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Shock negli Usa, ucciso Charlie Kirk: il leader conservatore colpito durante un evento universitario nello Utah

giovedì, 11 Settembre 2025
1 minuto di lettura

Una nazione sotto shock. Mercoledì sera Charlie Kirk, 31 anni, fondatore del movimento giovanile conservatore Turning Point Usa e da tempo considerato uno dei più stretti alleati del Presidente Donald Trump, è stato assassinato mentre teneva un discorso alla Utah Valley University di Orem. Secondo le ricostruzioni fornite dall’ateneo, l’aggressore avrebbe aperto il fuoco da oltre 100 metri di distanza, sparando dal Losee Center, un edificio che si affaccia sul campus. I colpi sarebbero partiti circa venti minuti dopo l’inizio dell’intervento di Kirk, davanti a oltre mille persone. La scena, documentata da video amatoriali diffusi online, mostra momenti di panico e confusione: studenti e ospiti in fuga, urla, e il caos che si è scatenato immediatamente dopo i colpi fatali.
La portavoce dell’università, Ellen Treanor, ha confermato che il campus è stato immediatamente chiuso e le lezioni sospese. In un primo momento era circolata la notizia di un arresto, poi smentita dalle autorità: la persona fermata non era il responsabile. La caccia all’uomo resta aperta, mentre FBI e polizia locale lavorano congiuntamente per identificare l’autore della sparatoria.

Trump: “Un grande”

Trump ha espresso cordoglio con un messaggio sui social: “Il grande, anzi leggendario, Charlie Kirk, è morto. Era amato e ammirato da tutti, soprattutto da me, e ora non è più con noi.” La Casa Bianca ha disposto che le bandiere americane vengano issate a mezz’asta fino a domenica sera.
Kirk era diventato, negli ultimi dieci anni, una delle voci più riconoscibili della destra conservatrice americana. Con la fondazione di Turning Point Usa nel 2012, aveva costruito una piattaforma capace di mobilitare centinaia di migliaia di studenti e simpatizzanti, organizzando eventi in centinaia di campus. Negli ultimi anni aveva rafforzato il suo rapporto diretto con Trump, al punto da essere coinvolto nei processi informali di selezione dei candidati destinati a ruoli nell’amministrazione.

Reazioni bipartisan

La notizia dell’omicidio ha scosso profondamente la politica americana, suscitando reazioni da entrambi gli schieramenti. Numerosi parlamentari repubblicani hanno denunciato l’attacco come un “atto vile contro la libertà di parola”.
Dal fronte democratico, il Fovernatore della California, Gavin Newsom, ha scritto che la violenza è “disgustosa, spregevole e riprovevole”. Il leader Democratico alla Camera, Hakeem Jeffries, ha parlato di “un colpo alla democrazia che non può e non deve essere tollerato”.
È un attacco all’intera comunità americana. Sono senza parole”, ha dichiarato il Senatore repubblicano Lindsey Graham.

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