domenica, 17 Novembre, 2024
Ambiente

Cingolani: idrogeno verde con filiera rinnovabile scelta politica

Lo abbiamo imparato, la parola d’ordine della transizione ecologica è “decarbonizzazione per arrivare al 70% di energia da fonti pulite entro il 2030. Per farlo, occorrerebbe mettere 70 Gw di potenza installata a terra ovvero circa 8 Gw all’anno per i prossimi 9 anni. Nella realtà, negli ultimi anni in Italia sono stati installati solo 0,8 Gw all’anno, con le aste pubbliche andate deserte.

SNELLIRE LA BUROCRAZIA PER RECUPERARE IL RITARDO

Rassicurazioni su questo ritardo sono, però, arrivate dal ministro Cingolani in Audizione nelle Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera . Secondo il ministro, prima della pausa estiva arriveranno sia il decreto Fer II, che disciplina gli incentivi alle rinnovabili, sia il nuovo Pniec (Piano Energia e Clima), che segna l’inizio di un importante cambiamento nella politica energetica. Anche rispetto al Pitesai (Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree), lo strumento di pianificazione generale delle attività minerarie sul territorio nazionale, volto ad individuare le aree dove sarà possibile svolgere o continuare a svolgere le attività di ricerca, prospezione e coltivazione degli idrocarburi in modo sostenibile, a detta di Cingolani, siamo nei tempi. I veri nodi restano le accelerazioni degli iter autorizzativi.

“Il primo punto su cui intervenire è la semplificazione burocratica – ha detto Cingolani -.  Dovremmo stare attenti perché questo sarà una cosa complessa e richiederà sacrifici da parte di tutti. Non sarà un’operazione a basso impatto. Altri paesi hanno problemi come i nostri, come Germania e Francia, ma hanno fatto scelte che a noi non piacciono. Io sono perfettamente cosciente che stiamo facendo un’operazione complessa. Ho capito molto bene quello che le persone non vogliono però non ho capito bene cosa propongono in alternativa. Quindi in assenza di alternative non ideologiche vere quello che rimane come spazio non è molto diverso da quello che abbiamo identificato”.

SOLO IDROGENO VERDE

Rispetto al raggiungimento dei 5 GW di idrogeno verde, Cingolani lo ha definito un “obiettivone” per i tanti settori “hard-to-abate”, difficili da abbattere del nostro manifatturiero: “Se non riusciremo a fare la filiera rinnovabile di produzione di verde, decideremo se non fare idrogeno o farlo in altro modo. Io però ho previsto solo verde, quella è la direttiva”, ha ribadito il ministro della Transizione ecologica. “In generale quello che qui c’è scritto è questo, dopodiché sulle scelte politiche che prenderà il Parlamento, se vuol cambiare metodo, se ne discuterà. Io mi sono attenuto alle regole. Le regole che ci hanno dato in Commissione europea erano di pensare ad un modello verde, con l’enorme sfida che contiene”.

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