giovedì, 28 Marzo, 2024
Economia

Organizzata da Generali la premiazione di imprese “Welfare Champion 2021”

Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines

L’anno della pandemia non ha significato solo grande crisi per le aziende ma anche opportunità di miglioramento delle attività finalizzate al benessere di chi ci lavora. Presentata al Teatro Eliseo di Roma la “Premiazione delle imprese Welfare Champion” 2021 organizzato da Generali per premiare i modelli di business sostenibili delle imprese europee. “Le imprese che aumentano il loro livello di welfare, aumentano la loro consapevolezza del ruolo sociale”, ha commentato Lucia Sciacca, direttore comunicazione e social responsability Generali Country Italia e Global Business Line in apertura dell’evento.

Una volontà, quella di sostenere e irrobustire il welfare aziendale, ribadita anche dall’Esecutivo: “Il governo continua a lavorare nel solco degli interventi dei governi scorsi sulla defiscalizzazione del welfare aziendale che hanno dato risultati anche molto buoni. L’avvio di questa politica è arrivata con il governo Renzi ed è stata continuata in quelli successivi”, ha confermato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, intervenendo alla presentazione del rapporto Welfare Index PMI alla base della premiazione.

Il modello Welfare Index

Il modello di analisi Welfare Index PMI sulle aziende utilizzato, giunto alla sesta edizione, è stato strutturato in 10 aree basate su indicatori di iniziativa, di capacità gestionale e di performance. Per la prima volta è stato misurato, nelle oltre 6.000 imprese di tutti i settori produttivi che hanno partecipato, l’impatto sociale del welfare aziendale anche su tutti gli stakeholder: lavoratori, famiglie, comunità, fornitori, consumatori. Dalle rilevazioni è emerso che il welfare aziendale continua a crescere: più del 64% delle piccole e medie imprese italiane ha superato il livello iniziale e, in 6 anni, le imprese più attive nel welfare sono più che raddoppiate. Assegnato quest’anno, infatti, il rating 5W a 105 imprese Welfare Champion contro le 22 del 2017. Insomma, le aziende scoprono i vantaggi nel migliorare le condizioni di lavoro. “Alcune aziende hanno deciso di implementare il welfare come misura di vita aziendale ed è stato un successo”, ha spiegato Andrea Marcattini, Head of governance e institutional relations Generali country Italy .

Il welfare aziendale genera impatto sociale

“Per via del Covid l’azienda è diventata il punto di riferimento centrale della riaggregazione sociale”. Ha dichiararlo è Enea Dallaglio, partner innovation team gruppo Cerved. Il Rapporto, infatti, ha messo in evidenza che per affrontare la pandemia le imprese hanno attuato numerose iniziative di welfare aziendale: servizi diagnostici per il Covid-19 (43,8%), servizi medici di consulto anche a distanza (21,3%), nuove assicurazioni sanitarie (25,7%); maggiore flessibilità oraria (35,8%), nuove attività di formazione a distanza (39%) e aiuti per la gestione dei figli e degli anziani (7,2%); sostegno dei lavoratori e delle famiglie, con aumenti temporanei di retribuzione e bonus (38,2%); sostengo nell’educazione scolastica dei figli (4,8%); contributi alla comunità esterna, attraverso donazioni (16,4%) e sostegni al Sistema Sanitario e alla ricerca (9,2%). La gran parte di queste iniziative sono tuttora in corso e per il 42,7% delle imprese sono strutturali e permanenti. Inoltre, emerge che il 54,8% delle imprese che hanno inserito il welfare nella strategia aziendale ha registrato ritorni positivi sulla produttività. Guardando al futuro 2 imprese su 3 intendono rafforzare l’impegno sociale verso i lavoratori (67,5%) e verso gli stakeholder esterni.

“Attraverso Welfare Index PMI – ha spiegato Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines – abbiamo osservato come le imprese abbiano agito come soggetto sociale, oltre che economico e di mercato, per la loro diffusione nel territorio e per la vicinanza ai lavoratori e alle famiglie, dando vita a un nuovo welfare di comunità. Le imprese hanno dimostrato che il welfare aziendale oggi può e deve uscire dall’azienda. Guardare non solo ai dipendenti e famiglie, ma includere e creare valore per fornitori, territorio e comunità. Questo oggi ci conferma che il welfare, oltre ad essere strategico per la crescita delle imprese, sarà leva per la ripresa sostenibile del Paese”.

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