giovedì, 19 Settembre, 2024
Esteri

Ucraina: dal 2022 un milione di morti e feriti russi e ucraini

Disaccordi diplomatici tra gli alleati. Crosetto, Italia-Francia unite contro allargamento guerra

Secondo alcune fonti, si comincia a parlare di negoziati anche tra gli alleati, creando disaccordi in occidente tra chi temendo le rappresaglie nucleari minacciate da Putin spinge per la risoluzione diplomatica, e chi spinge per armare l’ucraina e attaccare la russia con armi Nato. Intanto le autorizzazioni Usa tardano ad arrivare, la Gran Bretagna fa sapere che “non agirà di propria iniziativa” e Washington sta finendo la scorta di armamenti: diminuiscono i pacchetti di aiuti militari.

Dal 2022 un milione tra morti e feriti russi e ucraini

Il numero di ucraini e russi uccisi o feriti nel corso di due anni e mezzo di guerra ammonta a circa un milione; un “tributo impressionante che dovranno pagare ancora per molto tempo” due Paesi alle prese con un calo demografico gia’ prima dell’inizio del conflitto secondo la stima riportata dal Wall Street Journal. Russia e Ucraina si sono rifiutate di pubblicare stime ufficiali o, talvolta, hanno diffuso cifre non attendibili, precisa il giornale statunitense, perciò determinare il numero esatto di morti e feriti è stato difficile. Una stima riservata fatta da Kiev a inizio anno indicava in 80.000 il numero di soldati ucraini morti e in 400.000 il numero dei feriti, secondo quanto appreso dal Wsj. Le stime dell’intelligence occidentale sulle vittime russe variano, con alcune che parlano di quasi 200.000 morti e circa 400.000 feriti.

Attacco russo a sistema energetico di Sumy

Le forze armate russe hanno colpito le infrastrutture energetiche nell’oblast di Sumy, nell’Ucraina orientale. Lo hanno affermato le autorità locali spiegando che a causa dei raid è stata interrotta la fornitura di energia elettrica in alcuni distretti. I droni, 16 dei quali abbattuti dalla contraerea, hanno attaccato le strutture del sistema energetico negli insediamenti di Konotop, Akhtyrsky e Sumy che sono stati danneggiati. Le infrastrutture critiche – servizi idrici, ospedali e altro – sono collegate a sistemi di alimentazione di riserva.

Danni a infrastrutture energia in 5 regioni ucraine

Oltre a quella di Sumy nella sola giornata di lunedi infrastrutture civili dell’energia in Ucraina sono state attaccate dai russi in altre 4 regioni: quelle di Donetsk, Kharkiv, Cherkasy e Chernihiv. Lo fa sapere il servizio stampa del ministero dell’Energia di Kiev.Un incendio è scoppiato in una sottostazione per un attacco missilistico e di droni, provocando l’interruzione della fornitura di elettricità a più di 281 mila consumatori in 601 insediamenti, nonché alle imprese industriali in due regioni.

Nel Donetsk, in Donbass, sono stati tagliati fuori a causa dei bombardamenti una sottostazione, i consumatori domestici e una miniera. Nella regione di Cherkasy, a seguito della caduta di detriti di un drone russo abbattuto è stata disconnessa la linea aerea, le sottostazioni e i consumatori domestici. Nell’oblast di Chernihiv, attacchi missilistici hanno interrotto le linee aeree e oltre 2mila abbonati in 22 insediamenti sono rimasti al buio, prima del parziale ripristino delle linee.

Ucciso un ufficiale dell’intelligence di Kiev

L’Fsb rivendica l’uccisione di un ufficiale dell’intelligence militare ucraina. Nato in Russia nel 1984, era accusato di traffico illegale di esplosivi e di essere stato assoldato dai servizi militari ucraini dell’Hur. L’uomo, sospettato di aver complottato per assassinare l’alto dirigente di una impresa del complesso militare-industriale russo, avrebbe ricevuto istruzioni per confezionare un ordigno rudimentale da usare come autobomba contro il dirigente nella regione di Sverdlovsk. L’Fsb lo avrebbe ucciso in uno scontro a fuoco in una località boscosa proprio mentre cercava di sistemare l’ordigno in una cache e ha tentato di resistere.

