domenica, 15 Dicembre, 2024
Attualità

In piazza San Pietro un albero del cuneese e il presepe dalla Valle Reatina

Natale; sarà rievocato anche lo spirito della “Laudato sì” di Papa Francesco

Ottocento anni fa, san Francesco d’Assisi volle realizzare il primo presepe e Onorio III approvava per i Frati Minori la Regola Bollata. Nel ricordo di questo duplice anniversario, la rappresentazione della Natività in Piazza San Pietro e nell’Aula Paolo VI di quest’anno proverranno dalla Valle Reatina nella Diocesi di Rieti, mentre il monumentale albero di Natale arriva dall’alta Valle Maira, nel comune di Macra, in Diocesi di Saluzzo e provincia di Cuneo.

Come San Francesco

La tradizionale inaugurazione del Presepe e l’illuminazione dell’albero di Natale si terranno in Piazza San Pietro, sabato 9 dicembre, alle ore 17,00. La cerimonia sarà presieduta dal Cardinale Fernando Vérgez Alzaga, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, alla presenza di suor Raffaella Petrini, Segretario Generale dello stesso Governatorato. Al mattino, le Delegazioni di Rieti e di Macra saranno ricevute in udienza da Papa Francesco per la presentazione ufficiale dei doni. Vuole far rivivere l’atmosfera del Natale 1223 il Presepe in piazza San Pietro, quando san Francesco, di ritorno da un viaggio in Terra Santa, chiese di rievocare la nascita di Gesù, di farlo proprio in un paese che gli ricordava Betlemme: Greccio, un borgo nel reatino immerso tra le rocce a 700 metri di altezza.

Presepista Artese

Sarà allestita una struttura che vuole ricordare la roccia del Santuario di Greccio con un simbolico abbraccio al colonnato di Piazza San Pietro ed è collocata sopra a una base ottagonale in ricordo degli ottocento anni dell’evento. Intorno, una vasca dove scorre il fiume Velino con le sue acque che dalla Valle Santa giungono fino a Roma. L’acqua rimanda anche al Cantico delle Creature e alla millenaria storia della valle così ricca di acque, a cui sono legate le vicende delle popolazioni che l’abitano e l’hanno abitata. Nella rappresentazione si fa riferimento anche ai quattro Santuari francescani e alla città di Rieti. L’opera è stata realizzata dagli esperti artigiani che hanno interpretato il disegno del presepista Francesco Artese. I personaggi, di grandezza naturale, sono in terracotta dipinta (testa, mani e piedi) montati su una struttura in ferro impagliata con vestiti dell’epoca (1200).

Anche Santa Chiara

Anche nell’Aula Paolo VI, migliaia di tessere di vetro veneziano narreranno la rappresentazione della nascita di Gesù. Ad accoglierlo, come ottocento anni fa, San Francesco e Santa Chiara che, nonostante non fosse presente nella notte di Greccio, simboleggia la presenza dell’universo femminile del francescanesimo. Il Bambino è avvolto in un tessuto bianco, mentre una scia azzurra giunge a terra fino ad avvolgere San Francesco inginocchiato con le mani aperte. Essa, nelle intenzioni degli artisti, Alessandro Serena e il figlio Michelangelo di Spilimbergo (Pordenone), rappresenta l’acqua sorgente di vita. Quasi dietro al Santo, vi è Santa Chiara, vestita secondo lo stile sobrio delle clarisse con il volto semi coperto da un velo quasi nero e con le vesti di colore violaceo scuro. Le mani di Chiara sembrano appoggiate a San Francesco. Differenti sono le aureole per evidenziare i diversi ruoli dei personaggi.

L’abete bianco con stelle alpine

Per quanto riguarda l’abete bianco, alto quasi 25 metri, esso proviene da un territorio particolarmente verde, l’alta valle alpina che prende il nome dal torrente che la percorre nella sua lunghezza: il Maira, nel comune di Macra, dove centinaia di migliaia di piante autoctone crescono una accanto all’altra, in immense foreste. Ed è proprio dai parrocchiani di Albaretto di Macra, pochi abitanti fieri delle tradizioni delle genti di montagna e fortemente motivati al rilancio, che è nata l’iniziativa di donare l’albero di Natale a Papa Francesco. Una particolarità riguarda l’addobbo, che è all’insegna della cura della Casa comune, nello spirito dell’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco. È molto diverso rispetto agli anni passati, ed è caratterizzato dalla presenza sull’albero di migliaia di stelle alpine della ditta Piumatto della Edelweiss di Villar San Costanzo. Simboleggiano la neve e portano in Piazza San Pietro il fiore che caratterizza la valle Maira. L’allestimento dell’illuminazione e la cerimonia sono, come di consueto, curate dalla Direzione delle Infrastrutture e Servizi del Governatorato e dal Coordinamento Eventi del Governatorato. L’albero e i Presepi rimarranno esposti fino alla conclusione del Tempo di Natale, che coincide con la festa del Battesimo del Signore, domenica 7 gennaio 2024.

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