giovedì, 2 Maggio, 2024
Economia

Upb: “Superbonus, 170 miliardi una pesante eredità sui conti”

L’Ufficio parlamentare di bilancio: “In futuro evitare agevolazioni a carico dello Stato”

Il Superbonus (e in misura minore gli incentivi alle imprese Transizione 4.0) hanno inciso negativamente sui conti pubblici lasciando una pesante eredità sul futuro. È il parere dell’Ufficio parlamentare di bilancio che ha trasmesso alla Commissione finanze e tesoro del Senato una memoria in tema di agevolazioni fiscali all’edilizia. Un’analisi che si concentra sulle finalità del decreto e ripercorre in dettaglio l’evoluzione normativa in materia di Superbonus e fornisce elementi sugli effetti finanziari a oggi evidenti sia per il Superbonus sia per gli incentivi Transizione 4.0.Le considerazioni finali dell’Upb dicono che l’ammontare del Superbonus nel periodo 2020-23 è stato pari a circa 170 miliardi. Una cifra, questa, che avrà un impatto in media annua pari allo 0,5% del éil nel triennio 2021-23 e a cui seguirà un onere più elevato pari a circa l’1,8% in quello successivo.

Una differenza macroscopica

La differenza tra i risultati e le attese, secondo lo studio, è stata macroscopica nel caso del Superbonus e non ha precedenti: “Vi hanno contribuito fattori evidenti sin dalla sua introduzione, sebbene difficilmente prevedibili nell’entità degli effetti, legati alle caratteristiche specifiche della misura e altri che sono sopraggiunti come conseguenze di queste. Tra ciò che ha concorso a una spesa ampiamente superiore alle attese ci sono diversi fattori, come per esempio l’elevata percentuale dell’agevolazione, che ha comportato che la spesa incentivata fosse interamente a carico dello Stato eliminando di fatto il contrasto di interessi tra acquirente e fornitore. Ma secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio ci sono altri fattori che hanno portato a risultati negativi, come l’attrazione nell’ambito della spesa agevolata anche di interventi già incentivati con aliquote inferiori oppure la possibilità di fruire dell’agevolazione attraverso lo sconto in fattura e la cessione del credito, che ha allargato la platea dei beneficiari a soggetti incapienti o parzialmente incapienti e a coloro che non avrebbero avuto sufficiente liquidità per iniziare i lavori edilizi.

Ma l’Upb ha parlato di altri motivi intervenuti successivamente che non hanno aiutato i conti, come il progressivo prolungamento della validità della misura da fine 2021 a tutto il 2025 o anche l’emergere di fenomeni fraudolenti essendo il sistema di controlli essenzialmente basato su certificazioni di soggetti privati.

Monitoraggio più efficace

Nell’insieme delle misure riguardanti gli incentivi alle imprese nel DL 39/2024, l’UPB valuta positivamente l’introduzione di un monitoraggio più efficace sia ex ante che ex post dell’utilizzazione delle agevolazioni. Inoltre, sulla base dei dati disponibili relativi a Transizione 4.0, l’Upb evidenzia che, sebbene nel triennio 2021-23 la perdita di gettito complessiva effettiva risulti ancora inferiore a quella inizialmente stimata, la sua evoluzione temporale fa emergere rischi di perdite di gettito crescenti. I dati delle compensazioni effettuate nei primi tre mesi del 2024 già rappresentano il 70 per cento del totale stimato per l’intero anno (4,6 miliardi).

Future agevolazioni

Secondo l’Upb, dall’esperienza del Superbonus occorre trarre insegnamento per il disegno di future agevolazioni. In primo luogo, l’aliquota dell’agevolazione dovrebbe essere fissata a un livello tale da incentivare un comportamento ritenuto meritevole senza porre a totale carico dello Stato l’onere della spesa. Inoltre, l’agevolazione dovrebbe essere selettiva con riguardo sia alle attività incentivate sia ai beneficiari. Nel caso del Superbonussarebbe stato possibile infatti condizionare meglio il riconoscimento delle agevolazioni agli interventi che garantiscono il maggiore risparmio energetico a parità di risorse impiegate, andando così in direzione dei nuovi obiettivi europei in materia green. È necessario, infine, sottoporre le agevolazioni ad autorizzazioni preventive, laddove invece l’automatismo del riconoscimento del Superbonus e di altri bonus edilizi ha reso e continuerebbe a rendere alto il rischio che la misura produca effetti superiori alle attese. In prospettiva, conclude l’Upb nella sua memoria, andrebbe valutata l’opportunità di sostituire un’agevolazione come quella attuale con un trasferimento monetario (un contributo diretto alla spesa), modulato in base alla condizione economica del nucleo familiare e alla classe energetica dell’edificio, sottoposto ad autorizzazioni preventive e soggetto a un limite di spesa, o con prestiti agevolati.

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