domenica, 8 Giugno, 2025
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Cultura

Dall’America un sonno profondo: gli integratori per dormire meglio

Continua il trend di crescita degli integratori contro i disturbi del sonno, suggerendo urgenti riflessioni attorno a numerosi temi di vitale importanza, dalla natura dei prodotti utilizzati nelle industrie alimentari alla sempre più urgente questione della salute mentale

Nel Nuovo Continente e in Australia si è consolidata negli ultimi anni una tendenza che vede protagonista l’utilizzo di integratori che favoriscano la cosa più naturale che ci sia: dormire. Ma se la questione del sonno è già dibattuta e approfondita da tempo, la recente campagna promozionale di una nota azienda americana specializzata in rimedi naturali contro i disturbi del sonno dimostra che il problema non è più centrato sull’assumere o meno un supplemento, ma su quale assumere. Ormai utilizzare integratori è una prassi e se vuoi delle prestazioni degne di un Josh Allen, uno dei quarterback più famosi negli States testimonial della campagna, qualunque sia il tuo mestiere, è meglio che punti su determinati prodotti.

E questo accade proprio perché i fattori che sono alla radice dei nostri disturbi del sonno sembrano ormai irrinunciabili, protesi del nostro stato di natura come esseri umani: schermi digitali, lavori super stimolanti e cibi processati, ricchi di glutammato. Tutte cose che ci accompagnano dalla mattina presto fino a quando non ci corichiamo.

Anche in Italia si sta tenendo il passo. Una ricerca del 2024 condotta dall’Aims (Associazione italiana medicina del sonno) ha rilevato che circa 13,4 milioni di italiani soffrono di disturbi legati al sonno, causati soprattutto da stress, vita frenetica, alimentazione scorretta e squilibri psichici. E, infatti, negli ultimi dieci anni la vendita di integratori alimentari per contrastare tali problemi è salita del 155%, come confermano i dati di Unione Italiana Food. Se questi numeri possono far storcere il naso, è anche vero che ci dicono molto su quanto sia cresciuta la volontà di prevenire e la consapevolezza attorno ai benefici di una vita sana ed equilibrata.

La prossima sfida delle industrie farmaceutiche e nutrizionali sarà, dunque, quella di creare prodotti sempre più ottimali, efficaci, ma soprattutto naturali ed ecologicamente sostenibili. La richiesta, infatti, dei consumatori si sta orientando sempre più verso prodotti botanicals, ossia integratori che sfruttano in special misura le proprietà benefiche di componenti naturali come la Ginkgo biloba, l’uva e tantissimi altri. Nonostante il panorama degli integratori alimentari si stia trasformando in modo consapevole e attento, resta comunque il dubbio della sostenibilità a lungo termine di tali rimedi. Non dovremmo forse rivedere anche le nostre routine giornaliere, indagare a fondo sulla capacità di saper rinunciare agli schermi, alle preoccupazioni e allo stress? Se da un lato recuperiamo un sonno di qualità, dall’altro lato cosa succederà? Basta questo a migliorare il nostro stato di salute?

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