martedì, 18 Marzo, 2025
Esteri

Oggi colloquio Trump-Putin. Coalizione dei volenterosi, più di 30 Paesi

Nell'alleanza proposta da Londra crescono le adesioni, Zelensky presenta un nuovo missile: "Può arrivare fino a Mosca".

Con l’Occidente diviso tra il sostegno militare a Kiev da parte europea e i tentativi di mediazione da parte statunitense, la partita diplomatica resta aperta a sviluppi che potrebbero segnare un nuovo equilibrio geopolitico mondiale. Donald Trump ha annunciato che parlerà con il presidente russo Vladimir Putin oggi, martedi 18 marzo, in un un confronto che potrebbe aprire nuove prospettive per una soluzione diplomatica del conflitto in Ucraina. Il tycoon americano, parlando ai giornalisti a bordo dell’Air Force One, ha dichiarato di voler “vedere se possiamo porre fine a questa guerra”. Pur riconoscendo che non vi sono certezze, Trump ha affermato di ritenere le probabilità di successo “ottime”. Da parte sua il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ribadito che la telefonata tra Trump e Putin sarà incentrata sulle possibili soluzioni negoziali per la guerra in Ucraina. Peskov ha ricordato che il dialogo segue il recente incontro a Mosca tra Putin e l’inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff, oltre a vari negoziati tra i ministeri degli Esteri di entrambi i paesi. “Il Cremlino sta preparando appunti per il presidente, con particolare attenzione alla questione ucraina”, ha dichiarato Peskov. In questo contesto, Trump ha deciso di ritirare gli Stati Uniti dall’organismo internazionale istituito dall’UE per indagare sui crimini di guerra russi. Una mossa che segna un ulteriore cambio di rotta rispetto all’amministrazione Biden.

Ue e coalizione dei volenterosi

Intanto, in Europa si discute sulla possibilità di inviare truppe in Ucraina, un’idea che secondo Peskov rappresenta “una tendenza assolutamente pericolosa”. Il Cremlino ritiene che un intervento diretto della NATO possa aggravare ulteriormente il conflitto, aumentando le tensioni tra Mosca e l’Occidente. Sul fronte negoziale, Mosca pone condizioni precise per un futuro accordo di pace. Secondo il vice ministro degli Esteri russo, Aleksandr Grushko, la Russia esigerà “garanzie di sicurezza ferree”, tra cui lo status neutrale dell’Ucraina e la sua esclusione dalla NATO.Parallelamente, Londra sta consolidando la cosiddetta “coalizione dei volenterosi”, un’alleanza di oltre 30 paesi pronti a sostenere la sicurezza di Kiev nel dopoguerra. Il premier britannico Keir Starmer ha promosso l’iniziativa, discussa in un recente vertice con i leader di 25 nazioni. Regno Unito e Francia si sono assunti il compito di guidare una possibile missione di peacekeeping, che sarà approfondita in un incontro militare giovedì. Sul fronte economico, il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato una terza tranche di aiuti per l’Ucraina pari a 3,5 miliardi di euro, portando il totale degli aiuti finanziari a quasi 20 miliardi di euro. L’obiettivo è garantire la stabilità macrofinanziaria del paese, contribuire alla sua ricostruzione e modernizzazione. Allo stesso tempo, l’Alta rappresentante dell’UE, Kaja Kallas, ha espresso dubbi sulla reale volontà della Russia di raggiungere la pace. “La Russia presenta richieste che riflettono i suoi obiettivi finali e non un vero compromesso”, ha dichiarato. Anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha sottolineato l’importanza di mantenere un Occidente unito di fronte alle autocrazie, pur lasciando aperte le porte alla diplomazia.

Kiev presenta nuovo missile

Mentre la diplomazia lavora, l’Ucraina rafforza le proprie capacità militari. Il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato il successo del test in combattimento del nuovo missile da crociera “Long Neptune”, capace di raggiungere obiettivi fino a 1000 km di distanza. Secondo fonti non ufficiali, l’attacco alla raffineria russa di Tuapse potrebbe essere stato eseguito con questo missile, una versione avanzata di quello utilizzato per affondare l’incrociatore russo Moskva nel 2022.

Crescono le tensioni nel Kursk

Sul campo, al confine tra Russia e Ucraina, la situazione si complica. Nella regione russa di Kursk, secondo fonti filo-russe, circa 30 ufficiali NATO sarebbero stati accerchiati, mentre l’esercito russo continua la sua offensiva, riportando il controllo su 31 insediamenti. Le autorità russe hanno proposto la creazione di una “zona di sicurezza” lungo il confine. Trump avrebbe chiesto a Putin di risparmiare le truppe ucraine accerchiate, ma il presidente russo ha condizionato la concessione alla resa dell’esercito di Kiev.

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