venerdì, 10 Gennaio, 2025
Esteri

Nuovo governo in Siria. Onu: “Enormi possibilità” di dialogo. Niente velo per le donne e cristiani al sicuro

Israele: la nostra presenza nel Golan "limitata e temporanea". Giordania ed Egitto condannano

“Il capo del ‘Governo di salvezza siriano’, che da anni governa Idlib, Mohammed al-Bashir, sarà incaricato di formare un nuovo governo siriano per gestire il periodo di transizione”, ha scritto ieri al-Jazeera. “L’annuncio è arrivato dopo un incontro per stabilire le modalità del passaggio di poteri ed evitare che la Siria entri in uno stato di caos tra il comandante del dipartimento operativo dell’opposizione armata, Ahmad al-Shara’a (fino a ieri noto come al-Jolani, ndr), al-Bashir e l’ex primo ministro del regime Mohammed al-Jalali, che è stato incaricato di dirigere [temporaneamente] il governo. Il capo del governo siriano di cui si attende l’annuncio a breve, è nato nel 1983 nella provincia di Idlib e ha conseguito una laurea in ingegneria elettrica ed elettronica presso il dipartimento di comunicazione dell’Università di Hallal a Idlib”.

Centinaia di rifugiati siriani, scappati in Turchia dopo l’inizio del conflitto nel loro paese, si sono messi in fila già dalle prime ore del mattino al varco di frontiera di Cilvegozu, sul confine turco siriano, a circa una trentina di chilometri a ovest di Aleppo. Viene permesso di passare ai rifugiati che hanno completato le procedure per il rientro nel Paese, riferiscono i media turchi, senza fornire dati su quante persone sono riuscite finora ad attraversare il confine. Dopo i controlli dei documenti, i siriani ritenuti idonei ad attraversare il confine vengono mandati verso il varco.

Onu: “Enorme possibilità” di un “dialogo inclusivo” sulla transizione

L’Occidente sembra prendere bene il cambio di potere in Siria. L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Turk, ha dichiarato che esiste una “enorme possibilità” di dialogo inclusivo sulla transizione politica nella nuova era siriana. “Spero che in questo contesto attuale ci sia un dialogo inclusivo, molto inclusivo, c’è un’enorme possibilità che ciò accada. E ciò che abbiamo visto inizialmente è effettivamente la cooperazione”, ha affermato.

Il governo britannico sta valutando se rimuovere il gruppo di ribelli dalla lista delle organizzazioni terroristiche. Il ministro Pat McFadden ha precisato che “dovrebbe essere una decisione relativamente rapida, data la velocità della situazione sul campo”, sottolineando che il leader dell’HTS “sta dicendo alcune cose giuste sulla protezione delle minoranze, sul rispetto dei diritti delle persone. Perciò lo valuteremo nei giorni a venire”.

Anche un portavoce del ministero degli Esteri tedesco ha detto lunedì che “Negli ultimi mesi e anni, HTS ha cercato di prendere le distanze dalle sue origini jihadiste e di costruire strutture civili. Se questi sforzi possono essere presi sul serio lo si vedrà in particolare dal trattamento riservato ai civili e soprattutto alle minoranze nelle aree che ora controllano”.

Niente velo per le donne e cristiani al sicuro

In effetti la coalizione di milizie Hayat Tahrir al Shamha affermato ieri che il nuovo governo in Siria non introdurrà alcuna forma di limitazione alle libertà individuali. “In tutti questi anni di amministrazione a Idlib e nelle altre zone liberate non abbiamo mai imposto il velo a nessuno, né ai musulmani né ai curdi, né ai drusi, né ai cristiani. Perché dovremmo cominciare a imporre adesso limiti alle libertà individuali?”, ha detto Mazen Jaber, uno dei portavoce di Hts.

Inoltre, il presidente della comunità greca di Damasco, Habib Salouma, e il metropolita ortodosso di Aleppo, Ephraim, hanno confermato che la situazione è relativamente tranquilla. “Fin dal primo momento abbiamo detto che saremmo rimasti qui. Non ci hanno detto di andarcene, ma di restare, e non ci hanno fatto alcun male”, ha dichiarato Ephraim.

Giordania ed Egitto contro Israele nelle alture del Golan

La Giordania e l’Egitto hanno condannato l’occupazione da parte di Israele delle aree controllate dalla Siria in una zona cuscinetto pattugliata dall’Onu sulle alture del Golan. Il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi, ha definito la mossa una “violazione del diritto internazionale”, mentre in un comunicato del Ministero degli Esteri egiziano viene condannata “l’ulteriore occupazione delle terre siriane” da parte di Israele definendola un tentativo di imporre una nuova realtà sul campo.

Il ministro degli Esteri, Gideon Saar, in una conferenza stampa tenuta a Gerusalemme ieri ha risposto che la presenza delle forze israeliane in territorio siriano è una misura “limitata, temporanea”, volta a garantire “L’unico interesse che abbiamo,la sicurezza di Israele”.

Hamas consegna lista di ostaggi da liberare

Secondo fonti citate dal quotidiano qatariota Al-Araby Al-Jadeed, Israele e i mediatori hanno raggiunto un accordo secondo cui nella prima fase verrà stabilito un cessate il fuoco e, una settimana dopo, gli ostaggi israeliani saranno rilasciati e l’Idf si ritirerà dal valico di frontiera di Rafah, tra Gaza e l’Egitto, e da altre aree.

Domenica Hamas ha consegnato all’Egitto una lista di ostaggi israeliani prigionieri a Gaza che dovrebbero essere rilasciati nell’accordo con Israele. La lista include nomi di rapiti malati, anziani e feriti, e quattro con cittadinanza americana. Le parti stanno dimostrando una volontà “senza precedenti” nei loro sforzi per raggiungere un’intesa mentre i mediatori Qatar, Egitto e Stati Uniti stanno supervisionando i colloqui. Ai mediatori è stato inviato anche un elenco di detenuti palestinesi che Hamas vorrebbe scambiare.

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