venerdì, 15 Novembre, 2024
Economia

Agli Stati Generali dell’Export in primo piano le infrastrutture

Esportazioni, infrastrutture e i progetti per la ripresa. Questi i temi principali trattati nella terza edizione degli Stati Generali dell’Export, “Mirabilia Italiae, la forza della tradizione”, organizzata dal presidente Lorenzo Zurino. A Marsala la sala del Cine Teatro Impero è un susseguirsi di ospiti e aziende, grandi e piccole, seduti tutti allo stesso tavolo per discutere di export. Un settore che prima della pandemia rappresentava una grossa fetta del PIL dell’Italia e che adesso più che mai ha la necessità di proseguire un percorso di crescita iniziato negli scorsi mesi, con l’obiettivo di cercare di esportare in tutto il mondo il marchio più importante a disposizione del Paese, il “Made in Italy”. “È un momento di confronto, di incontro, dobbiamo recuperare le perdite che abbiamo dovuto registrare in questo anno e mezzo di pandemia, però già il secondo trimestre di quest’anno mostra per la Sicilia una crescita del 16,5% – ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – segno evidente che possiamo lavorare su questa strada puntando essenzialmente sul manifatturiero e sull’agroalimentare che sono i comparti maggiormente richiesti all’estero. Dobbiamo inoltre puntare sulle aziende e lavorare per abbattere le diseconomie che sono tante nel sud Italia e in Sicilia in particolare”. Tra gli argomenti principali del dibattito quello legato alle infrastrutture. “Sono anni che diciamo al governo centrale che abbiamo bisogno di infrastrutture strategiche – ha sottolineato il governatore della Sicilia -. Non chiediamo elemosine o assistenza. Chiediamo soltanto pari opportunità con le regioni del nord, tutto il resto lo faremo con le nostre braccia e il nostro fosforo”. Sull’importanza della Sicilia nel Mediterraneo Musumeci ha spiegato che per “essere centrali servono un porto hub, ferrovie veloci, collegamenti stabili sullo stretto, politiche di defiscalizzazione e completare le autostrade da Castelvetrano a Gela. La Regione vuole fare la sua parte, ma non si occupa di grandi infrastrutture, e nel PNRR nessuna di queste infrastrutture strategiche è prevista. Qui non è solo un problema di risorse ma di progettualità e strategie. Fino a quando Roma non si renderà conto che un sud non competitivo diventa una debolezza per i sistema Italia, noi continueremo ad arrancare di fronte alle potenze europee come Germania, Francia e altri paesi che crescono con ritmi superiori ai nostri”. Strade, autostrade, porti e aeroporti: elementi fondamentali per lo sviluppo del sud che, chiaramente, rispetto al resto d’Italia, è ancora disallineato: “In un paese come il nostro porti e aeroporti sono fondamentali per l’export – ha spiegato Giancarlo Cancelleri, sottosegretario alle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili -.

Il Canale di Sicilia non ci vede protagonisti, invece dovremmo esserlo. Dobbiamo investire su queste infrastrutture e il PNRR va in questa direzione. Serve un porto hub sul mediterraneo. E’ una prospettiva interessante che può aprire scenari importanti, potremo intercettare le centinaia di migliaia di navi che passano da Suez e che ci salutano senza farci toccare palla andando a Rotterdam e Amburgo”. Sull’attraversamento stabile dello stretto, Cancelleri ha poi spiegato: “Mi piace come questo governo e il presidente Draghi stanno affrontando questo tema, con serietà e sobrietà stiamo portando avanti un progetto di fattibilità che deve contemplare le nuove regole, visto che i progetti vecchi non sono più utilizzabili”.

Al fianco delle aziende e alle loro idee, naturalmente serve anche il supporto delle banche che cercano di finanziare i progetti: “Le eccellenze ci sono – ha affermato il presidente dell’IRFIS, Giacomo Gargano – ma bisogna che le imprese inizino a fare sistema. E per questo l’IRFIS, come istituzione, non si preoccupa solo di accompagnarle per il finanziamento della propria attività ma anche per fornire servizi. L’IRFIS dialoga con Sace Simest, CDP e accoglie tutte quelle imprese e quelle iniziative artigianali che vogliono scommettere nei mercati esteri”.

“Abbiamo la necessità – ha aggiunto Pasqualino Monti, presidente Autorità del Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale – di affrontare il tema del PNRR con forza, determinazione per cercare di realizzare quelle infrastrutture che mancano e che sono necessarie per il collegamento dell’ultimo miglio. Il nostro compito è quello di costruire infrastrutture, di promuovere il traffico e quindi di favorire e facilitare l’ingresso delle materie prime, avere una facile trasformazione a terra ed avere un facile collegamento tra l’industria e il porto per poi far viaggiare le merci via mare per la Sicilia. Questa catena oggi è troppo lunga”. Protagonisti del dibattito anche Gaetano Armao, vice presidente della Regione Siciliana e assessore regionale all’Economia, e Marcello Minenna, direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

“L’export è un elemento importante dell’economia siciliana – ha detto Armao -. Questa ripresa porterà la Sicilia nel 2024 a raggiungere 100 miliardi di prodotto interno lordo con una crescita del prodotto interno lordo nei prossimi tre anni che non ha precedenti”. “Non c’è dubbio – ha aggiunto Minenna – che infrastrutture, digitalizzazione, procedure, PNRR e anche le attività che svolge l’agenzia delle accise delle dogane e dei monopoli sono fondamentali per il rilancio e per consolidare le nostre capacità di esportazione che sono in gran parte insomma un contributo essenziale per la crescita del nostro PIL”.

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