giovedì, 21 Novembre, 2024
Esteri

Kiev: “In arrivo a Vladivostock 12mila soldati nord-coreani”

Abbattuto drone ucraino diretto verso Mosca. G7 Difesa: "Preoccupazione per supporto Cina a Russia"

Nella dichiarazione finale della riunione del ‘gruppo dei 7’ a Napoli, ieri, è stata espressa profonda preoccupazione “per il supporto della Cina alla Russia, che sta consentendo alla Russia di proseguire la guerra illegale in Ucraina e ha implicazioni significative e ampie sulla sicurezza, nonché il rafforzamento della cooperazione militare tra Cina e Russia”. “Condanniamo il continuo sviluppo dei programmi nucleari e missilistici della Corea del Nord – conclude la nota – in palese violazione delle risoluzioni dell’Onu ed esprimiamo preoccupazione sull’incremento della cooperazione militare con la Russia”.

Moldavia al bivio, al via elezioni

In un clima di timore per un’ingerenza russa, gli elettori della Moldavia (2,6 milioni di abitanti) hanno iniziato a votare ieri mattina per le elezioni presidenziali e per il referendum sull’adesione all’Unione europea, due esiti elettorali chiave nel contesto della guerra nella vicina Ucraina. Le elezioni sono la prova decisiva della svolta europeista dell’ex repubblica sovietica sotto la guida della presidente in carica Maia Sandu, che sta cercando un secondo mandato.

Sandu, che ha battuto un presidente in carica sostenuto da Mosca nel 2020, ha tagliato i legami con la Russia e ha chiesto l’adesione della Moldavia all’Ue in seguito all’invasione russa dell’Ucraina nel 2022. La presidente ha ripetutamente lanciato l’allarme sui tentativi russi di interferire nel voto: un’affermazione che Mosca ha respinto. Ma la polizia moldava ha effettuato centinaia di arresti recentemente, dopo aver scoperto un massiccio piano di compravendita di voti, avvertendo questa settimana che fino a un quarto dei voti espressi potrebbe essere stato influenzato dal denaro russo. “Il nostro Paese è a un bivio… Un gruppo di ladri sta cercando di ingannare le persone, promettere loro denaro, fornire loro informazioni false”, ha detto il primo ministro Dorin Recean, esortando i moldavi “a essere vigili”.

Vucic sente Putin: “La Serbia non imporrà sanzioni alla Russia”

Ieri nel giorno dell’80/mo anniversario della liberazione di Belgrado dall’occupazione nazista, alla quale un contributo determinante fu dato dalle truppe dell’Armata Rossa sovierica, il presidente serbo Aleksandar Vucic ha avuto un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin. “Da quasi due anni e mezzo non ci parlavamo. Abbiamo avuto una conversazione lunga, buona. aperta e sostanziosa sull’anniversario della liberazione di Belgrado, e ho ringraziato Putin per il messaggio di auguri, sottolineando il tradizionale spirito libertario del popolo serbo”, ha detto Vucic in un videomessaggio postato sul suo profilo Instagram. Nel colloquio, ha aggiunto, Vucic, vi è stato uno scambio di opinioni sulle principali questioni dei rapporti bilaterali, a cominciare da quelle economiche. A questo riguardo, ha detto, “ho ringraziato Putin per la disponibilità della Russia a garantire anche quest’anno sufficienti forniture di gas alla Serbia”. Vucic ha quindi confermato che “come due anni e mezzo fa, la Serbia non imporrà sanzioni alla Federazione russa”.

