Il Ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha ribadito che la Pa deve essere considerata un’importante opportunità di lavoro soprattutto per i giovani. Le molte iniziative realizzate in questi mesi hanno avuto come obiettivo quello di rendere la Pubblica amministrazione sempre più attrattiva agli occhi dei cittadini che vogliono creare un proprio solido futuro lavorativo. “Auspico di vedere un numero sempre maggiore di cittadini, e di giovani in particolare, considerare la Pa come una importante opportunità di lavoro. Vorrebbe dire che le tantissime iniziative realizzate in questi mesi per renderla più attrattiva, dai concorsi digitali alla rinnovata gestione dei processi di formazione, alle politiche di valorizzazione del merito, stanno funzionando”, ha detto Zangrillo.
Sostegno alle fasce più deboli
“Il sostegno alle fasce più deboli della popolazione è un problema serio che non si risolve con gli slogan, ma cercando soluzioni reali: per uno Stato di diritto aiutare le persone in condizioni di povertà, e che non hanno la possibilità di lavorare, è un dovere e questo governo lo sta facendo. Chi si aspetta racconti di fantasia rimarrà deluso, noi vogliamo far accadere le cose. Quindi dobbiamo creare le condizioni affinché tutti gli abili al lavoro possano giocarsi le proprie carte”, ha osservato il Ministro.
Gli incentivi per le imprese
“L’attuale governo sta mettendo a punto politiche che favoriscono l’incontro tra domanda e offerta, incentivando le imprese al reclutamento attraverso una significativa detassazione, e introducendo nuovi importanti sussidi, come l’assegno d’inclusione. In questo percorso il contributo della Pubblica amministrazione può essere davvero significativo. La nostra sfida è essere capaci di offrire opportunità di occupazione, anche attraverso nuove soluzioni come apprendistato e formazione lavoro, che guardano in particolare ai giovani”, ha aggiunto. Quanto al dibattito politico sul salario minimo, Zangrillo ha detto di condividere “il contenuto della direttiva europea. Quel documento invita i Paesi dell’Unione a sviluppare la contrattazione collettiva. In questo l’Italia è all’avanguardia e non credo che definire per legge un salario minimo sia la soluzione al lavoro povero. Quella della contrattazione collettiva è la strada da perseguire per garantire agli italiani salari adeguati come richiama la nostra Costituzione”, la chiosa di Zangrillo.