Sono 2,4 milioni le famiglie che, secondo le stime di Nomisma, aderiranno nel 2023 alla nuova norma del superbonus con aliquota al 90%. Rispetto al 2022 i dati evidenziano un tasso di abbandono del 12% per la domanda che intende usufruire della nuova misura. Una riduzione che riguarderà quindi circa un terzo delle famiglie interessate rispetto alle previsioni di 3.613.000 che erano state fatte in precedenza considerando la normativa in vigore fino al 25 novembre 2022.
“L’aliquota al 90% non determinerà un abbandono di interesse da parte delle famiglie italiane verso la misura. Dall’indagine del nostro 110% Monitor emerge come le famiglie abbiano incorporato la consapevolezza che il superbonus non sarà totalmente gratuito. Per recuperare parte delle famiglie rinunciatarie occorre garantire una copertura economica della quota di incentivo mancante, attraverso ad esempio prodotti finanziari dedicati o attraverso sistemi di remunerazione dell’investimento in modalità ESCO, vale a dire attingendo ai benefici economici garantiti dai risparmi in bolletta. Ritengo che i tempi siano maturi per questo tipo di prodotto che potrà fornire una maggiore stabilità e incentivare una domanda reale. C’è da dire che tutto ciò avverrà a condizione che venga reso nuovamente operativo il meccanismo dello sconto in fattura”, sottolinea Marco Marcatili, responsabile Sviluppo di Nomisma.
I dati del 110% Monitor del mese di novembre confermano il crescente interesse da parte delle famiglie rispetto alla misura. Sono 10,3 milioni le famiglie che, dopo una fase di scoramento o di apprendimento di funzionamento della norma, sono intenzionate ad aderire al Superbonus rispetto ai 7,3 milioni dello scorso luglio. Sebbene l’aumento riscontrato nella domanda sia dettato principalmente dalle famiglie attendiste che non hanno messo in pratica alcuna azione, la sensazione è che ci sia un ritorno di interesse per spuntare condizioni più vantaggiose visto il cambio dell’aliquota al 90%.