Kiev indaga sulla presunta esecuzione con la spada di un prigioniero ucraino

Le truppe di Mosca “probabilmente hanno giustiziato con la spada un prigioniero di guerra ucraino che “era disarmato”, ha affermato il commissario per i diritti umani del parlamento ucraino, Dimitro Lubinets, definendo l’atto “un altro crimine di guerra” da parte della Russia.

Le autorità ucraine hanno annunciato l’apertura di un’indagine sulla presunta esecuzione con una spada nella città di Novogrodivka, nella regione di Donetsk: “Le immagini pubblicate su Telegram mostrano che gli occupanti hanno conficcato una spada nel corpo di un soldato delle forze di difesa ucraine. Nelle foto si vede che il soldato non ha il suo equipaggiamento e che le sue mani sono legate con del nastro adesivo”, ha spiegato la Procura ucraina.

“Il livello di barbarie e di sete di sangue è inimmaginabile”, incalza Lubinets sul suo account Telegram, pubblicando sul social un’immagine censurata del corpo a terra di un uomo in abiti militari infilzato con una spada che sulla lama riporta la scritta “Per Kursk”. Sulla mano del soldato – sottolinea Ukrainska Pravda – è visibile del nastro adesivo grigio, il che significa che probabilmente le sue mani erano legate prima dell’esecuzione. “Tali azioni costituiscono una grave violazione della Convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra”, ha sottolineato Lubinets, che ha denunciato quanto accaduto davanti alle Nazioni Unite e il Comitato Internazionale della Croce Rossa.

Mosca, respinti altri 5 tentativi incursione nel Kursk

Secondo il rapporto quotidiano del ministero della Difesa russo, l’esercito russo ha respinto nella sola giornata di ieri altri cinque tentativi ucraini di aggirare il confine in due nuovi settori della regione di Kursk. In totale, secondo il comunicato diffuso da Mosca, l’Ucraina ha perso nelle ultime 24 ore fino a 400 soldati e quattro carri armati sul fronte di Kursk. Secondo Mosca, le truppe russe hanno già ripreso il controllo di 12 città, anche se Kiev continua a lanciare contrattacchi per impedire a Mosca di creare una fascia di sicurezza nel nord del Paese. Le autorità di Kursk hanno annunciato ieri l’evacuazione obbligatoria delle città al confine con l’Ucraina in altri due distretti della regione. Il governatore Aleksei Smirnov ha spiegato su Telegram che l’ordine di evacuazione interessa le città che si trovano in prossimità della linea di confine lungo una striscia di 15 chilometri.

Crosetto, Italia-Francia unite contro allargamento guerra

Il ministro della Difesa Guido Crosetto al termine del bilaterale a Roma con il collega francese Lecornu ha dichiarato che “Italia e Francia riconoscono la necessità di compiere ogni sforzo per evitare l’allargamento dei conflitti in corso. Ci sarà l’approfondimento su possibili sinergie nell’industria della difesa, sia a livello bilaterale che europeo”.

Meta blocca account dei media russi Rt e Rossiya Segodnya

Pochi giorni dopo che l’amministrazione Biden ha accusato l’emittente russa Rt di agire come un braccio armato delle agenzie di spionaggio di Mosca, il colosso dei social media Meta ha annunciato che “Dopo un’attenta riflessione, abbiamo ampliato la nostra applicazione in corso contro i media statali russi. L’agenzia di stampa Rossiya Segodnya, Rt e altre entità correlate sono ora bandite dalle nostre app a livello globale per attività di interferenza straniera”

Venerdì l’amministrazione Biden aveva accusato Rt di aver condotto operazioni segrete di guerra informativa in tutto il mondo per conto delle agenzie di spionaggio russe e un funzionario del Dipartimento di Stato aveva definito l’agenzia di stampa “un membro a pieno titolo dell’apparato di intelligence e delle operazioni del governo russo” per la guerra in Ucraina.

