sabato, 23 Novembre, 2024
Lavoro

90mila posti di lavoro vacanti nel settore della tecnologia informatica

In Italia ci sono 90mila posti di lavori vacanti nel settore della tecnologia informatica e di questi circa 57mila rappresentano opportunità di lavoro accessibili anche per professionisti non laureati. Secondo il ministero del Lavoro, lo scorso anno 2,2 milioni di persone si sono dimesse volontariamente (+14% sul 2021) e il ritmo elevato dell’innovazione tecnologica sta superando le capacità delle organizzazioni di formare e migliorare le competenze dei lavoratori lasciando il 72% dei gruppi informatici con importanti carenze, come indicato dal report Demand for tech talent.

“È evidente che siamo in un momento storico particolare, all’interno del settore IT c’è una grande rotazione del personale iniziata con il lockdown e ancora non terminata. Questo è un bene perché significa che le persone hanno iniziato a prendere in mano il loro futuro decidendo la strada migliore da percorrere con una maggiore consapevolezza. Al contempo è un fenomeno che pone una importante sfida di fronte alle aziende, in un Paese in cui vige ancora una cultura aziendale fortemente ancorata al passato. A mio avviso più che sulla difficoltà nella ricerca del personale come azienda dobbiamo interrogarci su come creare le condizioni ideali per far migliorare e crescere queste persone”, spiega Livia Rossetto, Senior People & Culture Manager di Mia-Platform, tech company 100% italiana con un’età media di soli 29 anni e che negli ultimi 3 anni ha assunto oltre 100 sviluppatori.

Assintec-Assiform evidenzia che oltre un terzo dei 90mila posti vacanti nell’IT (circa 32mila) fanno riferimento alla figura del “developer” mentre, tra le altre figure, si ricercano: cloud specialist, enterprise architect, test specialist, data specialist e information security specialist. Una tendenza che viene confermata anche a livello europeo: sempre secondo il report Demand for tech talent, i software developer sono la seconda figura IT più ricercata dalle aziende (58%) dietro ai tecnici di information security (59%) e davanti agli specialisti del cloud (55%).

Il settore IT offre ulteriori preoccupazioni ai dipartimenti HR in quanto l’innovazione tecnologica si evolve di giorno in giorno ed è difficile prevedere quali talenti tecnologici possano soddisfare un’esigenza attuale ed essere rilevanti anche in futuro. In un recente sondaggio Gartner, il 73% dei direttori informatici si è dichiarato preoccupato dal logoramento delle proprie risorse IT messe sotto pressione da una situazione dove al settore informatico viene richiesto un importante impegno nella missione di crescita aziendale attraverso le potenzialità della trasformazione digitale. In questa situazione le aziende stanno optando per offrire agevolazioni come la modalità di lavoro agile, benefit e welfare aziendale che non sempre sono sufficienti per risolvere le problematiche lavorative contingenti.

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