L’Iran ha il diritto di sviluppare programmi nucleari per scopi civili. A dirlo è stato Vladimir Putin, in un’intervista rilasciata all’emittente Sky News Arabia, in cui ha ribadito la posizione russa in merito alla questione atomica iraniana, da anni al centro del confronto tra Teheran e le potenze occidentali. “L’Iran ha ripetutamente dichiarato di non voler sviluppare armi nucleari”, ha affermato il leader del Cremlino. “Anche l’Aiea non ha indicazioni o prove che l’Iran stia sviluppando armamenti nucleari”.
Una dichiarazione che arriva in un momento delicato per il dossier iraniano, tornato di attualità dopo l’interruzione dei negoziati sul ripristino dell’accordo sul nucleare, e in un contesto internazionale segnato da tensioni crescenti tra Mosca e Washington.
La fatwa anti-nucleare
Nel corso dell’intervista, Putin ha anche fatto riferimento a un aspetto spesso sottolineato da Teheran nei consessi diplomatici: la fatwa emessa dalla Guida Suprema Ali Khamenei, che proibisce formalmente lo sviluppo, il possesso e l’uso di armi atomiche. “Questo è di grande importanza – ha detto il presidente russo – perché si tratta di un principio religioso e politico che guida l’approccio dell’Iran alla questione nucleare”. La fatwa, che risale al 2003, è stata più volte utilizzata dalla diplomazia iraniana come garanzia morale circa l’impegno del Paese verso l’uso esclusivamente pacifico della tecnologia nucleare.
Putin ha poi confermato la disponibilità della Russia a collaborare con l’Iran nello sviluppo del suo programma civile: “Mosca è pronta a fornire a Teheran, come negli anni precedenti, gli aiuti e il supporto necessari per lo sviluppo dell’energia nucleare a fini pacifici”.
“No alla proliferazione”
Pur ribadendo il sostegno alla sovranità iraniana nel campo energetico, Putin ha tenuto a precisare che la posizione della Russia sulla non proliferazione rimane invariata: “La Russia si oppone alla proliferazione di armi di distruzione di massa da parte di qualsiasi Paese al mondo, Iran incluso”.