domenica, 29 Giugno, 2025
Economia

A marzo 2021, i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati del 4,5% rispetto a un anno fa

Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a imprese e famiglie (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni). Lo rende noto l’Abi nel rapporto mensile.

A febbraio 2021, per i prestiti alle imprese si registra un aumento del 7,6% su base annua. L’aumento è del 2,4% per i prestiti alle famiglie.

A marzo 2021 i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento si mantengono su livelli particolarmente bassi, sui minimi storici, e registrano le seguenti dinamiche: il tasso medio sul totale dei prestiti è sceso al 2,24% (2,25% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è l’1,20% (1,15% il mese precedente; 5,48% a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è l’1,37% (1,30% a febbraio 2021, 5,72% a fine 2007).

Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a febbraio 2021 sono 20,1 miliardi di euro, in riduzione rispetto ai 26,4 miliardi di febbraio 2020 (-6,3 miliardi pari a -23,8%) e ai 33,6 miliardi di febbraio 2019 (-13,5 miliardi pari a -40,2%).
Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di circa 69 miliardi (pari a -77,3%).

Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è l’1,16% a febbraio 2021, (era 1,55% a febbraio 2020, 1,95% a febbraio 2019 e 4,89% a novembre 2015).

In Italia, a marzo 2021, la raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del +7,1% su base annua. I depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati di oltre 146 miliardi di euro rispetto ad un anno prima (+9,2% su base annua), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è scesa, negli ultimi 12 mesi, di circa 17 miliardi di euro (-7,2%).

A marzo 2021, il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) è in Italia lo 0,49%, (0,48% nel mese precedente) in conseguenza: del tasso medio praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito), 0,32% (0,33% nel mese precedente); del tasso sui PCT, che si colloca allo 0,70% (0,75% il mese precedente); del rendimento delle obbligazioni in essere, 1,84% (1,87% a febbraio 2021).

Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie rimane in Italia su livelli particolarmente infimi, a marzo 2021 risulta di 175 punti base (177 punti base nel mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (335 punti base a fine 2007).

 

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