lunedì, 23 Dicembre, 2024
Politica

Manovra da 32 miliardi, 21 per il caro energia. Aiuti a famiglie imprese. RdC stretta dopo il 2023

Il premier Meloni invoca prudenza, il ministro Giorgetti coraggio

Consiglio dei ministri in tarda serata per l’ok a contenuti e risorse in vista della legge di Bilancio. Il confronto si è mosso su un terreno prudenziale. “Ogni passo va ragionato e accompagnato dalla sostenibilità dei conti”, fa presente il premier Giorgia Meloni che non nasconde il perimetro stretto entro cui il Governo può muoversi. Di altro avviso il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, che invece diffonde determinazione, annunciando una legge di bilancio “coraggiosa”. Il Cdm è stato preceduto da un serrate i ranghi nella maggioranza con un vertice alla Camera con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e quello del Lavoro, Marina Elvira Calderone.
La dote finanziaria è di 32 miliardi, di cui i due terzi 21 miliardi in deficit. La priorità rimane arginare il caro energia.
Sulle misure si è discusso a lungo sulle coperture finanziarie. Alla fine il Cdm ha trovato una quadra non semplice. Spazio alle emergenze visti anche i tempi strettissimi della approvazione della Finanziaria.

Maxi aiuti a famiglie e imprese

Due terzi delle risorse, circa 21 sono destinati a tutelare le famiglie e le imprese con un mix di aiuti che vanno dallo sconti, alle rateizzazioni, ai crediti di imposta per le imprese. Il Cdm invece lascia incompiute alcune riforme, come pensioni e fisco, – per entrambe le soluzioni valgono per il 2023 -, e accantona altre ipotesi, come la “flat tax incrementale” e la “voluntary disclosure” sui capitali all’estero. Rimasta tra le ipotesi l’azzeramento dell’Iva su pane, pasta e latte.

Pensioni ok al “ponte” 41+62

Sulle pensioni c’è l’ok alla norma “ponte” per evitare il ritorno della legge Fornero. La soluzione individuata è una quota 41 con il paletto di 62 anni. “Abbiamo creato questa formula di 41 e 62″ spiega il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon, “Fare le cose di fretta avrebbe portato degli errori. Ci prendiamo l’anno successivo per pensare questa norma insieme alle parti sociali”. “Questo credo che sia necessario perché un riforma pensionistica strutturale così complessa con tanti sistemi di fuoriuscita credo vada messa a regime con un confronto”, osserva il sottosegretario al lavoro.

Cuneo fiscale, versione ridotta

Un taglio del cuneo fiscale fino a tre punti per i redditi più bassi. In dotazione 5 miliardi per il taglio di 3 punti del cuneo fiscale. Di questi 2 andranno a confermare lo sconto contributivo già in vigore per i lavoratori con redditi fino a 35mila euro e un punto andrà ridurre la quota contributiva a carico delle imprese. Il taglio sarà incrementato per le fasce più fragili, quelle con un reddito inferiore a 20mila euro.

Flat tax, norma anti evasione

Sulla flat tax aumento della soglia da 65 mila euro fino a 85mila euro per gli autonomi. Per le partite Iva, scatta la norma anti evasione. Chi supera la nuova soglia di 85mila euro e sfora i 100mila euro nel 2023 esce subito dal regime agevolato con la tassa piatta del 15% e torna al regime ordinario. Chi resta di poco sotto i 100mila euro torna alla progressività del prelievo nell’anno successivo.

Reddito di cittadinanza nel limbo

Cambia il RdC. La maggioranza di Governo ha stabilito un anno di ‘cuscinetto’ per inserire i lavoratori occupabili nel mondo del lavoro, accompagnati da appositi corsi di formazione, considerati obbligatori.
La decisione finale del Cdm è rimasta in bilico tra altre ipotesi come quella che occupabili – con una fase transitoria di 6 mesi – non potranno rinunciare ad un lavoro pena la cancellazione del sussidio. Poi la soluzione individuata dal governo come uscita soft dal reddito di cittadinanza per i cosiddetti occupabili. L’idea della cancellazione immediata del beneficio già dall’1 gennaio, che avrebbe permesso di risparmiare 1,8 miliardi, sarebbe stata accantonata, sposando invece la soluzione ponte proposta dalla ministra del Lavoro Calderone. La data di interruzione diverrebbe quella del 31 dicembre 2023. Ci sarà una inoltre maggiore attenzione e controlli per scovare i percettori che non ne hanno diritto. L’obiettivo è far restare l’aiuto a chi davvero soffre di un disagio economici. In aiuto al disagio economico inoltre ci sarà l’incremento dell’assegno unico familiare – la proposta è di raddoppiare da 100 a 200 euro la maggiorazione per i nuclei con 4 o più figli e di garantire 100 euro in più per i figli gemelli – e un intervento sui congedi familiari.

Tregua fiscale mini

Delusione per quanti, dopo gli insistito annunci di esponenti del governo su una maxi tregua fiscale. In realtà la pace sarà mini. Per le cartelle fino al 2015 si va verso la cancellazione di quelle sotto ai mille euro e la riduzione di sanzioni e interessi, con rateizzazione in cinque anni, per le altre.

Extra profitti, ok a regole Ue

Ora si applicherà il regolamento Ue, che misura gli extraprofitti sugli utili e alzando l’aliquota attualmente al 25%. L’obiettivo è valutare una oscillazione del 30-33%, in base alla scelta che verrà fatta sull’Iva.

Stop a sugar e plastic tax

Nuovo rinvio dell’entrata in vigore di sugar e plastic tax. Il Cdm prevede la sospensione della misura anche per tutto il 2023. La norma, di fatto, dalla sua introduzione non è mai stata applicata.

Regole per le cripto valute

La tassazione delle plusvalenze per regolare le cripto-attività. Quando si parla di cripto-attività ci si riferisce alle cosiddette valute virtuali, considerati beni speculativi, tra cui figurano anche i bitcoin.

Rinvio, pane e latte senza iva

Quello dell’azzeramento o taglio dell’Iva su pane, pasta e latte è un tema ancora oggetto di valutazione. Ci sarà invece la diminuzione dell’Iva sui prodotti della prima infanzia, ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari (FdI).

Ridotto lo sconto carburanti

Dal primo dicembre le accise sulla benzina passeranno infatti a 578,40 euro fino al 31 dicembre 2022, mentre quelle su oli da gas o gasolio usato come carburante, in pratica il diesel, passeranno, sempre fino a fine anno, a 467,40 euro per mille litri. A conti fatti lo ‘sconto’ sui prezzi dei carburanti si riduce, quasi dimezzandosi. Si passa così dall’attuale taglio di 25 centesimi che, comprensivo di Iva, equivaleva a uno sconto al distributore di 30,5 centesimi, ad un taglio di 15 centesimi, che con l’Iva si tradurrà a dicembre in 18,3 centesimi in meno. La riduzione degli sconti non tocca gli autotrasportatori che hanno altri regimi.

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