Il ministro degli Esteri ucraino in visita in Turchia

Il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha è arrivato ieri in visita in Turchia, dove resterà fino a martedì per colloqui ad alto livello su questioni chiave della cooperazione tra i due Paesi. Sybiha ha in programma incontri ad Ankara con il suo omologo turco Hakan Fidan, oltre che con il ministro della Difesa, Yasar Guler, e il ministro del Commercio Omer Bolat. I colloqui si concentreranno sull’espansione della cooperazione bilaterale nei settori politico ed economico, nonché in quelli dell’industria della difesa, della cultura e delle arti, della libertà di navigazione nel Mar Nero e della sicurezza del Mar Nero. Particolare attenzione sarà rivolta al ‘Piano della Vittoria’ recentemente presentato dal presidente Volodymyr Zelensky, all’integrazione dell’Ucraina nella Nato e alla Formula di Pace “come percorso verso una pace globale, giusta e duratura”, ha sottolineato il ministero degli Esteri di Kiev.

17 feriti in raid russi su Kryvyi Rig

Kryvyi Rig, la città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky situata nell’oblast di Dnipropetrovsk, è stata oggetto di un raid notturno russo in cui almeno 17 persone sono rimaste ferite. Oleksandr Vilkul, capo dell’amministrazione militare della città ha riportato che le truppe russe hanno colpito la città due volte con missili balistici. Otto dei feriti sono attualmente in ospedale, ma le loro condizioni non sono gravi, ha affermato su Telegram. Il raid, sostiene Vilkul, ha preso di mira “siti civili pacifici”, danneggiando 15 edifici, tre istituti scolastici, tre edifici amministrativi, sette aziende e un hotel. La Russia ha anche attaccato un impianto energetico nella regione di Sumy, nel nord-est del Paese, ha riferito su Telegram l’operatore elettrico regionale, affermando che “più di 37.000 utenti” sono temporaneamente privi di elettricità. Kiev si prepara ad affrontare l’inverno più rigido della guerra, con Mosca che ha distrutto interi settori della sua capacità produttiva e continua a colpire i siti energetici.

Colpita fabbrica di esplosivi russa

Una fonte del Servizio di sicurezza di Kiev ha riferito ieri che alcuni droni kamikaze ucraini hanno attaccato l’impianto di Sverdlov a Dzerzhynsk, nella regione di Nizhny Novgorod a 900 km dal confine ucraino. Si tratta della più grande fabbrica russadi esplosivi. I droni “hanno colpito lo stabilimento Sverdlov nella città di Dzerzhynsk, nella regione di Nizhny Novgorod. Si tratta di un elemento del complesso militare-industriale russo, designato dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti in quanto i prodotti dell’impianto sono utilizzati nello sforzo bellico della Russia in Ucraina”, ha affermato la fonte, sottolineando che nell’impianto vengono prodotti esplosivi, missili, proiettili d’artiglieria, bombe d’aviazione tra cui le Kab, oltre a testate per missili guidati anticarro e per sistemi missilistici antiaerei.

Trasferite in Russia 12.000 truppe Corea Nord

Secondo il capo del Centro per la lotta alla disinformazione presso il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina, Andriy Kovalenko, che lo ha scritto sul suo canale Telegram, fino a 12.000 truppe nordcoreane, incluse 1.500 forze speciali, sono state trasferite in Russia e si trovano attualmente a Vladivostok. “L’intelligence sudcoreana sta monitorando tutto. Anche la nostra intelligence sa tutto”, scrive l’alto funzionario di Kiev, spiegando che lo spostamento delle truppe è stato “registrato via satellite”.

Russia, intercettati 110 droni ucraini

Il ministero della Difesa russo afferma di aver intercettato nella notta tra sabato e domenica 110 droni ucraini in diverse regioni russe; alcuni di questi erano lanciati verso Mosca e la Russia occidentale. Quattro persone sono rimaste ferite nei pressi di Nizhny Novgorod, a est della capitale. Le unità di difesa aerea russe hanno distrutto almeno un drone che volava verso Mosca, ha dichiarato il sindaco della capitale russa, Sergei Sobyanin, sull’applicazione di messaggistica Telegram. Secondo informazioni preliminari, non ci sono stati danni o vittime in seguito alla caduta di detriti nel distretto di Ramensky della regione di Mosca.

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Redazione

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