domenica, 24 Novembre, 2024
Attualità

Mattarella: “No ai nazionalismi, rispettiamo le diversità”

Il Presidente della Repubblica chiede all'Europa un impegno concreto e costante per i migranti

Cori e standing ovation, tre minuti di applausi prima del suo intervento interrotto poi per 8 volte dalle acclamazioni dei presenti. Non c’è che dire, il popolo italiano ha dimostrato ancora una volta tutto il suo affetto verso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ieri ospite d’onore  dell’ultima giornata del ‘Meeting per l’amicizia fra i popoli’ di Rimini.
Un discorso, quello del Presidente in terra romagnola, incentrato soprattutto sulla concordia sociale, sulla coesione, sulla solidarietà, sentimenti e comportamenti umani che esaltano la vita delle comunità. Di certo parole, le sue, contro l’ideologia della supremazia di una nazione sulle altre: “Il benessere, consentito dalla pace, di cui, sino a ieri, ha potuto godere l’Europa, è frutto di questa visione. È la discordia che lo pone a rischio. È un tema universale”, cosi come la violenza che alimenta i contrasti, essi “siano la invocazione di contrapposizioni ideologiche, di caratteri etnici, di ingannevoli lotte di classe o la pretesa di resuscitare anacronistici nazionalismi. Quanto avviene ai confini della nostra Europa, dopo l’invasione dell’Ucraina, da parte della Federazione Russa, ne dà drammatica testimonianza”.

No all’omologazione

Il Presidente ha poi parlato di quella massificazione che ha caratterizzato ideologie e culture del Novecento portando all’oppressione dell’uomo sull’uomo: “L’aspirazione non può essere quella di immaginare che l’amicizia unisca soltanto coloro che si riconoscono come simili. Se così fosse, saremmo sulla strada della spinta alla omologazione, all’appiattimento”. Ha usato toni forti, Mattarella, spiegando che una società umana fondata sul sentimento dell’odio, sull’ostilità verso il vicino e la contrapposizione tra diversi sarebbe condannata all’oblio: “Homo homini lupus e lo stato di natura hanno sempre raffigurato ostacoli alla collaborazione tra gli uomini. L’amicizia non nasce solo tra coloro che si riconoscono come simili, ma tra chi sa fare sintesi”.

La richiesta sui migranti

Mattarella ha poi colto la palla al balzo anche per trattare un tema a lui molto caro, quello sull’immigrazione, chiedendo all’Unione europea, affinché si argini il fenomeno, un impegno concreto e costante, sostenendo i Paesi di origine dei flussi migratori: “È necessario rendersi conto che, soltanto ingressi regolari, sostenibili, ma in numero adeguatamente ampio, sono lo strumento per stroncare il crudele traffico di esseri umani”. Insomma, c’è oggi la necessità, per il Capo dello Stato, di percorrere strade diverse, “per una migliore sicurezza”, ma soprattutto per un “senso di fraternità umana”. Sulla guerra in Ucraina ha confermato che si andrà avanti per arrivare a una pace giusta: “Non ci stancheremo di lavorare per questo obiettivo per impedire una deriva di aggressioni del più forte contro il più debole”.

Costituzione basata sull’amicizia

La prima parte del suo discorso Mattarella lo ha incentrato principalmente sulla parola su cui è stata fondata la Costituzione: l’amicizia (tema anche del Meeting di Rimini), “una risorsa a cui attingere per superare le difficoltà, superare l’odio che la civiltà umana ci chiede di sconfiggere nelle relazioni tra le persone, sanzionandone, severamente, i comportamenti, creando, così, le basi delle regole della nostra convivenza”.

I lutti del Fascismo

A 80 anni esatti dal convegno di Camaldoli nel quale un nucleo di intellettuali cattolici provò a delineare, le caratteristiche e i principi di un nuovo ordinamento democratico, Mattarella ha ricordato che nel luglio del 1943 la dittatura fascista si stava spegnendo, “ma ancora avrebbe causato, all’Italia e all’Europa, lutti, devastazioni, crudeltà, sofferenze”.

Aiuto alla Romagna

Non poteva mancare un richiamo del Presidente sul tema dell’ambiente (“che abbiamo impoverito, non possiamo ignorare gli allarmi dell’Onu”) in merito all’alluvione di maggio in Romagna. Fondamentale, per Mattarella, non lasciare soli i cittadini e i sindaci di questa Regione: “La ripartenza delle comunità, e, con esse, di ogni loro attività, è una priorità, non soltanto per chi vive qui, ma per l’intera Italia”.

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