Un gruppo della NASA formato lo scorso anno per studiare ciò che il governo chiama “oggetti volanti non identificati”, comunemente chiamati UFO , terrà la sua prima riunione pubblica. Il corpo, costituito da 16 membri, riunisce esperti provenienti da campi che vanno dalla fisica all’astrobiologia. E’ stato formato lo scorso giugno per esaminare gli avvistamenti UFO non classificati e altri dati raccolti dal governo civile e dai settori commerciali. L’obiettivo della sessione pubblica di quattro ore è di tenere le deliberazioni finali prima che il gruppo di studio indipendente dell’agenzia pubblichi un rapporto quest’estate. Il panel rappresenta la prima inchiesta di questo tipo mai condotta dalla NASA, l’agenzia spaziale statunitense, su di un argomento che il governo, un tempo, consegnava alla competenza esclusiva e segreta dei funzionari militari e della sicurezza nazionale.
Lo studio della NASA è separato da un’indagine recentemente formalizzata del Pentagono su “Unidentified Aerial Phenomena”, o UAP, documentati negli ultimi anni da aviatori militari e analizzati da funzionari della difesa e dell’intelligence statunitensi. Gli sforzi paralleli della NASA e del Pentagono, entrambi intrapresi con una parvenza di controllo pubblico, evidenziano un punto di svolta per il governo dopo decenni trascorsi a deviare, smascherare e screditare avvistamenti di oggetti volanti non identificati, o UFO, risalenti agli anni ’40. Il termine UFO, a lungo associato alle nozioni di dischi volanti e alieni, è stato sostituito nel gergo governativo da “UAP”.
Mentre la missione scientifica della NASA è stata vista da alcuni come una promessa di un approccio più aperto a un argomento a lungo trattato come tabù dall’establishment della difesa, l’agenzia spaziale statunitense ha fatto sapere fin dall’inizio che difficilmente sarebbe saltata a conclusioni. “Non ci sono prove che gli UAP siano di origine extraterrestre”, ha detto la NASA nell’annunciare la formazione del panel lo scorso giugno. Nelle sue dichiarazioni più recenti, l’agenzia ha presentato una nuova potenziale piega allo stesso acronimo UAP, riferendosi ad esso come abbreviazione di “fenomeni anomali non identificati”.
Ciò ha suggerito che potrebbero essere inclusi avvistamenti diversi da quelli che apparivano in volo. Tuttavia, la NASA nell’annunciare la riunione, ha affermato che l’agenzia spaziale definisce gli UAP “come osservazioni di eventi nel cielo che non possono essere identificati come aerei o fenomeni naturali noti da una prospettiva scientifica”.