mercoledì, 24 Aprile, 2024
Economia

Guerra e costi al Vinitaly. Coldiretti: per il vino corsa agli aumenti. Produzione, imballaggi e trasporto impennata del 35%

Parla di “Guerra in cantina” la Coldiretti che sottolinea gli effetti negativi per il comparto vitivinicolo dopo l’aggressione della Russia contro l’Ucraina. I costi per il vino italiano sono aumentati del 35% con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole.

I costi “nel bicchiere”

E’ la stima calcolata dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini in occasione dell’incontro sull’impatto del conflitto sulla vita quotidiana delle aziende vitivinicole, organizzato all’Auditorium Verdi al Vinitaly di Verona, con la prima mostra per “toccare con mano” la classifica degli aumenti nel bicchiere. Gli incrementi in termini assoluti per le imprese del vino sono in media di 6.886 euro secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea.

Aumenti unilaterali

Le aziende vitivinicole Made in Italy si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che, calcola la Coldiretti, arrivano oggi a pesare sui bilanci per oltre un miliardo di euro. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali.

I rincari di tappi e imballi

Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti. “Ma i prezzi degli ordini cambiano”, aggiunge Coldiretti, “ormai di settimana in settimana, rendendo peraltro impossibile una normale programmazione economica nei costi aziendali”. Problemi anche per l’acquisto di macchinari, soprattutto quelli in acciaio, prevalenti nelle cantine, per i quali è diventato impossibile persino avere dei preventivi.

Tir e navi trasporti alle stelle

Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale, osserva la Coldiretti, si unisce la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%. “In generale, secondo il global index Freightos, importante indice nel mercato delle spedizioni, l’attuale quotazione di un container è pari a 9.700 dollari contro 1.400 dollari di un anno fa”.

Calo delle vendite

La situazione di difficoltà si evidenzia anche dall’andamento delle vendite che, prosegue Coldiretti, per il 55% delle cantine italiane sono diminuite nel 2022, mentre per il 42% sono rimaste invariate e solo un 3% dichiara di averle aumentate. “Gli effetti delle tensioni commerciali legate al conflitto si ripercuotono anche sull’export dove oltre quattro cantine su dieci (43%) affermano di aver ridotto le spedizioni.

Occorre comunque ricordare che sino ad oggi l’incremento dei costi è stato scaricato esclusivamente sulle spalle dei viticoltori, come dimostra il fatto che il prezzo del vino, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, è addirittura diminuito dell’1,2% e dello 0,4% nei primi due mesi del 2022, per poi crescere appena dello 0,5% a marzo, in netta controtendenza con i rincari, spesso a doppia cifra, di tutti gli altri prodotti alimentari.

Difendere il patrimonio

“Per difendere il patrimonio vitivinicolo italiano è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro” ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “tutelare il vino significa tutelare il principale elemento di traino per l’intero sistema agroalimentare non solo all’estero ma anche sul mercato interno, a partire dal settore turistico”.

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