Un feeling che si nutre non solo di parole ma di sguardi. Il mondo della diplomazia politica e di partito del premier Giorgia Meloni si scopre con la Polonia più sentimentale che mai.
“La Polonia è l’unica nazione che ho visitato due volte dall’inizio del mandato”, evidenzia Giorgia Meloni al suo arrivo a Varsavia accolta con un mazzo di fiori dal della presidente polacco Mateusz Morawiecki.
”Questo mostra la profondità delle nostre relazioni”, rivela il premier: “Nella totalità o quasi totalità delle questioni che ci troviamo ad affrontare nei Consigli europei con Morawiecki, basta uno sguardo per sapere che abbiamo una posizione condivisa su tante materie che ci coinvolgono, ”. A confermare l’intesa è lo stesso Morawiecki.“C’è chi vorrebbe creare una frattura fra Italia e Polonia: ma ciò che ci unisce è rendere le frontiere esterne dell’Ue impermeabili”.
I reciproci obiettivi e testimonianze di intesa arrivano al termine della bilaterale su temi caldi della cooperazione bilaterale, su accordi e disaccordi su asilo dei migranti, di interscambi commerciali e di armamenti. Un confronto dove si è parlato delle prossime sfide e alleanze europee, in vista delle elezioni del Giugno 2024.
Economia e ambiente
La visione del futuro dell’Europa di Meloni convince e combacia con quella del primo ministro Polacco. “Se non si sostiene la crescita in Europa non si può garantire la stabilità delle nazioni più indebitate”, osserva il premier italiano, “Se l’Ue fa la scelta della transizione verde, della transizione digitale e di rafforzare la sua difesa non può non considerare la sua governance il peso di tali investimenti. E’ un tema su cui Italia e Polonia sono dalla stessa parte”, fa presente Giorgia Meloni. Sulla stessa lunghezza d’onda Morawiecki. “Italia e Polonia hanno una visione comune sui legami transatlantici. Al vertice di Vilnius esprimeremo una posizione comune per dare all’Ucraina le garanzie di sicurezza più forti possibili”, evidenzia Morawiecki, “Italia e Polonia hanno una cooperazione industriale eccellente, grazie anche a Leonardo, rafforzeremo questa cooperazione”.
Referendum sui migranti
La prima questione affrontata è l’impegno nella difesa dei confini esterni dei Paesi Ue, con un annuncio del leader polacco. “Organizzeremo un referendum perché i polacchi possano dare il loro parere sull’immigrazione irregolare, su chi è il padrone: l’Ue o un Paese sovrano”, annuncia Morawiecki, “La priorità dell’Ue dovrebbe essere la sicurezza dei Paesi, se non controlliamo la migrazione irregolare rischiamo di vedere nelle nostre strade quello che vediamo ora in altri Stati membri”, aggiunge Morawiecki, con un riferimento, alla Francia e ai disordini nelle banlieu di Parigi.
Migranti posizione condivisa
Giorgia Meloni ha chiarito la posizione dell’Italia sui migranti per sgombrare il campo da ipotesi di tensioni e rotture con la leadership polacca.
“Non mi potrei mai lamentare di chi difende gli interessi nazionali”, puntualizza “sono ammirata di come Morawiecki dimostra forza nel difendere l’interesse della Polonia ma non c’è divisione perché lavoriamo su come fermare la migrazione illegale, non su come gestirla”, quando i migranti arrivano “in Europa”, osserva il presidente del Consiglio italiano dopo l’intervento del leader Polacco,
“Finché l’Europa pensa di risolvere il problema discutendo su come gestire i migranti quando arrivano sul territorio europeo, non troverà mai soluzioni reali, perché gli interessi delle nostre nazioni, anche banalmente per ragioni geografiche, sono diversi. Quello che mette insieme gli interessi di tutti gli Stati membri è fermare l’immigrazione illegale prima che arrivi da noi, con un lavoro completamente diverso che va fatto con l’Africa, di cooperazione non predatoria, di sostegno a quelle nazioni che a loro volta molto spesso sono vittime della tratta degli esseri umani, dei trafficanti della mafia del terzo millennio”, rimarca Giorgia Meloni, e aggiunge:
“Su quello io, Morawiecki e molti altri abbiamo lavorato insieme. Capisco perfettamente, come ho detto e ribadisco, la posizione polacca in tema di Patto di migrazione e asilo, capisco la difficoltà”. Sul tema migranti e ricollocamenti la posizione del Governo italiano resta solidale verso le nazioni che ospitano i rifugiati ucraini, “a maggior ragione per nazioni”, puntualizza Meloni, “che più di tutte si stanno caricando il peso dei profughi ucraini senza vedere riconosciuto adeguatamente dall’Europa il sacrificio che stanno facendo”.
