venerdì, 22 Novembre, 2024
Attualità

Libri, lieve aumento offerta titoli ma si contraggono tirature

Secondo i dati del Report Istat su Produzione e lettura di libri in Italia, sono 1.564 gli editori attivi censiti nel 2018: il 51,1% ha pubblicato un numero massimo di 10 titoli all’anno (“piccoli editori”), il 33,8% fra le 11 e le 50 opere (“medi editori”) e soltanto il 15,2% ha pubblicato più di 50 opere annue (“grandi editori”).

I grandi editori coprono quasi l’80% della produzione in termini di titoli (79,4%) e il 90% della tiratura: se i piccoli editori pubblicano in media quattro titoli all’anno, stampando ciascuno poco più di 5.500 copie, le grandi case editrici producono mediamente 254 opere librarie per una tiratura di oltre 600mila copie. Con 75.758 titoli pubblicati, il 2018 conferma il trend in crescita della produzione editoriale dell’anno precedente.

Rispetto al 2017 si rileva un lieve aumento della produzione editoriale (+1,1% in totale; +1,2% per i grandi;
+1,7% per i medi e -3,3% per i piccoli) in un mercato che punta sempre più sulla novità (61,7% di “prime edizioni”) e meno sulla longevità dei prodotti pubblicati (32,7% di “ristampe” e 5,6% di “edizioni successive”).

Gli editori investono sempre più nell’offerta di titoli in formato e-book: la percentuale di opere pubblicate a stampa disponibili anche in versione digitale in soli due anni è passata dal 35,8% (circa 22mila titoli nel 2016) a quasi il 40% (più di 30mila titoli nel 2018). La versione digitale è particolarmente diffusa per i libri di avventura e gialli (82,1%), i testi di informatica (62,9%) e matematica (61,4%), i libri di attualità politico-sociale ed economica (56,1%). I prezzi di copertina dei prodotti editoriali registrano nel 2018 un lieve aumento rispetto al 2017: il costo medio di un libro passa da 19,65 a 20,04 euro.

I titoli dei piccoli editori registrano l’incremento maggiore (+2,04 euro sul 2017; 24,08 euro il prezzo medio 2018) e i titoli dei grandi editori quello più contenuto (+26 centesimi; 19,49 euro il prezzo medio). Su una scala da 0 a 10 (con 10 punteggio di massima efficacia), le tre modalita’ di distribuzione ritenute più strategiche dagli editori sono le librerie indipendenti (7,7 il punteggio medio), i canali di distribuzione online (7,2) e gli eventi come fiere, festival e saloni della lettura (6,8).
Oltre la metà degli editori attivi ha partecipato nel 2018 a saloni o festival letterari in Italia e/o all’estero (52% in media; 73,4% grandi; 65,2% medi; 36,9% piccoli).

Nel 2018 rimane sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente il numero di lettori di libri. A partire dall’anno 2000, quando la quota di lettori era al 38,6%, l’andamento è stato crescente fino a toccare il massimo nel 2010 con il 46,8% per poi diminuire di nuovo fino a tornare, nel 2016, al livello del 2001 (40,6%), stabile fino al 2018. La lettura risulta molto più diffusa nelle regioni del Nord: ha letto almeno un libro il 49,4% delle persone residenti nel Nord-ovest e il 48,4% di quelle del Nord-est (Tavola 56). Al Sud la quota di lettori scende al 26,7% mentre nelle Isole si conferma una realtà molto differenziata tra Sicilia (24,9%) e Sardegna (44,7%). Nel 2018 una famiglia su dieci non ha alcun libro in casa, valore costante da quasi un ventennio. Anche nei casi in cui è presente una libreria domestica, il numero di libri disponibili è molto contenuto: il 31% delle famiglie possiede non più di 25 libri e il 64% ha una libreria con al massimo 100 titoli. Tra le persone che dichiarano di disporre di oltre 400 libri in casa, circa una su cinque (23,1%) non ne ha letto nemmeno uno. (Italpress)

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