martedì, 19 Marzo, 2024
Energia

Energia. Coldiretti: agroalimentare in sofferenza. Il peso dei costi su imprese e famiglie

Nuovo report e nuovo allarme per la crescita al galoppo dei prezzi. Dall’aumento del 30% dei costi per produrre il grano per la pasta ai rincari del 12% per quelli dell’olio extravergine d’oliva, fino ai
ritardi negli accordi di filiera sul prezzo del pomodoro riconosciuto agli agricoltori per l’avvio della coltivazione.

Tempesta dei prezzi

Sulle tavole degli italiani si abbatte nel 2022 una tempesta perfetta che mette a rischio anche il piatto simbolo della cucina tricolore e della Dieta Mediterranea come gli spaghetti, olio e pomodoro. A lanciare
il nuovo allarme è la Coldiretti che sottolinea questa volta gli effetti del caro bolletta sul settore agroalimentare che complessivamente assorbono oltre il 11% dei consumi energetici industriali totali per
circa 13,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti (Mtep) all’anno.

Grano maxi spesa

Tra le prime vittime dei rincari ci sono i produttori di grano che secondo i calcoli della Confederazione quest’anno devono spendere 400 euro in più all’ettaro, dalla semina fino alla mietitura. “La stangata
interessa”, rileva Coldiretti, “il gasolio agricolo necessario per le operazioni colturali, aumentato di circa il 50%, e persino i concimi.

L’urea per esempio, che è fondamentale nella fase post-semina del grano, è passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%). Anche il fosfato biammonico Dap è raddoppiato, da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano aumenti
superiori al 65%.In difficoltà”.

Extravergine ecco i rincari

Anche i produttori di olio extravergine d’oliva sui quali si abbatte la scure dei rincari con un aumento complessivo del 12% dei costi medi di produzione, secondo Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano. “Ad incidere sono il prezzo”, indica la Confederazione, “del carburante, praticamente raddoppiato nel giro di pochi mesi, il costo dell’energia e i rincari di vetro (+15%) e carta (+70%) necessari per imbottigliamento e
confezionamento”.

Pomodori manca l’accordo

Sulla produzione di polpe, passate e sughi di pomodoro pesano, invece, i ritardi nella definizione di un accordo quadro per il 2022 fra produttori e industriali. “Patto fondamentale”, spiega Coldiretti,
“considerato proprio l’aumento senza eguali dei costi di produzione per le imprese agricole costrette ad affrontare esborsi vertiginosi per tutte le operazioni colturali. In mancanza dell’intesa sui prezzi le
imprese agricole non possono c permettersi di programmare alla cieca l’avvio delle operazioni colturali”.

L’impennata dei prezzi

Ma l’impennata dei prezzi energetici, calcola ancora la Coldiretti, riguarda anche l’alimentazione del bestiame e il riscaldamento delle serre per ortaggi e fiori e non risparmia neppure i costi di produzione
dell’intera filiera agroalimentare come quello per gli imballaggi, dalla plastica alla banda stagnata che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per il vino, succhi e conserve, alle
retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi.

Salvare le aziende

“Serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle anche
combattendo le pratiche sleali nel rispetto della legge che vieta di acquistare il cibo sotto i costi di produzione” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “la necessità di
risorse per sostenere il settore in un momento in cui con la pandemia da Covid si è aperto uno scenario di, accaparramenti, speculazioni e incertezza che deve spingere il Paese a difendere la propria sovranità
alimentare”.

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