sabato, 20 Aprile, 2024
Società

Libertà di espressione ed equilibrio nell’uso delle parole  

La libertà di espressione, da chiunque esercitata, deve rispettare i confini previsti dalla legge non solo per non incorrere in responsabilità civili o penali previste e sanzionate, ma anche e soprattutto per evitare che le cause e gli effetti delle parole con espressioni sgradevoli o con toni aspri possano addirittura aggravare i problemi e i conflitti politici.

Una responsabilità maggiore viene richiesta alle personalità del mondo politico nazionale ed internazionale. Possono essere oltremodo pericolose e fuorvianti frasi ed aggettivazioni che esponenti politici e delle istituzioni, a volte, usano per assecondare le aspettative di chi ascolta o per dare risposte sintetiche ed incisive a domande di giornalisti.

Naturalmente, il compito fondamentale del giornalista è quello di divulgarle con tutti i mezzi idonei di cui dispone, assumendosene la responsabilità nel più ampio principio del diritto-dovere d’informazione. Durante il ventennio fascista, la stampa e la libertà di espressione di pensiero e di parola, sono state soggette soppresse e sottoposte a rigide regole di censura e di controlli.

Anche ora capita, di sovente, che alcune figure istituzionali di rilievo, nel “…manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola…” su materie di loro competenza siano tacciate di prevaricazione verso il potere legislativo od esecutivo e divengano oggetto di segnalazioni agli organi competenti per i provvedimenti conseguenti.

Coraggio, fermezza ed onestà intellettuale per il giornalista sono qualità necessarie per svolgere il proprio compito nell’informare la collettività con obiettività, anche a costo della vita come dimostrano le numerose vittime sul campo, specie in conflitti bellici, come ora tra Russia e Ucraina, la cui vicenda ha riflessi in tutta Europa, Italia compresa.

La guerra è sicuramente il male dell’umanità più atroce  per il quale non sono ammissibili giustificazioni e neanche incomprensioni nei linguaggi o nell’imprudente uso di termini offensivi o non rispettosi della persona.

La libertà, la giustizia, l’eguaglianza e la serenità tra i popoli della terra hanno nella “parola” un potere immenso. Essa può far sprigionare amore, ma anche odio, vendetta, orrore, distruzione e morte, come nelle guerre.

Soppesare le parole è un dovere di tutti, specie dei Capi di Stati e di Governi.

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