Migrazioni, l’arma di Putin
Per il leader polacco “i ricollocamenti di migranti devono essere volontari”, l’Ue l’ha concordato nel 2018, e la Polonia sostiene tale posizione, fa presente Morawiecki, “La Polonia e l’Italia hanno uno dei confini esterni più estesi dell’Europa: per questo c’è comprensione del problema dell’immigrazione. Noi con Bielorussia, Ucraina e Russia, l’Italia nel Mediterraneo e per questo ci capiamo perfettamente”, sottolinea il primo ministro polacco, “Putin usa questo strumento come un’arma, sono le sue barbarie che mostrano che l’unica risposta a tutto questo è opporsi alla Russia”.
Polonia-Italia: con l’Ucraina
In merito al sostegno verso l’Ucraina, Giorgia Meloni non ha esitazioni nel ribadire l’impegno verso Kiev:
“Partendo dal tema dell’Ucraina, le posizioni italiana e polacca”, puntualizza Meloni, “sono sostanzialmente identiche: siamo la fianco dell’Ucraina, al fianco della difesa della libertà di un popolo che sta stupendo il mondo”. “La rivolta del gruppo Wagner in Russia”, prosegue Morawiecki, “mostra la necessità di rafforzare la sicurezza del confine orientale. Non si può fare un sonnellino geopolitico, dobbiamo rafforzare i confini comuni”. Il tema geo politico nella visione del premier italiano si lega anche ai nuovi confini dell’Europa e all’ampliamento dei Paesi nella Comunità.
“Riguardo al tema dell’allargamento dell’Unione europea”, osserva Meloni, “con i Balcani occidentali, l’Ucraina, la Moldova, ci siamo sempre trovati d’accordo”, riferisce il premier “con la Polonia, a me non piace chiamarlo allargamento, ma riunificazione, perché non considero l’Ue un club in cui siamo noi a decidere chi ne fa parte e chi no. L’Europa è una civiltà ed è la storia a decidere chi ne fa parte”.
Rapporti commerciali al top
Tornando ai rapporti bilaterali tra Italia e Polonia, la collaborazione è consolidata con reciproca soddisfazione. L’interscambio commerciale, fa presente una nota di Palazzo Chigi, tra Italia e Polonia è in forte crescita: 33,6 miliardi di euro nel 2022 (+16%), con un saldo positivo di 5,2 miliardi di euro. L’Italia è il quarto fornitore e il sesto cliente della Polonia a livello globale.
Spiega Morawiecki, “con Meloni abbiamo discusso della cooperazione italo-polacca nel settore degli armamenti. Stiamo rafforzando l’esercito, e oggi con Giorgia abbiamo parlato della cooperazione italo-polacca nel settore degli armamenti. Con Giorgia abbiamo nell’Italia un partner sul dossier del rafforzamento dei rapporti transatlantici”.
Elezioni Ue, la tela degli accordi
Il viaggio di Giorgia Meloni a Varsavia ha sviluppato un altro obiettivo, rinsaldare i rapporti di partito con Morawiecki. Fratelli d’Italia il partito guidato dalla premier, e Diritto e giustizia (PiS), la forza di governo polacca di cui il premier è un membro di spicco sono alleati a livello europeo in quanto membri del Partito dei conservatori e dei riformisti europei (Ecr). La presa di posizione di Giorgia Meloni è quella da leader del suo partito.
“Oggi c’è un’Italia rispettata a livello internazionale e con dati economici che mostrano una crescita migliore di Francia e Germania”, scandisce durante il suo intervento alla conferenza “Il futuro dell’Unione europea”, tenuta a Varsavia. Per Meloni è una risposta “a chi aveva previsto una catastrofe con la vittoria di Fratelli d’Italia”.
“Fratelli d’Italia da quando è nato è stato dato per spacciato: nessuno pensava non che fossimo in grado di formare un governo, ma addirittura di farne parte. Lo abbiamo fatto e lo abbiamo fatto con le nostre idee. Mentre il campo della sinistra è il campo dell’utopia il campo del reale è il campo dei conservatori e questo è il motivo per cui i conservatori riescono ad affrontare i problemi dei cittadini”.
La rete federatrice di Meloni
Secondo la leader di Fratelli d’Italia, in Ue c’è un accordo “innaturale” fra Ppe, S&D e Renew non è “più adeguato alle sfide” che l’Ue deve affrontare. “Da qui al 9 giugno 2024 ci saranno elezioni nazionali importanti. In Spagna, dove si vota a luglio, è possibile un governo di centrodestra con popolari e conservatori, dopo che in Italia, Svezia e Finlandia si sono imposti governi di centrodestra”, fa presente ancora Giorgia Meloni, che spiega: “intanto a Bruxelles sui singoli provvedimenti si creano alleanze allargate alternative alla sinistra”. Secondo il premier, quella in atto “è una fase stimolante” in cui “i conservatori e l’Italia possono giocare un ruolo centrale”. L’impresa “federatrice” del premier italiano finora riscuote interesse e indicazioni positive. La rete tuttavia delle alleanze elettorali è ancora tutta da definire ad iniziare dall’Italia dove divergenze e obiettivi contrastanti non mancano nel Centrodestra.