mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Politica

PPE a Roma. Nessun incontro con FdI e Lega

In molti avevano ipotizzato che nel corso delle due giornate di studio organizzate a Roma dal Ppe dal titolo ‘Con i valori cristiani al centro: la classe dirigente per l’Europa di oggi e domani’ ci potesse essere un’intesa, oltre a quella pienamente confermata con Forza Italia, anche con Lega e Fratelli d’Italia. Insomma, con tutta la maggioranza di governo per indicare la linea politica da seguire in vista delle prossime elezioni europee in programma tra un anno esatto. Invece, nulla di tutto ciò. Non c’è stato alcun incontro, a dimostrazione di come sia tanta ancora la distanza tra il Partito dei Popolari europei con il partito della premier Giorgia Meloni e, soprattutto, con via Bellerio, cui viene ‘contestata’ la troppa vicinanza a Marine Le Pen e al partito di estrema Destra Alternative für Deutschland.

La compagnia di Tajani

E dunque a far da ‘cicerone’ al presidente del Ppe Manfred Weber c’ha pensato il vicepresidente e coordinatore unico di Forza Italia Antonio Tajani (nonché vicepremier e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), il quale ha colto l’occasione ieri per confermare la linea dettata dal leader azzurro Silvio Berlusconi: “Siamo per una maggioranza uguale a quella che ha portato alla mia elezione al Parlamento europeo e ha portato la coalizione formata da Popolari, Conservatori e Liberali a sconfiggere la Sinistra”.

I complimenti per l’accordo sui migranti

Tornando alla due giorni del Ppe nella Capitale, il numero uno dei popolari europei (ricevuto poi nel pomeriggio dal capo dello Stato Sergio Mattarella al Quirinale) ha colto la palla al balzo per fare i complimenti al governo per il raggiunto accordo sui migranti, derubricato come “fatto storico che può permettere di compiere ulteriori passi insieme per risolvere la questione migratoria in Europa”. E poi ancora: “Il compromesso ci consente di andare avanti, di riprendere il controllo delle nostre frontiere esterne, di praticare la solidarietà europea e di sostenere i nostri valori”.

Secondo Weber inoltre l’esecutivo italiano ha combattuto molto per arrivare a quest’intesa sui migranti, tutelando gli interessi del Paese, soprattutto “sul meccanismo di solidarietà che ora è parte dell’accordo”. Un’operazione che è, per Weber, un grande segnale per l’Europa sul fatto che si possono trovare soluzioni comuni e che l’Italia è al centro di queste soluzioni: “È una buona base per la discussione che svolgerà il Parlamento”. Nello specifico, per il presidente del Ppe, le risposte alle migrazioni devono essere comuni tra l’Ue perché “non si tratta di un problema tra singole nazioni. E di certo servono soluzioni che limitino gli sbarchi”.

Le stoccate del Presidente del Ppe

Una stoccata poi ai partiti della Sinistra europea che devono essere pronti al compromesso “mettendo da parte il proprio atteggiamento naif”. Tra gli obiettivi principali, per riprendere il controllo delle frontiere esterne, c’è quello di rompere il business dei contrabbandieri: “Deve essere solo lo Stato a decidere chi entra nell’Unione europea”. Weber ha poi voluto sottolineare di come Polonia e Ungheria abbiano votato contro l’accordo sottoscritto dall’Italia, di fatto distaccandosi dal governo Meloni, affermando che si tratta di due nazioni che “si rifiutano di trovare una soluzione”.

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