martedì, 30 Aprile, 2024
Regioni

A Napoli la tappa finale di “Restituzioni”

Apre il 21 maggio 2022 alle Gallerie d’Italia a Napoli l’esposizione conclusiva della XIX edizione di “Restituzioni”, il programma biennale di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico nazionale chiude la sua XIX edizione il 21 maggio 2022 con una manifestazione all’interno delle Gallerie d’Italia a Napoli. L’iniziativa è promossa da Intesa Sanpaolo in collaborazione con il Ministero della Cultura. La mostra è chiamata ad inaugurare la nuova sede espositiva di Napoli delle Gallerie d’Italia a conferma, nell’ambito dell’impegno culturale di Intesa Sanpaolo, della grande attenzione nei confronti del tema del restauro e della salvaguardia dell’immenso patrimonio artistico del Paese.

Visitabile fino al 25 settembre 2022, l’esposizione presenta il risultato dei restauri di 87 nuclei di opere per un totale di oltre 200 manufatti, selezionati dall’Istituto bancario insieme a 54 enti di tutela (Soprintendenze, Direzioni Regionali Musei e Musei autonomi) e appartenenti a 80 enti proprietari, tra musei pubblici e diocesani, chiese e luoghi di culto, siti archeologici. La curatela scientifica è di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti e, da questa edizione, Carla Di Francesco.Nato in Veneto e inizialmente dedicato a quel territorio, il programma Restituzioni è cresciuto, di pari passo con la crescita di Intesa Sanpaolo, raggiungendo via via un raggio d’azione più ampio. Nell’edizione in corso, che ha largamente coinciso col periodo che ha sconvolto programmi e abitudini nell’intero pianeta, Intesa Sanpaolo ha voluto dare continuità al progetto rinnovando l’impegno per un comparto in sofferenza – quello del restauro – che ha sempre visto l’Italia ricoprire un ruolo di eccellenza nel mondo. Una iniziativa volta alla salvaguardia del patrimonio nazionale, che non ha mai modificato la mission iniziale e che si è al contempo rinnovata e ampliata nei decenni, coinvolgendo in questa edizione 80 qualificati laboratori di restauro e decine di conservation scientist impegnati nella diagnostica, in tutta Italia, oltre all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma e il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” di Torino.

Le opere selezionate testimoniano la ricchezza dei grandi musei italiani e delle maggiori città d’arte, ma anche l’importanza identitaria per il territorio italiano che si esprime nei centri minori e nei borghi, disegnando una panoramica fedele all’idea di museo diffuso che connota la nostra penisola. In quest’ottica di attenzione all’intero territorio, la Banca ha scelto di estendere ulteriormente l’area di riferimento di Restituzioni, che nella XIX edizione coinvolge per la prima volta tutte le regioni italiane, consacrando così pienamente la sua dimensione nazionale. Come è prassi da ormai quattro edizioni, Restituzioni si estende anche a una realtà europea in cui il Gruppo è presente, nonché una extraeuropea. A rappresentare l’Europa quest’anno sarà la Francia, con un capolavoro di Vittore Carpaccio dal Museo Jacquemart-André di Parigi. Il Brasile darà un respiro mondiale al progetto, nell’importante tentativo di salvare un affresco pompeiano gravemente danneggiato dal terribile incendio che, nel 2018, ha devastato il Museu Nacional di Rio de Janeiro.

