venerdì, 15 Novembre, 2024
Economia

Friuli, il modello Sviluppoimpresa per attività solide, innovative e sostenibili

“SviluppoImpresa valorizza un modello nuovo fondato sulla sostenibilita’ economica, ambientale e sociale. Non dobbiamo pregiudicare le risorse del domani, ci serve un sistema saldo e resiliente”. Cosi’ l’assessore regionale alle Attivita’ produttive e turismo, Sergio Emidio Bini, ha focalizzato gli obiettivi del ddl 123 “Disposizioni per la modernizzazione, la crescita e lo sviluppo sostenibile verso una nuova economia del Friuli Venezia Giulia, SviluppoImpresa” intervenendo a conclusione della discussione generale del testo di legge che dovrebbe essere approvato domani dall’Aula. Dopo aver ringraziato il governatore della Regione Massimiliano Fedriga per il supporto ricevuto nei mesi di stesura della norma, il gruppo di lavoro della Direzione centrale, i gruppi consigliari e le categorie economiche per i contributi “arricchenti e non banali” apportati al testo, Bini si e’ soffermato sui contenuti salienti dei 93 articoli che costituiscono il disegno di legge.

Mutuando le parole di Papa Francesco secondo cui “non possiamo pretendere di essere sani in un mondo malato”, Bini ha sottolineato in più passaggi la centralità della sostenibilità e dell’economia circolare come modelli a cui tendere. Un primo pacchetto di misure punta al riuso e al recupero di edifici industriali non utilizzati nell’ottica di una limitazione del consumo di suolo. “Gli interventi – ha richiamato Bini – potranno incidere su “efficientamento energetico, riduzione dell’inquinamento atmosferico, abbattimento delle barriere architettoniche, maggior qualità paesaggistica”.
Questa misura, secondo le previsioni dell’assessore, potrà coinvolgere anche i complessi produttivi degradati da avviare a riqualificazione. A tal proposito Bini ha riportato i dati di una prima ricognizione svolta dai Consorzi industriali che ha individuato 24 contesti per un valore degli interventi di recupero da 125 milioni, rispetto ai quali potrà essere avviato un piano di riconversione ambientale e urbanistica.

“Vi e’ poi un’attenzione all’impatto sociale dell’attività imprenditoriale con il sostegno al modello di responsabilità sociale di impresa, alla partecipazione e al coinvolgimento dei lavoratori, al perseguimento del welfare aziendale” ha sottolineato Bini. Il principio dell’economia circolare sottende anche alle misure introdotte nel settore del commercio e dell’industria “in particolare il supporto agli esercizi di vicinato che ne riconosce la loro funzione sociale, la creazione dei distretti del commercio con l’obiettivo di innalzare la qualità della vita, il revamping digitale per favorire l’ibridazione dei macchinari già in uso, allungarne il ciclo di vita e migliorare i processi di produzione”. Bini ha evidenziato poi le misure in campo turistico, con la creazione del Fondo turismo, l’introduzione dei voucher, la rigenerazione urbana attraverso la riqualificazione delle strutture ricettive, il potenziamento dell’albergo diffuso.

Altri temi trasversali riguardano il manifatturiero, incluso in misure quali l’attrazione degli investimenti, la digitalizzazione, la responsabilità sociale. Ulteriori interventi strategici della legge toccano il ruolo di Friulia, la semplificazione, la comunicazione, la riforma dell’accesso al credito che secondo l’assessore “arricchiscono l’architettura della precedente legge, RilancImpresa, su cui la presente norma affonda le radici indirizzando più convintamente il Friuli Venezia Giulia verso l’economia circolare e sostenibile”.
Quanto alle risorse, oltre ai 51 milioni di euro già stanziati con il bilancio regionale, la legge guarda ai fondi della programmazione europea e dei Recovery Fund. “Auspico – ha concluso Bini – che questo disegno di legge possa trovare la piena condivisione di tutto il Consiglio regionale”.

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