Il presidente della Figc Gabriele Gravina si è detto preoccupato del forte indebitamento del sistema calcio. Negli ultimi due anni a causa della pandemia, molte società di Serie A hanno sofferto economicamente le restrizioni adottate per arginare il Covid cercando di affrontare l’emergenza con tutti i mezzi a loro disposizione.
“L’indebitamento nel calcio è un fenomeno in crescita. Ci preoccupa la paura del cambiamento per arginare questo problema. Mi preoccupa l’idea di vederlo sempre come una minaccia e non come una importante opportunità. Il nostro calcio perde appeal continuamente, con sforzi straordinari da parte delle proprietà e dei dirigenti nel cercare di introdurre progettualità che puntualmente si scontrano poi con dei risultati negativi”, ha detto il presidente della Figc.
“Il tema fondamentale è quello dei ricavi. Il problema esiste, esisterà, ci impegneremo per portare a casa i migliori risultati possibili. E poi il contenimento dei costi, che è fondamentale. Su questo c’è già una norma Uefa che trasleremo all’interno delle nostre licenze nazionali, sarà un rapporto tra ricavi e costo del lavoro. Nelle regole Uefa si parte dal 90, noi partiamo dall’80%. Quindi, questa è la proposta, sarà 80% stagione 23/24, 70% 24/25 e 60% nella stagione 25/26, quindi sotto questo profilo saremo molto attenti”, ha detto Gravina.