sabato, 21 Giugno, 2025
Attualità

Zangrillo: “La svolta digitale non è solo tecnologia, ma cultura del cambiamento”

“La trasformazione digitale ha tutto il potenziale per innovare profondamente il settore pubblico, migliorando l’efficienza dei servizi, semplificando i processi amministrativi e riducendo i tempi di attesa per cittadini e imprese”. A dirlo è il Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, intervenuto alla XV edizione del Taobuk Festival durante un confronto con il professor Gaetano Armao. Un incontro incentrato su uno dei temi chiave per la modernizzazione dello Stato: coesione digitale, Intelligenza Artificiale e Pa. Parole che mettono al centro non solo la tecnologia, ma una visione più ampia e profonda di riforma. “Non parliamo solo di strumenti – ha precisato il ministro – ma di un cambiamento culturale e organizzativo che chiama la Pubblica amministrazione a un impegno su più fronti”. Una transizione che investe infatti competenze, modelli gestionali, logiche di reclutamento e cultura del servizio pubblico.
Zangrillo ha ricordato i risultati concreti già ottenuti grazie alla digitalizzazione dei processi, a partire dal reclutamento del personale: sono oltre 350mila le nuove assunzioni avviate tra il 2023 e il 2024 attraverso procedure completamente informatizzate, grazie all’utilizzo della piattaforma inPA, il portale unico per l’accesso alla pubblica amministrazione.

Coesione digitale

Ma l’innovazione non si ferma alla selezione. La formazione permanente è oggi uno dei pilastri della strategia governativa. Ne è esempio Syllabus, la piattaforma che offre corsi online di aggiornamento per tutti i dipendenti pubblici, affiancata dai Poli formativi territoriali e da programmi mirati come ‘Leadership e performance’ ed ‘Essere Pa’, dedicati al rafforzamento della cultura manageriale e al miglioramento delle performance organizzative. “Vogliamo una Pa capace di attrarre e valorizzare talenti – ha dichiarato Zangrillo – e che accompagni l’evoluzione tecnologica con una rinnovata capacità di visione, ascolto e adattamento”.
Il cuore del messaggio del ministro ruota attorno al concetto di coesione digitale, intesa non solo come accesso alla tecnologia, ma come inclusione reale delle persone nel cambiamento in atto.

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