mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Agroalimentare

Agricoltori italiani: l’Europa non dimezzi i fondi per la promozione del Made in Italy

Coldiretti: servono 100 miliardi di euro in più per la Pac

Gli agricoltori italiani attaccano la scelta della Commissione Europea di dimezzare i fondi per la promozione dei prodotti agricoli perché minaccia la crescita dell’export del made in Italy a tavola, salito nel 2023 alla cifra record di oltre 64 miliardi di euro. Mentre la Coldiretti sottolinea che per stare al passo con la sfida geopolitica servono 100 miliardi di euro in più per la Pac. Il taglio dei fondi per la promozione del Made in Italy e le risorse insufficienti “rischiano di vanificare il lavoro portato avanti in questi anni dalla filiera in termini di internazionalizzazione.” A lanciare l’allarme, Coldiretti, Filiera Italia, Legacoop Agroalimentare e Cia-Agricoltori Italiani in una lettera aperta al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida dopo la presentazione della proposta dell’esecutivo Ue di ridurre del 51% il budget rispetto al 2024, passando da 185,9 milioni di euro a 92 milioni e l’assegnazione di risorse solo per i programmi semplici, con l’azzeramento per i programmi multipli e per le iniziative proprie della Commissione. “Una scelta che penalizza soprattutto l’Italia – scrivono le organizzazioni di categoria– che è tra gli stati che utilizza maggiormente le risorse disponibili per la politica di promozione: nel 2023 circa il 40% delle risorse nell’ambito dei programmi semplici è stato assorbito dal nostro Paese e circa il 38% nei programmi multipli, per un totale di circa 54 milioni di euro.”

Intervenga il Governo

Anche nel 2024, spiegano gli agricoltori, l’Italia si è confermata come il Paese con il maggior numero di programmi di promozione presentati (40 semplici e 8 multipli), ma le attività di promozione sono importanti anche per gli altri Stati membri, tanto che le domande arrivate per il 2024 hanno raggiunto la cifra di oltre 290,9 milioni di euro (ben oltre il budget disponibile) e un numero complessivo di candidature ricevute – sempre a livello Ue – in aumento del 36% rispetto al 2023 (+52% per i programmi multipli e +32% per quelli semplici). “La proposta di revisione del budget presentata dalla Commissione risulta dunque inaccettabile – sottolineano – trattandosi di una politica europea a sostegno della competitività delle imprese, dell’internazionalizzazione e di valorizzazione delle eccellenze dell’agroalimentare italiano ed europeo. In un contesto globale in cui la distintività e riconoscibilità dei prodotti di qualità italiani ed europei dovrebbe essere centrale, indebolire uno strumento chiave in questo senso darebbe un segnale fortemente negativo. Da qui la richiesta al Governo italiano di promuovere in tutte le sedi opportune, a partire dal Consiglio del prossimo 15 luglio, la discussione su tale proposta creando un’alleanza tra i diversi Stati membri che “porti al ripristino – anche per gli anni a venire – di un bilancio adeguato per la promozione del modello agroalimentare italiano ed europeo.”

Pac insufficiente

Quanto alla Pac; in Europa vale 386 miliardi di euro in totale fino al 2027. Trentacinque miliardi di euro in Italia. Negli Stati Uniti, spiega Coldiretti, in risposta a chi sostiene che l’Europa spende troppo, il Farm bill vale 1400 miliardi di dollari in dieci anni mentre la Cina attualmente produce il 70% in più dell’intera produzione agricola dell’Unione Europea. “Per stare al passo con la sfida geopolitica servono 100 miliardi di euro in più per la Pac”, sostiene il presidente Ettore Prandini, e “alla nuova Commissione europea chiediamo di accompagnare lo sviluppo del settore, investendo concretamente su innovazione e sostenibilità”. “Chiediamo all’Europa anche di introdurre il principio di reciprocità – aggiunge Prandini -. Le stesse regole che vengono imposte alle aziende italiane devono valere per tutti i prodotti provenienti dagli altri paesi. Se così non accade si traduce in concorrenza sleale. Il tema del caporalato di cui si dibatte molto è strettamente connesso a questa emergenza”.

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