giovedì, 2 Maggio, 2024
Società

Covid: Anief “con fine emergenza la scuola dovrà aprire a tutti”

Dal prossimo 10 marzo si potrà tornare a bere e a mangiare nelle sale dei cinema e dei teatri: lo ha deciso il governo, che ha dato parere favorevole a un emendamento al decreto sull’obbligo della vaccinazione. Ma soprattutto, l’esecutivo ha detto sì a diversi ordini del giorno riguardanti la possibilità di valutare un graduale allentamento delle misure anti-Covid. Lo stesso premier Mario Draghi ha detto di volere uscire al più presto dalla pandemia, con una road map che da qui al 31 marzo indichi la strada.

A questo proposito, Anief torna a chiedere di accelerare per il mantenimento in classe di tutti gli studenti, anche i non vaccinati che ad oggi, almeno 300mila, di fatto continuano ad essere discriminati perché costretti a seguire le lezioni a distanza. “In generale, inoltre, con la fine dello stato d’emergenza non dovrà rimanere alcuna restrizione – avverte Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -, inoltre toccherà ai tribunali decidere se è giusto risarcire chi è stato sospeso o discriminato”. Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta urgente di annullamento dell’obbligo vaccinale per i 7 mila sospesi della scuola, ma rinvia al merito la questione di legittimità costituzionale, peraltro già posta dal Tar Lombardia. Nel frattempo, infatti, nei giorni scorsi la stessa questione per l’annullamento urgente della sospensione del personale sanitario è stata accolta dal Tar Lombardia che pubblicherà a breve la ordinanza di remissione alla Consulta di una norma (la Legge 3 del 21 gennaio 2022) già rimessa dal Tribunale di Padova alla Corte di giustizia europea per contrasto con la norma comunitaria. Il sindacato Anief si costituirà con in Corte costituzionale mentre sono in corso di deposito doversi ricorsi nei tribunali del lavoro sempre contro la sospensione e per la remissione in CGUE.

“Il prossimo 25 febbraio – ricorda Pacifico – toccherà al Tar Lazio sezione V e il 16 marzo al Tar Lazio sezione I esaminare le ulteriori questioni di legittimità costituzionale sollevate dai legali di guardie penitenziarie, di finanza e militari che hanno avuto accolte le domande di annullamento delle sospensioni disposte. Il 16 marzo si esprimerà infine il Consiglio di giustizia amministrativa siciliano che a differenza del collegio romano (Cds) ha chiesto una istruttoria specifica al ministero della Salute che dovrà essere consegnata entro febbraio in vista della discussione delle eccezioni di costituzionalità inizialmente non ritenute irrilevanti. In caso di accoglimento dei ricorsi – conclude il presidente Anief – lo Stato dovrà riconoscere a tutto il personale sospeso ricorrente lo stipendio e i danni subiti per un obbligo che non è utile né legittimo ma soltanto odioso e discriminante”, conclude Pacifico.

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