Alcune operazioni di Rt vengono tenute nascoste, hanno affermato i funzionari statunitensi, aggiungendo che in Africa Rt è dietro una piattaforma online chiamata “African Stream”, ma nasconde il suo ruolo; che in Germania gestisce segretamente un sito in lingua inglese con sede a Berlino noto come “Red”; e che in Francia ha assunto un giornalista a Parigi per realizzare “progetti di influenza” rivolti al pubblico francofono. James Rubin, coordinatore del Global Engagement Center del Dipartimento di Stato, ha affermato che Rt è “il luogo in cui propaganda, disinformazione e bugie vengono diffuse a milioni, se non miliardi, di persone in tutto il mondo”.

Duma: “Pronte armi contro i missili a lungo raggio a Kiev”

Secondo Viacheslav Volodin, il presidente della Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, è “molto importante” che le autorità americane e i Paesi europei “siano consapevoli di ciò che potrebbe accadere” se autorizzassero l’Ucraina a lanciare i loro missili a lungo raggio sul territorio della Federazione russa. Volodin ha assicurato che il leader del Cremlino, Vladimir Putin, “sta facendo tutto il possibile” per evitare una “catastrofe nucleare” e una nuova guerra mondiale. “Vorrei che i politici dei Paesi europei capissero dove li stanno portando i loro leader che non hanno il sostegno del loro popolo”, ha aggiunto. “Queste discussioni possono avere conseguenze disastrose. Stanno parlando di attaccare le nostre città e ne stanno discutendo pensando che ciò non li toccherà. Non è così. Risponderemo. Abbiamo qualcosa con cui rispondere. Armi più potenti sono già pronte”.

Intanto il vice capo del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, noto per le sue dichiarazioni provocatorie sui social network, ha chiesto di prendere in considerazione la creazione di un “database pubblico” dei nemici della Russia per “scopi pratici” e ha invitato a “prepararsi a respingere” eventuali attacchi contro il territorio russo da “tutti i tipi di feccia occidentale” con armi della Nato.

Autorizzazioni Usa tardano. La GB non darà l’ok sola.

Nonostante le insistenze dell’Ucraina, gli Stati Uniti non hanno ancora dato l’approvazione all’uso dei missili Atacms a lungo raggio, mentre il Regno Unito “non agirà di propria iniziativa”, poiché i sistemi di guida statunitensi sono considerati cruciali per garantire che i missili Storm Shadow colpiscano il loro obiettivo. Lo scrive The Times citando fonti dopo che la settimana scorsa il premier laburista Keir Starmer è stato alla Casa Bianca da Joe Biden.

Berlino, 100 milioni all’Ucraina per il settore energetico

“L’Ucraina dovrà affrontare ancora una volta l’inverno nel mezzo della guerra e Putin usa il freddo come arma”, ha affermato il ministero degli Esteri tedesco su X. “La Russia sta deliberatamente attaccando l’approvvigionamento energetico e termico dell’Ucraina. Ecco perché la Germania fornisce altri 100 milioni di euro all’Ucraina per le sue forniture energetiche”.

Kiev chiede costantemente ai suoi alleati occidentali, oltre chepiù attrezzature di difesa aerea per contrastare gli attacchi dell’esercito russo, aiuti per ricostruire la sua rete elettrica, un progetto che richiede investimenti significativi. Mercoledì scorso, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha annunciato a Kiev nuovi aiuti per 717 milioni di dollari a favore del settore energetico ucraino, della fornitura di acqua potabile e dello sminamento. Dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio 2022, la Germania ha fornito a Kiev un aiuto totale di circa 35 miliardi di euro, sotto forma di sostegno umanitario, pagamenti diretti o armi, secondo il sito web del governo tedesco.

Gli Usa stanno finendo le scorte di armi. Pacchetti di aiuti diminuiti

Secondo quanto riportato dalla Cnn, i produttori di armi Usa che cercano di recuperare terreno rispetto all’enorme domanda creata dalla guerra contro la Russia, situazione che, da un lato provoca preoccupazioni circa la prontezza militare degli Stati Uniti, e dall’altro spiega perché i pacchetti di aiuti militari degli Stati Uniti per l’Ucraina sono stati più piccoli negli ultimi mesi. Le scorte di armi e attrezzature che il Pentagono è disposto a inviare a Kiev dal proprio inventario sono diminuite.

