è superiore al numero degli scontrini rilasciati emerge una discordanza che deve essere
chiarita. A ricevere tutte le informazioni sarà l’amministrazione fiscale, che così non dovrà avviare un percorso a ritroso nei confronti degli esercenti o dei consumatori.

Chi vende, chi compra e il sommerso

C’è poi il capitolo, che si ritiene consolidato, dell’accordo reciproco tra chi vende e chi acquista per evitare scontrini e pagamenti elettronici. In questo caso le verifiche dovranno scoraggiare una pratica abbastava consolidata. L’intervento su questa “usanza” porta anche l’impegno del Governo verso l’Europa che ha promesso di tracciare e stroncare una pratica tra acquirente e venditore che alimenta il sommerso. Il tutto, avverrà nel rispetto della privacy. Anche perché non saranno indicati gli estremi degli utenti, in un’ottica di non rendere visibili preferenze e tipologie di spese.

Faro sul riciclaggio

Su un piano più ampio fuori dalla evasione fiscale, si pone invece l’intervento della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate contro altri fenomeni criminali. Prima di tutto il riciclaggio di denaro
che alimenta le attività criminali.
Si accerteranno soprattutto le incongruenze tra il numero degli scontrini battuti rispetto agli importi rilevanti incassati.

Pagamenti Pos, linea dura

Sull’uso previsto obbligatorio e generalizzato dei pagamenti con carte elettroniche e Pos, il Governo non torna indietro. Non sono state infatti accolte le richieste delle Associazioni di categoria del commercio che hanno sollecitato l’esecutivo a rinviare la nuova norma.
Dal Consiglio dei ministri è arrivata una doppia conferma della linea intransigente del Governo, rimane anche l’anticipo della doppia sanzione sul Pos che scatterà dal 30 giugno 2022. Le Associazioni chiedevano almeno il 1° gennaio 2023. Invece il Cdm, non solo ha ribadito l’entrata anticipata, ma chi non accetterà pagamenti con moneta elettronica subirà una sanzione di 30 euro a cui si somma quella variabile pari al 4% del valore complessivo della transazione. Le micro-partite Iva che hanno
ricavi o compensi fino a 25mila euro da “misurare” sul periodo d’imposta precedente, avranno ancora tutto il 2023 per evitare la fatturazione elettronica. Un allungo dei tempi per evitare all’Italia i rilievi
comunitari perché non si gravano i titolari di piccole o piccolissime imprese di ulteriori oneri. Rimane invecel’estensione dell’obbligo di fattura elettronica ai forfettari a partire dal 1° luglio.

Codice di crisi, un rinvio

Delle richieste arrivate dalle categorie resta solo la non applicazione delle sanzioni per chi nel trimestre da luglio a settembre emetterà la fattura entro il mese successivo a quello dell’effettuazione dell’operazione. Uno slittamento al 15 luglio c’è per il Codice della crisi d’impresa. Le nuove norme saranno applicate con il recepimento della direttiva europea “Insolvency”.

Nuove norme, quale efficacia?

Intanto si è aperto un dibattito sulla efficacia degli strumenti nella lotta alla evasione e quali vantaggi ci sarebbero rispetto ad una moratoria dei debiti tributari. Se ne è parlato a Pavia durante il convegno promosso dall’Ordine dei dottori Commercialisti sul tema “Riflessioni sulla riforma del fisco in Italia”. Il convegno ha preso le mosse di come sia penalizzante in Italia il sistema sanzionatorio tributario anche nei confronti di chi non per furbizia ma per cause legate alla crisi non ha potuto rispettare gli obblighi tributari
regolarmente dichiarati. Il sistema, è stato convenuto nel dibattito, andrebbe riformato mitigando le conseguenze per chi non ha potuto pagare. In particolare è stata avanzata l’ipotesi di una più ampia pace
fiscale. Che non preveda la sola rottamazione di imposte da ruoli e avvisi di accertamento ma di pagamenti più lunghi e senza l’applicazione di sanzioni. Tutto questo anche a beneficio dei 1.100 miliardi di euro di tasse non pagate che risultano da 22 anni nel magazzino fiscale.

Pressione fiscale, nuovo aumento

Nel frattempo c’è chi ricorda come nell’ultima rilevazione Istat, dello scorso 7 aprile, la pressione fiscale nel quarto trimestre 2021 è stata pari al 51,8%, in crescita di 0,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le entrate totali dello Stato, nello stesso periodo, sono aumentate in termini tendenziali dell’8,1% e la loro incidenza sul Pil è stata del 56,8%, in crescita di 1,5 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2020.
C’è infine il rischio che i target dichiarati di controllo e recupero restano tali e non vengono mai raggiunti. In compenso, secondo questa versione, “i poveri cittadini onesti sono sempre più poveri”.

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