sabato, 11 Gennaio, 2025
Attualità

Permessi di costruire e vendite al dettaglio: segnali misti per edilizia e consumi

L’edilizia residenziale recupera terreno, mentre il settore non residenziale cala. Nel commercio cresce la grande distribuzione, ma le piccole superfici segnano il passo

Nel terzo trimestre del 2024, l’edilizia residenziale ha fatto segnare una leggera ripresa. Sono state autorizzate la costruzione di 13.710 nuove abitazioni, con una crescita del 2,2% rispetto al trimestre precedente. Anche la superficie abitabile totale – cioè lo spazio interno effettivamente utilizzabile in una casa – è aumentata del 2,4%, raggiungendo circa 1,17 milioni di metri quadrati.

Lieve ripresa per il residenziale, ma il non residenziale cala

Diversa la situazione per gli edifici non residenziali, come uffici, capannoni o negozi, che hanno invece registrato un calo del 6,3% nella superficie totale approvata rispetto al trimestre precedente, scendendo a 2,56 milioni di metri quadrati.
Rispetto allo stesso periodo del 2023, il settore residenziale mostra un aumento molto contenuto: +0,2% nel numero di abitazioni e +1,3% nella superficie. Al contrario, gli edifici non residenziali segnano una crescita significativa del 10,2% rispetto a un anno fa.
Questo andamento misto riflette un recupero parziale dell’edilizia residenziale, che cerca di risalire dopo le difficoltà del secondo trimestre. Tuttavia, il calo nel non residenziale evidenzia una frenata rispetto ai mesi precedenti.
Quando parliamo di “variazioni congiunturali”, ci riferiamo alle differenze rispetto al trimestre precedente, mentre le “variazioni tendenziali” confrontano i dati con lo stesso periodo dell’anno precedente.

Commercio al dettaglio: calano le vendite a novembre, ma la grande distribuzione cresce

A novembre 2024, le vendite nei negozi hanno subito un calo rispetto al mese precedente: -0,4% in valore (quanto incassano i negozi) e -0,6% in volume (quanti prodotti sono stati venduti). Il calo riguarda sia i beni alimentari, come cibo e bevande, sia i beni non alimentari, come vestiti, elettronica o articoli per la casa.
Nonostante questo rallentamento mensile, il trimestre settembre-novembre ha mostrato un lieve miglioramento: +0,6% in valore e +0,3% in volume. I beni alimentari hanno trainato questa crescita (+1,3% in valore), mentre quelli non alimentari sono cresciuti più lentamente (+0,4%).

Cosa cambia rispetto a un anno fa?

Rispetto a novembre 2023, il valore complessivo delle vendite al dettaglio è aumentato dell’1,1%. Tuttavia, in volume si è registrata una lieve flessione (-0,2%), a causa dell’aumento generale dei prezzi. Gli alimentari sono cresciuti del 2,8% in valore, ma in volume sono rimasti stabili (-0,2%). I beni non alimentari, invece, hanno visto un calo sia in valore (-0,1%) che in volume (-0,2%).
Tra i prodotti non alimentari, profumi e articoli per la cura personale sono quelli che hanno avuto il maggiore successo (+4,1%). Al contrario, l’acquisto di articoli tecnologici (-2,8%) e calzature (-2,7%) è diminuito rispetto allo scorso anno.

La grande distribuzione vince, il commercio elettronico frena

La grande distribuzione, che comprende supermercati, ipermercati e discount, è l’unica a crescere significativamente su base annua (+3,8%). I discount alimentari sono in cima alla classifica con un +4,4%, seguiti da ipermercati (+4,5%) e supermercati (+3,9%). Anche i negozi specializzati, che vendono un unico tipo di prodotto, hanno registrato un incremento (+3,3%).
In calo, invece, le vendite delle piccole superfici tradizionali (-0,9%), così come quelle al di fuori dei negozi (-3,9%) e il commercio elettronico (-3,3%). Questo dato può sorprendere, visto che l’e-commerce è cresciuto costantemente negli ultimi anni, ma riflette probabilmente un momento di assestamento del mercato.

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