Nel 2022 e nel 2023, il Pentagono annunciava regolarmente pacchetti per un valore compreso tra 600 e 800 milioni di dollari, con il valore più alto di 2,85 miliardi di dollari nel gennaio 2023. Lo scorso aprile, invece, il Pentagono avevaannunciato che avrebbe inviato fino a 1 miliardo di dollari di armi e equipaggiamenti dalle scorte statunitensi a Kiev, dopo che il Congresso ha finalmente approvato un pacchetto di finanziamenti supplementari per l’Ucraina. Da allora, tuttavia, il valore di ogni pacchetto di aiuti non ha mai superato i 400 milioni di dollari, e la maggior parte si è attestata tra 125 e 250 milioni.

Aumentare produzione, ma richiede anni

Gli Usa stanno quindi aumentando la produzione di munizioni e sistemi missilistici Patriot sia per rifornire l’Ucraina che per riempire le scorte statunitensi. Ma è un processo lungo anni che non soddisferà rapidamente la crescente domanda, sottolinea l’emittente Usa. “Ci sono dei limiti alla rapidità con cui possiamo attingere alle attrezzature senza compromettere la prontezza militare, che è uno dei motivi per cui i pacchetti vengono distanziati”, ha affermato un funzionario Usa alla Cnn. Ci sono anche dei limiti – ha aggiunto – alla rapidità con cui l’Ucraina può assorbire le attrezzature e distribuirle in modo efficace. Gli Stati Uniti stanno ancora cercando di annunciare un nuovo pacchetto di aiuti all’incirca ogni due settimane, ha aggiunto il funzionario, cosa che l’Ucraina “sostiene perché ritiene che ricevere nuovi pacchetti ogni due settimane sia un incentivo al morale”.

L’amministrazione Biden ha ancora 6 miliardi di dollari di fondi disponibili per armare ed equipaggiare l’Ucraina, ma il Pentagono manca delle scorte che vorrebbe per rifornire Kiev, hanno detto due funzionari statunitensi alla Cnn.

Alleati iniziano a valutare via di un cessate il fuoco

Secondo quanto riportato da Bloomberg, citando fonti a conoscenza delle discussioni, alcuni degli alleati dell’Ucraina stanno iniziando a parlare di finire la guerra contro la Russia, sollevando preoccupazioni in diverse altre capitali occidentali spaventate all’idea che Kiev a essere costretta a un cessate il fuoco prematuro e a condizioni poco favorevoli, il che creerebbe un precedente che intimorisce specialmente i paesi dell’ex unione sovietica.

Confrontandosi sulla strategia per il prossimo anno, i funzionari citati di Bloomberg stanno valutando più seriamente a una forma di negoziazione, chiarendo comunque che qualsiasi decisione spetterebbe a Kiev e che nessuno sta facendo pressioni su Volodomyr Zelensky per entrare nei colloqui. Il presidente ucraino è stato irremovibile, pubblicamente e privatamente, sul fatto che cedere territorio alla Russia sarebbe ingiusto, ed è chiaro che senza alcun segno di ridimensionamento degli obiettivi imperiali di Mosca la prospettiva di veri negoziati resta ancora lontana.

Disaccordi in occidente

Un alto funzionario americano ha detto che gli Usa si aspettano che il piano di Zelensky sia piuttosto massimalista e concettuale, piuttosto che dettagliato. Le discussioni sulla strategia a medio termine stanno anche alimentando disaccordi all’interno di alcuni governi occidentali, secondo i funzionari. Un campo è più preoccupato dalle minacce di escalation di Putin se gli alleati permetteranno all’Ucraina di usare le armi nel profondo della Russia, e più propenso a favorire una spinta verso una risoluzione diplomatica. Altri alleati si oppongono ai negoziati in tempi brevi e vogliono aumentare la fornitura di armi all’Ucraina.

Usa: piano Zelensky può funzionare

L’ambasciatrice americana all’Onu Linda Thomas-Greenfield rispondendo ad una domanda dell’ANSA sull’Ucraina prima della settimana di alto livello dell’Assemblea Generale ha detto:”Abbiamo la speranza di fare qualche progresso e siamo qui per questo”. “Abbiamo visto il piano di pace del presidente Zelensky, espone una strategia, può funzionare e dobbiamo vedere come possiamo promuoverlo mentre ci impegniamo con tutti i leader qui a New York”.

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