La XIX edizione di Restituzioni copre un arco cronologico di 26 secoli, spaziando dall’antichità al contemporaneo, fornendo così un ampio panorama del patrimonio artistico italiano. Tra le opere oggetto di restauro, un gruppo di specchi bronzei di VI-V secolo dal Museo Archeologico Nazionale di Locri; l’affascinante Kouros di Rhegion, 500-490 a.C., dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria; il Larario di legno ormai carbonizzato da Ercolano; i tre mosaici pavimentali paleocristiani dalle grandi terme di Aquileia; lo spettacolare Polittico di Giusto de’ Menabuoi dal Battistero di Padova; le grandi ante-reliquiario in argento, degli anni settanta del XV secolo, dal Museo Diocesano di Andria; il San Girolamo penitente e La visita dei tre angeli ad Abramo di Antonello da Messina della Pinacoteca Civica di Reggio Calabria; il Trittico di San Lorenzo di Giovanni Bellini e bottega, 1461-62 circa, dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia; il capolavoro di Giovanni Bellini, La Trasfigurazione, del Museo di Capodimonte, da cui giunge anche la Madonna con Bambino e i santi Elisabetta e Giovannino di Agnolo Bronzino; il Polittico di Sant’Anna di Capodistria di Cima da Conegliano, del 1513, dal Museo di Palazzo Ducale di Mantova; il cartone preparatorio di Giulio Romano, La battaglia di Costantino contro Massenzio al Ponte Milvio, 1521, dalla Pinacoteca Ambrosiana di Milano; gli Arazzi con episodi della guerra di Troia (o effetti dell’Ira, o della Collera) del Museo dell’Università di Bologna; la meravigliosa Pala detta di San Domenico di Romanino dalla Pinacoteca Tosio-Martinengo di Brescia; il baldacchino con la Vergine e il Bambino da Predazzo; le Croci processionali dal Museo dell’arte Sacra della Marsica a Celano; i dipinti di Santa Cecilia e Santa Apollonia, letteralmente ritornati all’antico splendore dopo un’avventura rocambolesca, da Tolve; il Sole di Pellizza da Volpedo dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma; il dipinto ‘Dinamismo di un corpo umano’ di Umberto Boccioni del 1913, proveniente dal Museo del Novecento di Milano; la maestosa Campana di Luigi Mainolfi del 1979-80 dalla Galleria d’Arte Moderna eNella grande varietà non mancano oggetti particolari come i codici cartaceo-membranacei del XV secolo della Divina Commedia dalla Biblioteca dell’Università di Bologna; il Messale del vescovo François de Prez, un manoscritto del 1464-1470 ca proveniente dalla Cattedrale di Aosta; il velo funebre del Cardinal Branda Castiglioni dal Museo della Collegiata di Castiglione Olona; la Camicia Talismanica in lino di fattura ottomana del XVII secolo dal Museo delle Civiltà di Roma; il mantello indossato da Napoleone per l’incoronazione a Re d’Italia, avvenuta nel Duomo di Milano nel 1805, insieme alla corona, al bastone del comando, allo scettro e alla mano di giustizia, tutti provenienti dalla Pinacoteca di Brera di Milano.

Il Presepio storico della parrocchiale di Santa Caterina di Cardè dal Palazzo dei Vescovi di Saluzzo si affiancherà al Presepe di Francesco Londonio del Museo Diocesano di Milano.  Rientra in questa edizione di Restituzioni anche il restauro della Cena di san Gregorio Magno, promosso dal Comune di Vicenza e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Verona, Rovigo e Vicenza, sostenuto da Intesa Sanpaolo in occasione dei trent’anni del programma Restituzioni. Il monumentale dipinto su tela di Paolo Veronese, voluto per il Santuario di Monte Berico a Vicenza e inamovibile dalla sede per cui fu creato per ragioni conservative, sarà raccontato in mostra attraverso i video che, come consuetudine, permettono al visitatore di seguire le fasi salienti del restauro di un’ampia selezione di opere. Accompagnano la mostra una serie di prodotti editoriali volti a divulgare la conoscenza degli esiti raggiunti dai restauri ad un pubblico quanto più vasto possibile. Il catalogo generale con le schede storico-artistiche e le relazioni di restauro di ciascuna opera, pubblicato on-line in formato PDF e scaricabile gratuitamente dal sito www.restituzioni.com, è affiancato da un’agevole e divulgativa guida cartacea alla mostra. Il sito di Restituzioni, archivio prezioso delle oltre 2000 opere restaurate, offrirà al pubblico del web anche i video delle fasi salienti degli interventi di oltre 20 opere restaurate in questa edizione.

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