venerdì, 22 Novembre, 2024
Economia

Istat: “Torna a salire il clima di fiducia dei consumatori e delle imprese”

Torna a salire il clima di fiducia delle imprese italiane. Secondo l’Istituto nazionale di statistica l’Indice di fiducia aumenta da 103,5 a 107,2 punti dopo quattro mesi consecutivi di riduzione e raggiunge il livello più elevato dallo scorso luglio. “L’aumento dell’indice è determinato dal comparto dei servizi e da quello delle costruzioni. Aumenta anche l’indice di fiducia dei consumatori per il secondo mese consecutivo che passa da 103,6 a 106,7 punti e si riporta sul livello di luglio 2023. Si segnala un generale miglioramento di tutte le variabili che compongono l’indicatore ad eccezione dei giudizi sull’opportunità di risparmiare nella fase attuale, che rimangono sostanzialmente stabili rispetto al mese scorso”, spiega l’istituto. L’Istat segnala anche un diffuso miglioramento delle opinioni dei consumatori soprattutto sulla situazione economica generale e sulla situazione futura. L’evoluzione positiva è evidenziata dai quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti del clima di fiducia. Quello economico e quello futuro registrano gli incrementi più consistenti, rispettivamente da 111,0 a 118,6 punti e da 109,3 a 113,5 punti. Il clima corrente aumenta da 99,8 a 102,2, mentre il clima personale sale da 101,2 a 102,8.

Settore manufatturiero

Con riferimento alle imprese, si segnala un miglioramento della fiducia, seppur con intensità diverse, in tutti i comparti ad eccezione della manifattura. Più in dettaglio, nei servizi di mercato si registra un marcato aumento con l’indice che passa da 96,7 a 106,4, mentre nelle costruzioni e nel commercio al dettaglio l’incremento è più contenuto e cresce rispettivamente da 161,3 a 162,9 punti e da 107,5 a 107,8 punti. Infine, si stima un peggioramento della fiducia nel settore manifatturiero con un indice di fiducia che registra un lieve calo e diminuisce da 96,6 a 95,4 punti. Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura, i giudizi sugli ordini e sulle scorte di prodotti finiti sostanzialmente stabili rispetto al mese scorso si abbinano ad attese di produzione in deciso peggioramento, mentre nelle costruzioni si stima un miglioramento di tutte le componenti.

Import ed export

Il forte ribasso dell’import di energia pari al -38% dai paesi extra Ue, nel mese di novembre riduce il deficit energetico dell’Italia a 5,18 miliardi contro gli 8,7 dello scorso anno e risulta in miglioramento il saldo commerciale complessivo. Il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +6.224 milioni (+1.841 milioni a novembre 2022). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 10.555 milioni di novembre 2022 a 11.410 milioni di novembre 2023, mentre gli acquisti dalla Russia registrano la flessione tendenziale più ampia (-91,8%). Nei primi undici mesi del 2023, invece, il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo ed è pari a 40,3 miliardi (era -29,9 miliardi nello stesso periodo del 2022).

L’Istituto di statistica stima a novembre per l’interscambio commerciale con i Paesi extra Ue27, una riduzione congiunturale sia per le esportazioni (-3,0%) che le importazioni (-3,1%). Riguardo l’export verso i paesi extra Ue nel mese di novembre la riduzione congiunturale è causata anche dalla contrazione delle vendite di energia. L’export registra una flessione anche su base annua e “tale dinamica è condizionata dalle operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) registrate a novembre 2022, al netto delle quali la flessione si riduce a -1,2%”, spiega l’Istat. Si rilevano, infine, ampie riduzioni su base annua delle esportazioni verso Svizzera (-23,7%), Regno Unito (-21,4%) e Giappone (-16,8%) mentre aumentano le vendite verso i Paesi MERCOSUR (+8,5%), Turchia (+7,4%), paesi OPEC, Cina (per entrambi +5,6%) e Stati Uniti (+4,9%).

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