venerdì, 22 Novembre, 2024
Economia

Studio della Cgia. Fisco, evasi 110 miliardi. 6 punti di Pil. Il Sud maglia nera

L’idea bella di un fisco più moderno ed equilibrato del “pagare meno per pagare tutti”, suona per l’Italia come una chimera. Nella realtà l’evasione tocca quota 110 miliardi di euro, – grazie anche al sistema fiscale che in Italia penalizza le piccole e medie imprese -, come segnala l’Ufficio studi della Cgia di Mestre. L’evasione costa al Paese oltre 6 punti di pil: in altre parole, per ogni 100 euro di gettito versato all’erario da cittadini e imprese, 15 sono ”rimasti” nei portafogli degli evasori. 

“In attesa della tanto agognata riforma fiscale che continua ancora a slittare”, fa presente la Cgia, (nel dato riferito al 2018), illustrando come nella penisola ci sono situazioni più o meno difficili, nel Sud quelle più ”pesanti” riguardano la Calabria con i suoi 3,3 miliardi di imposta evasa. Stessa situazione in Campania che presenta un peso dell’economia sommersa pari al 19,8 per cento, 10,2 miliardi di imposta non versata. La terza posizione in negativo spetta alla Sicilia con un’economia in nero del 19,3 per cento, un’evasione di 8,1 miliardi, pari al 22,2 per cento. Al contrario le realtà territoriali più virtuose sono la Provincia Autonoma di Trento, la Lombardia e la Provincia Autonoma di Bolzano con evasioni che si mantengono tra l’11 e il 9%. 

 

CGIA: RIDURRE IL CARICO FISCALE

La novità dello studio della Cgia sta nella convinzione che sia necessario ridurre drasticamente il peso del Fisco. “In altre parole: pagare meno per pagare tutti. Non va altresì dimenticato”, sottolinea il Centro studi, “che una buona parte del mancato gettito, in particolar modo al Sud, è ascrivibile all’evasione di sopravvivenza, per cui non pagare le tasse ha consentito a moltissime attività, non solo per quelle di piccola o micro dimensione, di rimanere in vita, salvaguardando molti posti di lavoro”. “Oltre all’eccessivo carico fiscale che grava sui contribuenti”, commenta la Cgia, “è altresì necessario intervenire per ridurre il peso dell’oppressione fiscale che quotidianamente ostacola l’attività lavorativa, soprattutto delle imprese di piccola dimensione”.

 

I CONTROLLI

L’Ufficio studi della Cgia ricorda che negli ultimi 10 anni l’ammontare complessivo dell’evasione fiscale è leggermente in calo, ma di poco, “sebbene nello stesso periodo l’Amministrazione finanziaria”, i serva il Centro studi, “abbia visto aumentare notevolmente gli strumenti a disposizione per contrastare l’evasione delle imposte”. Mel 2018 sono stati effettuati 152.500 accertamenti ordinari nei confronti delle imprese; 252 mila accertamenti parziali automatizzati e quasi 521 mila controlli strumentali effettuati dalla Finanza.

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