giovedì, 26 Dicembre, 2024
Attualità

Buon Natale Italia, una fotografia per rivivere la storia di tante scelte straordinarie del Paese

Dal film “il Giovedì”, di Dino Risi spunta la Discussione: era il Dicembre 1963 con Aldo Moro e Pietro Nenni che danno vita ad un coraggioso piano di riforme

Oggi è un giorno speciale. Il 25 dicembre è la nascita di nostro signore Gesù Cristo, il redentore. Una festa di gioia e di speranza per tutti i Cristiani, per gli uomini di buona volontà e per quanti perseguono la mitezza, le iniziative di pace e di dialogo.

1963: la Discussione e un lettore

Noi come giornale oltre ai sinceri e affettuosi auguri ai nostri lettori offriamo oggi un piccolo fotogramma di un film: “Il Giovedì”, una elegante commedia che uscì nelle sale italiane nel 1963. Il film diretto dal genio di Dino Risi, annoverava tra gli interpreti Walter Chiari, Michèle Mercier, e le iconiche gemelle Kessler. Nel film, dove le donne sono le protagoniste, si narrano le vicende di un padre separato che trascorre una giornata con il figlio che non vede da cinque anni. In un bar chic e all’aperto di Roma c’è uno spaccato di ospiti tra parlamentari, professionisti, persone semplici e tra questi accanto ai protagonisti un signore che legge e sfoglia con attenzione la Discussione, il nostro giornale, allora alla direzione c’era il critico letterario Leone Piccioni. Il formato era quello dei quotidiani dell’epoca cioè a “lenzuolo”, dove la lettura era un piacere anche negli spazi. Gli italiani erano lettori in numero crescente e d’altronde la Nazione stava attraversando una fase di crescita mai vissute. L’opinione pubblica si formava in gran parte nella lettura dei giornali.

In Italia arrivò il benessere

Erano gli anni del boom economico che si realizzavano tra il 1958 e il 1963. L’Italia passò dall’essere un paese prevalentemente agricolo ad uno industriale. Nuove grandi opere, infrastrutture viarie e di comunicazioni, il Piano Casa e la rivoluzione urbanistica del ministro Fanfani, l’Eni di Mattei, le Autostrade, Alitalia, i porti, la SIP; la riforma della sanità del Servizio sanitario nazionale con nuovi ospedali e una copertura assistenziale generalizzata; le università, l’istruzione di massa; il Piano per l’infanzia.

Il coraggio dei leader

A noi piace ricordare essendo la Discussione allora come oggi un giornale di approfondimento sociale, politico ed economico, nato dal grande talento istituzionale e civile di Alcide de Gasperi, cosa accadde nel 1963 quando uscì il film “Il Giovedì”. Fu un anno che segnò un’epoca non solo per la scomparsa di due grandi personaggi: lo choc mondiale per l’assassinio del presidente degli Stati Uniti, Kennedy; e la commozione popolare per la morte di Papa Giovanni XXIII.
Due uomini che erano indicati dalle folle, protagonisti di azioni di speranza. Nel 1963 la politica italiana ribolliva di novità, nacque tra non poche difficoltà un Governo la cui storia promosse una svolta nel Paese. Nel libro “Il riformismo alla prova. Il primo governo Moro nei documenti e nelle parole dei protagonisti”, edito dalla Fondazione, Giangiacomo Feltrinelli curato da Mimmo Franzinelli e Alessandro Giacone, si racconta l’ambizione innovativa e le difficoltà di quel nuovo esperimento politico. Quando, nel novembre 1963, nacque il governo presieduto da Aldo Moro, “fu il primo esecutivo a partecipazione socialista in pochi ebbero consapevolezza della drammaticità del contesto”, scrivono Franzinelli e Giacone, “Il governo di Aldo Moro e di Pietro Nenni opera tra ambiziosi progetti riformisti e insidiose resistenze sotterranee. Stati Uniti e Vaticano sostengono l’alleanza della Democrazia cristiana con i socialisti, i socialdemocratici e i repubblicani”.

Uomini lungimiranti e istituzioni forti

Una scelta coraggiosa, allora si sarebbe detta di “ampio respiro”, che innescò non solo l’approvazione di una ampia parte di cittadini interessati al cambiamento e alla crescita sociale, civile ed economica, ma l’Esecutivo del presidente Moro, venne osteggiato da quel rischio di “tintinnio delle sciabole”, con l’ipotesi di golpe che avrebbe potuto porre fine in modo traumatico a quella straordinaria esperienza di Governo. Moro e Nenni attuarono “un proprio disegno neocentrista”. Era quella una stagione di fermenti sociali che la Discussione seguì con grande impegno e i temi proposti dagli statisti Aldo Moro e Pietro Nenni, annunciarono argom tuttora al centro del dibattito politico, ad esempio, si ricorda nel libro ‘Il riformismo alla prova’, “le resistenze ai tentativi di riforma, le polemiche sul Governo del presidente e sul ruolo della tecnocrazia, fino ai timori di uno scavalcamento della democrazia”.

Il nostro sincero augurio

Ci è piaciuto oggi ricordare quel passato e quel fotogramma di film, perché erano tempi di grande partecipazione popolare, di una Italia seppur alle prese con nuovi problemi aveva personalità politiche coraggiose, innovative, riformiste, che diedero vita a istituzioni forti, oggi così ben e saldamente rappresentate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. C’era un diffuso desiderio di crescita e innovazione promosso dai partiti con la DC come esempio di lungimiranza, di paziente costruzione di una società libera, solidale e produttiva. Il nostro augurio di buon Natale è anche questo conservare democrazia e pace, essere uniti nello sforzo della Paese e dare maggiori e migliori condizioni di vita ai giovani come d’altronde hanno fatto per noi le passate generazioni.

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