sabato, 16 Novembre, 2024
Ambiente

Wwf, 90% persone per un trattato globale contro la plastica in natura

In media circa il 90% delle persone intervistate in 28 paesi ritiene che avere un Trattato globale sulla plastica sia importante per affrontare efficacemente la crisi dell’inquinamento da plastica; inoltre, l’85% desidera che produttori e rivenditori siano ritenuti responsabili del fine vita degli imballaggi in plastica. L’opinione degli italiani intervistati è tra le top ten: siamo al 6′ posto con una percentuale del 94% degli intervistati a favore del trattato.

Lo rivelano il WWF e la Plastic Free Foundation che hanno commissionato all’Ipsos un’indagine su oltre 20.000 cittadini tra i 17 e i 74 anni intervistati a fine 2021: si tratta del primo sondaggio completo e globale sulla necessità di un trattato per affrontare l’inquinamento da plastica. Questi risultati dovrebbero rafforzare ulteriormente l’urgenza di stabilire standard globali elevati per affrontare tutte le fasi del ciclo di vita della plastica e definire la strada per porre fine all’inquinamento da plastica entro il 2030. I riflettori, infatti, ora sono puntati sugli Stati Membri che dovranno avviare negoziati alla prossima Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente prevista a fine febbraio.

Al Governo italiano il WWF chiede di correggere le disposizioni introdotte nella normativa italiana di recepimento della direttiva comunitaria ‘SUP’ sulla plastica monouso, rafforzando, come è stato chiesto dalla Commissione Europea, le misure che disincentivano il monouso e sostengono il ricorso a imballaggi riutilizzabili. I risultati rendono evidente una schiacciante richiesta pubblica per un’azione ambiziosa e coordinata. Resta l’incognita su quanto questo forte sostegno pubblico globale si tradurrà nell’adozione di un Trattato globale efficace e giuridicamente vincolante: al momento sono oltre 150 gli stati membri delle Nazioni Unite che hanno formalmente chiesto un Trattato, ma a meno che questi appelli non siano seguiti dalla decisione di istituire un trattato di ampia portata che affronti tutto il ciclo di vita della plastica, non potremo risolvere la crisi dell’inquinamento da plastica. I paesi dell’America Latina sono in testa con il 93% degli intervistati che riconosce l’importanza di un Trattato globale sulla plastica, seguiti dai cittadini europei coinvolti dall’indagine e quelli dell’area asiatica del Pacifico.

La percentuale di persone che pensano che un Trattato sia importante è più alta in Messico (96%), Cina (95%) e Perù (95%), Italia al sesto posto con il 94% degli intervistati a favore. Inoltre, circa tre quarti del campione di intervistati pensa che la plastica monouso debba essere bandita il prima possibile e l’82% afferma di voler acquistare prodotti la minore quantità c possibile di imballaggi in plastica. “La crisi della plastica minaccia di sfuggirci di mano ed è giunto il momento che i governi di tutto il mondo se ne facciano carico proponendo una loro leadership. Migliaia di cittadini nel mondo hanno espresso la propria opinione. L’onere e l’opportunità spetta ora ai governi: adottare un Trattato globale sulla plastica – che sia legalmente vincolante e stabilisca regole e regolamenti globali che affrontino l’intero ciclo di vita della plastica – in modo da poter eliminare l’inquinamento da plastica nell’ambiente entro il 2030.

Non possiamo permetterci nulla meno”, ha affermato Marco Lambertini, direttore generale WWF International. “Sappiamo che i cittadini sono estremamente preoccupati per l’inquinamento da plastica ma l’azione individuale non è sufficiente. Servono regole e obiettivi chiari e ambiziosi in grado di cambiare il nostro rapporto con la plastica in modo da tutelare sia la nostra salute che quella dell’ambiente. Questo sondaggio è un chiaro invito, da parte di persone provenienti da ogni angolo del mondo, ai propri governi affinché agiscano subito”, ha affermato Donatella Bianchi, presidente di WWF Italia. Il sondaggio ha anche rilevato che l’85% degli intervistati desidera che produttori e rivenditori siano ritenuti responsabili della riduzione, del riutilizzo e del riciclo degli imballaggi di plastica.

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