giovedì, 19 Settembre, 2024
Esteri

Ucraina: 4 morti, tra cui un bambino, in raid russo. Zelensky invoca più armi e meno restrizioni

Quattro persone, tra cui “un bambino nel parco giochi”, sono morte negli attacchi aerei russi sulla città di Kharkiv, nel nord-est dell’Ucraina. Le altre vittime si trovavano in un edificio colpito dai bombardamenti. Lo annuncia il sindaco della città Igor Terekhov su Telegram.

Lo stato maggiore ucraino ha confermato che l’F-16 precipitato il 26 agosto si è schiantato mentre respingeva un attacco russo. A manovrare l’aereo era il pilota esperto Oleksiy Mes, che ha perso la vita nello scontro.

Kiev, avanzati di 2 chilometri a Kursk

Il comandante in capo dell’esercito ucraino, Oleksandr Syrsky, aggiornando il presidente Volodymyr Zelensky sulla situazione al fronte ha dichiarato che le forze armate ucraine hanno avanzato di altri due chilometri nella regione di Kursk, in direzione Pokrovsk. I militari ucraini hanno quindi preso il controllo di altri cinque chilometri quadrati in territorio russo, riferisce il ministero della Difesa di Kiev.

Nel mirino anche l’aeroporto di Kaluga

“Quattro droni ucraini sono stati abbattuti sopra Kaluga, due dei quali mentre si avvicinavano all’aeroporto internazionale della città. Non ci sono vittime, c’è distruzione”, riporta Il media online russo Mash. Tra gli obiettivi dei 18 droni ucraini abbattuti la notte scorsa dalle difese aeree di Mosca sul territorio russo c’era anche l’aeroporto di Kaluga, una città nell’omonima regione a circa 200 km a sud-ovest della capitale. “In precedenza, i droni volavano verso l’ex stabilimento Volkswagen, appena aperto dopo il cambio di proprietà tedesco”, prosegue Mash precisando che l’aeroporto dista 5 km dall’impianto e Kaluga dista circa 300 km dal confine ucraino.

Mosca: abbattuti 18 droni ucraini la notte scorsa

Le difese aeree russe hanno abbattuto in totale 18 droni ucraini su tre regioni e sul territorio della Crimea occupata secondo il ministero della Difesa russo. Undici droni sono stati abbattuti sulla regione di Bryansk, quattro sulla regione di Kaluga, uno sulla regione di Belgorod e due sulla Crimea.

Zelensky: Raid Kharkiv poteva essere evitato

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato su X: ”L’attacco russo a Kharkiv ha colpito direttamente le persone, una casa”, ma ”questo attacco effettuato utilizzando una bomba aerea guidata russa” è ”un attacco che avrebbe potuto essere evitato se le nostre Forze di difesa avessero avuto la capacità di distruggere gli aerei militari russi nelle loro basi”. Secondo Zelensky, è l’occasione per dimostrare la necessità ucraina di più armi e più libertà di utilizzo.

”Abbiamo bisogno di decisioni forti dai nostri partner per fermare questo terrore. Questa è un’esigenza assolutamente legittima. Non c’è una ragione razionale per limitare la difesa dell’Ucraina. Abbiamo bisogno di capacità a lungo raggio e della piena attuazione degli accordi di difesa aerea per l’Ucraina. Queste sono misure salvavita”, ha aggiunto.

Borrell: ragioni politiche dietro restrizioni

Gli dà manforte l’alto rappresentante Ue Josep Borrell aprendo l’informale difesa a Bruxelles ieri: “Io credo che sia ridicolo dire che se si permettono di colpire obiettivi militari in Russia allora vuol dire essere in guerra contro Mosca, come dicono alcuni Stati membri: noi non siamo in guerra con la Russia e l’Ucraina ha il diritto di difendersi in linea con il diritto internazionale”. Lo ha detto. “Ieri Dmytro Kuleba ci ha dato dati precisi, dobbiamo reagire”.

E ha aggiunto: “Le obiezioni sull’uso delle armi fornite all’Ucraina sono per ragioni politiche, legittime, ma sono ragioni politiche: il diritto internazionale non impedisce di colpire obiettivi militari all’interno del Paese aggressore”. Ma Borrell lascia comunque fuori dalla discussione la questione addestramento di unità militari europee. “Si parla di un centro di coordinamento dell’addestramento in Ucraina ma sull’invio di addestratori europei in Ucraina per addestrare lì non c’è accordo”. Viceversa, ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue, “La missione europea di addestramento dei soldati ucraini è stata un grande successo. Nessuna missione ha avuto così tanto successo. Sono stati addestrati 60 mila soldati. E oggi i ministri hanno concordato di aumentare l’obiettivo per arrivare ad addestrarne 75 mila, 15 mila in più entro l’anno”.

Unicef, 3 milioni di bambini non hanno acqua sicura in Ucraina

L’allarme lanciato su X da Unicef Ucraina, secondo cui “20 milioni di persone, fra cui 3,4 milioni di bambini, non hanno impianti di raccolta delle acque reflue; 15 milioni di persone perderanno l’accesso a fonti di acqua durante le interruzioni di corrente; un terzo dei campioni di acqua non rispetta gli standard richiesti”. La guerra “ha portato il settore idrico vicino al collasso”, aggiunge il Fondo dell’Onu per l’infanzia: “La mancanza di acqua sicura pone seri rischi di salute per i bambini, soprattutto perché collegata a possibili epidemie di malattie. L’unicef e i suoi partner stanno lavorando per ripristinare e migliorare i sistemi di approvvigionamento per l’acqua e i servizi igienici nel Paese”.

Cremlino: nessun accordo con Durov

Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, commentando la notizia pubblicata dalla testata Vazhnye Istorii, secondo la quale il fondatore di Telegram avrebbe visitato la Russia circa 50 volte tra il 2015 e il 2021, cioè dopo aver lasciato il Paese nel 2014, ha dichiarato: “No, Durov non ha avuto alcun colloquio con il Cremlino. Per quanto riguarda le visite in Russia, è un cittadino russo che viaggia liberamente” e “non è stato raggiunto alcun accordo tra il Cremlino e Durov”.

L’Ucraina chiede alla Mongolia di arrestare Putin

L’Ucraina ha chiesto alla Mongolia, paese membro della Corte penale internazionale (Cpi) che ha emesso un mandato di cattura per Putin, di arrestare il presidente russo quando visiterà il Paese la prossima settimana. “La parte ucraina spera che il governo della Mongolia sia consapevole del fatto che Vladimir Putin è un criminale di guerra”, ha affermato il ministero degli Esteri di Kiev. “Invitiamo le autorità mongole a eseguire il mandato di cattura internazionale vincolante”.

Mosca: non temiamo che Putin possa essere arrestato

Ma riguardo la possibilità che Putin possa essere arrestato, come chiede l’Ucraina, durante la sua visita ufficiale in Mongolia in programma il 3 settembre, Peskov ha commentato: “Non ci sono preoccupazioni, abbiamo un ottimo dialogo con i nostri amici in Mongolia”.

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