venerdì, 26 Aprile, 2024
Società

Su percorso di studi vince la passione personale

Per i giovani, quando si tratta di scegliere il percorso di studi a vincere è la passione personale. Ci si vuole formare su ciò che piace e sono ancora pochi quelli che scelgono in base alle prospettive occupazionali. È quanto emerge dall’indagine online di Studenti.it che ha posto alcune domande ai suoi utenti su “cosa pensano i giovani della formazione post scolastica”. I dati sono emersi in occasione del Job Day Tour, al Mondadori Megastore di via Marghera. L’iniziativa organizzata da Mondadori Store in collaborazione con Digital Generation – la NewCo di HRC Group – mette insieme i temi dell’orientamento in un’occasione di confronto tra nuove generazioni e mondo aziendale.

Alla domanda “qual è il criterio che guiderà o ha guidato la scelta del tuo percorso accademico”, sceglie “di pancia” il 49% degli intervistati; subito dopo – ma molto al di sotto – con il 19%, vengono le richieste del mondo del lavoro, per l’8% degli intervistati conta la sede dell’Ateneo mentre il 5% si affida ai consigli di parenti e amici.

Alternative alla formazione universitaria? Il riconoscimento delle proprie competenze e più apprendistato. Per molte aziende la laurea non è più tra i requisiti fondamentali per ottenere un lavoro. Quando si chiede agli studenti quali potrebbero essere le alternative allo studio post maturità il 33% vorrebbe un sistema per certificare le proprie competenze e il 29% più apprendistato durante la scuola. Tuttavia il 38% insiste comunque per il rinnovamento del sistema accademico (da allineare alle esigenze del mercato del lavoro).
L’orientamento c’è ma bisogna fare di più per 6 studenti su 10.

Ai ragazzi sembrano a volte mancare le informazioni, gli strumenti per scegliere bene e con consapevolezza. Al termine della terza media entrano in contatto con l’orientamento il 68% dei ragazzi e alla fine della scuola superiore il 59% ma gli studenti non sempre risultano soddisfatti: dopo le medie si dichiara soddisfatto dell’orientamento ricevuto il 39% che diventa il 41% dopo le superiori. Esiste dunque circa un 60% di popolazione studentesca che o non riceve servizi di orientamento oppure non ne è pienamente soddisfatta.

Favorevoli a tirocini/stage più di 8 studenti su 10. La formazione sul campo, i tirocini – non sempre visti di buon occhio in passato – oggi sono considerati uno strumento utile dall’83% degli intervistati (per il 51% anche se non retribuiti) mentre solo il 17% preferirebbe­­ evitarli (solo per il 9% e’ una forma di sfruttamento).
Il lavoro dei sogni? Quello da libero professionista.

La maggior parte degli studenti, il 24,2%, ha espresso il desiderio di lavorare in proprio o, per il 21,4%, di essere parte di una grande azienda. Il 13,1% sceglie un impiego nella pubblica amministrazione mentre solo l’8,6% vorrebbe inserirsi nel mondo delle startup.

Orientamento e lavoro: sono web e scuola/università le prime fonti a cui attingere. Il 32% degli intervistati quando si tratta della ricerca di opportunità e offerte di lavoro conferma di rivolgersi ai siti che offrono supporto allo studio, mentre il 27% si affida al parere dei professori, a scuola o in università. Il 22% si fa aiutare da famiglia e amici mentre il 9% si affida alla comunicazione di istituzioni e aziende. Solo una piccola parte si affida ai media tradizionali e ai social network. (Italpress)

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