venerdì, 27 Settembre, 2024
Economia

Istat: fiducia delle imprese e consumi, evoluzione positiva

Associazioni consumatori: i dati? Solo un rimbalzo tecnico. Rischio aumenti in autunno

“A settembre 2024 il clima di fiducia delle imprese aumenta per il secondo mese consecutivo grazie all’andamento positivo dei servizi”. A dirlo è l’Istat nel commento al suo rapporto flash sulla ‘Fiducia dei consumatori e delle imprese’ di settembre 2024. In questo mese, secondo l’Istituto di statistica, sia l’indice del clima di fiducia dei consumatori sia l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese registrano un aumento, passando rispettivamente da 96,1 a 98,3 e da 94,7 a 95,7.

Consumatori e imprese

Tra i consumatori, emerge un miglioramento generale delle opinioni, in particolare riguardo alla situazione personale e corrente: il clima economico sale da 102,3 a 103,9, il clima personale aumenta da 93,8 a 96,3, il clima corrente passa da 96,3 a 99,0 e quello futuro da 95,7 a 97,4.

Per quanto riguarda le imprese, l’indice di fiducia diminuisce nel settore industriale (da 87,0 a 86,7 nella manifattura e da 103,3 a 101,9 nelle costruzioni) ma cresce nei servizi (da 98,0 a 100,6 nei servizi di mercato e da 101,5 a 102,3 nel commercio al dettaglio).

I settori coinvolti

Nella manifattura peggiorano i giudizi sul livello degli ordini, mentre i giudizi sulle scorte e le attese di produzione restano stabili. Nel settore delle costruzioni, tutte le componenti peggiorano.

Nel comparto dei servizi di mercato, tutte le componenti mostrano un miglioramento diffuso. Nel commercio al dettaglio, i giudizi sulle vendite migliorano, mentre le attese diminuiscono; le scorte sono considerate in accumulo.

Il commento dell’Istat

Nel commento in calce al flash pubblicato ieri, l’Istat ha spiegato che “si evidenzia il miglioramento della fiducia nel settore dei trasporti e magazzinaggio, dei servizi turistici e dei servizi alle imprese; quanto al commercio al dettaglio, si segnala un’evoluzione positiva della fiducia solo nella grande distribuzione. L’indice di fiducia – ha aggiunto – dei consumatori registra una dinamica favorevole: tutte le variabili che compongono l’indice mostrano un andamento positivo ad eccezione delle attese sulla disoccupazione che sono in peggioramento”.

La reazione dell’Unione Nazionale Consumatori

“È solo un rimbalzo tecnico. Settembre ha segnato un recupero parziale dopo il forte calo di agosto, un calo sorprendente soprattutto perché avvenuto durante le ferie estive, solitamente un periodo di maggiore ottimismo per gli italiani”. Ad affermarlo è il Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, che nel commentare il report dell’Istat ha aggiunto che “tuttavia, l’indice di fiducia, seppur risalito a 98,3, rimane ancora al di sotto del livello di luglio, che era 98,9. Anche le principali componenti legate alle famiglie – ha proseguito Dona – come il giudizio e le attese sulla situazione economica familiare e le opportunità di risparmio, mostrano un miglioramento rispetto ad agosto, ma risultano inferiori ai dati di luglio. Sarà quindi necessario attendere i dati di ottobre per avere un quadro più chiaro sull’andamento della fiducia dei consumatori” ha concluso il Presidente dell’Unc.

Le parole del Codacons

Più positivo, invece, il Codacons. Per il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori “l’incremento della fiducia di consumatori e imprese registrato a settembre rappresenta una notizia positiva per l’economia italiana. Dopo i cali dei mesi precedenti – ha proseguito il Codacons – si osserva un miglioramento sia per le imprese che per i consumatori, un segnale incoraggiante soprattutto per i consumi delle famiglie, che va tutelato e incentivato. Tuttavia – ha osservato l’associazione per la tutela dei consumatori – c’è il rischio che nelle prossime settimane possano verificarsi aumenti autunnali in settori specifici, come le bollette energetiche, con possibili effetti sulla spesa delle famiglie italiane. È quindi fondamentale – ha concluso – monitorare con attenzione l’andamento dei prezzi al dettaglio e delle tariffe, intervenendo prontamente in caso di aumenti o anomalie”.

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