venerdì, 15 Novembre, 2024
Economia

Per Confesercenti il Pos ha commissioni troppo alte

Che la questione delle sanzioni sul POS sia diventata l’argomento più da attenzionare della manovra di bilancio per Confesercenti pare veramente paradossale poiché il problema della moneta elettronica non riguarda le sanzioni ma le commissioni.

“Un tabaccaio che rinnova un bollo auto da 50 euro ha un margine di guadagno di 1 euro. Se il pagamento del bollo o di qualunque altro bollettino viene effettuato con carta di credito, di fatto le commissioni azzerano o quasi il guadagno. Un rifornimento di benzina di 50 euro, pagato con alcune carte di credito, porta addirittura al di sotto dello zero il margine del benzinaio – spiega l’associazione di categoria -. Si ritiene che la soluzione per combattere l’evasione fiscale sia rendere obbligatoria l’accettazione dei pagamenti elettronici. Bene. Noi siamo d’accordo. Non ci va di fare passare intere categorie per ‘furbetti’. Si azzerino però i costi di tutte le mini-transazioni con Pos e carte di credito fino a 50 euro e se si vuole, a questo punto, si mantengano pure le sanzioni”, così Confesercenti in una nota.

“Da sempre pensiamo che una maggiore diffusione ed utilizzo delle carte di credito e debito sia opportuna ed utile. Anche perché pure gestire il contante è un onere: non sono costi immediatamente visibili ma ci sono, dal rischio rapine alla necessità di assicurazioni e sistemi di sicurezza, il problema delle banconote false ecc. Proprio per questo, i POS sono stati adottati dalle imprese anche senza sanzioni: nel 2021 ce n’erano 3,9 milioni, oltre il doppio del numero del 2015. E anche le transazioni in moneta elettronica sono letteralmente esplose negli ultimi due anni, complice la pandemia: nel 2021 sono state circa 3,8 miliardi, il 52% in più del 2019. E il totale del transato ha toccato i 183,6 miliardi di euro, il 35% in più”, prosegue Confesercenti.

“Anche il 2022 è partito con l’acceleratore: nei primi sei mesi le sole carte di debito hanno totalizzato oltre 98 miliardi di euro in 2,1 miliardi di operazioni, il 20% in più dello stesso periodo del 2021. Un boom che però ha dei costi notevoli per gli esercenti: circa 772 milioni di euro l’anno, fra commissioni e acquisto/comodato del dispositivo. Per questo da sempre chiediamo, in particolare per alcune categorie, l’azzeramento delle commissioni sui piccoli pagamenti”, conclude la nota.

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