sabato, 20 Aprile, 2024
Economia

Lotteria degli scontrini. L’ira dei commercianti: una follia che umilia e penalizza. Rinviarla in estate

Una “follia”, una nuova “umiliazione” per i commercianti. Una “trovata” di nessuna utilità. Insomma contro la Lotteria degli scontrini partita il primo febbraio c’è aria di profondo disappunto se non di rivolta. Cerchiamo di capire le ragioni degli esercenti che si sentono beffati da un sistema che non porterà nessun beneficio alle loro attività, e sottolineano, nemmeno contro l’evasione fiscale. Il ragionamento dei commercianti è sui numeri, se il 10% dell’evasione si registra nel commercio, per loro lo Stato deve allora puntare al 90%, ossia dove veramente si annida il grosso dell’evasione. In questi giorni, le critiche dei commercianti sono state oscurate dalla crisi di Governo ma la tensione è alta. Per il momento, si sostiene dalle Associazioni di categoria, l’unico effetto della lotteria degli scontrini è quello di mortificare le attività che si trovano già in difficoltà. Non c’è da stupirsi, osserva la Federazione italiana dei pubblici esercizi, se solo il 30% dei pubblici esercizi abbia già adeguato il proprio registratore di cassa a questo nuovo gioco: “per chi è stato costretto a rimanere chiuso 160 giorni nel 2020, senza nemmeno vedersi cancellare i costi fissi, 300 euro per aggiornare il software sono una spesa insostenibile”, fa presente Aldo Cursano, presidente vicario di Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi. Come se non bastasse, bisogna fare i conti con i ritardi degli installatori, che sono letteralmente pieni di lavoro. Eppure, lo Stato ha convinto gli italiani che l’unica occasione di riscatto sociale, al momento, è legata alla fortuna e infatti le persone stanno già cominciando a scegliere un negozio o un locale in base alla possibilità di partecipare o meno alla lotteria. “Questa è una follia”, accusa la Fipe che rilancia la polemica. “Ecco perché avevamo chiesto al governo di posticiparne l’avvio a giugno, quando tutti fossero stati pronti”. Così non è stato e ora sono scattate diffidenze e risentimenti. I commercianti rincarano la dose e parlano di beffa perché i clienti, a loro giudizio, trasformati in scommettitori, varcando la soglia di un negozio o di un bar chiedono se possono partecipare alla lotteria. “In caso di risposta negativa, cambiano locale. Un corto circuito che si poteva e doveva evitare”, osserva la Fipe. Una bocciatura
senza appello anche per Enrico Postacchini, l’incaricato commercio e città di Confcommercio, per l’associazione l’iniziativa non ha nessun utilità per il mercato in un momento di incertezza in cui le aziende non sanno quando devono restare aperte o chiuse. Al costo dell’adeguamento si aggiunge anche il costo per comunicare la partecipazione dei negozi alla lotteria.
Il settore secondo i dati con la pandemia e le chiusure sta galleggiando a malapena inoltre se l’idea era di scovare l’evasione fiscale l’iniziativa appare per gli esercenti “nell’ingenuità totale” se si pensa che la lotteria degli scontrini contribuirà da sola a combattere l’evasione fiscale, i numeri dicono che nella vendita al dettaglio c’è un 10% di evasione fiscale. “Bisognerebbe occuparsi anche dell’altro 90%”, sottolinea la Confcommercio. Come è noto si può partecipare alla lotteria degli scontrini facendo acquisti con carte e bancomat e presentando alla cassa l’apposito codice si potrà partecipare alle estrazioni mensili (la prima l’11 marzo) e a quelle settimanali che inizieranno da giugno. Ma si potrà anche vincere un “superpremio” da 5 milioni previsto per l’estrazione annuale a gennaio del 2022. La lotteria è collegata al programma Italia Cashless, quello del Cashback di Stato partito a dicembre, pensato per incentivare i pagamenti elettronici.
Da giovedì 10 giugno 2021 si aggiungeranno le estrazioni settimanali che distribuiranno ogni settimana 15 premi da 25.000 euro per chi compra e 15 premi da 5.000 euro per chi vende. A partire da quella data, ogni giovedì verranno effettuate le estrazioni settimanali, per tutti gli scontrini trasmessi e registrati dal sistema lotteria dal lunedì alla domenica. All’inizio del prossimo anno, in una data ancora da fissare in calendario, si terrà la prima estrazione annuale che premierà uno degli acquisti effettuati dal primo febbraio al 31 dicembre 2021 assegnando 5 milioni di euro a un acquirente e 1 milione di euro a un esercente. Alla lotteria degli scontrini possono partecipare tutti i maggiorenni residenti in Italia che pagano con carte di credito, prepagate, bancomat o app beni o servizi per almeno 1 euro di spesa presso esercenti che trasmettono telematicamente i corrispettivi. Sono esclusi gli acquisti in contanti, gli acquisti online, quelli per i quali si emette fattura e quelli per i quali il cliente fornisce all’esercente il proprio codice fiscale o tessera sanitaria a fini di detrazione o deduzione fiscale. Non si partecipa nemmeno con i biglietti di cinema, teatri e musei perché in questi casi non è prevista la trasmissione telematica degli scontrini all’Agenzia delle entrate. Lo stesso vale per le ricevute postali, per il pieno di benzina, per l’uso di ticket restaurant o buoni pasto, delle gift card e per i pagamenti dei parcheggi. Per tentare la fortuna bisogna prima collegarsi al sito lotteriadegliscontrini.gov.it registrarsi, ottenendo un codice lotteria (codice alfanumerico e codice a barre) che va stampato o salvato sul proprio dispositivo mobile per esibirlo alla cassa a ogni pagamento: si otterranno tanti biglietti quanti euro spesi (fino a un massimo di 1.000 biglietti virtuali per scontrino). Il codice lotteria è abbinato al codice fiscale ma “non consente il tracciamento” degli acquisti, al sistema lotteria arrivano solo i dati sugli importi spesi e le modalità di pagamento. I vincitori saranno contattati via Pec o via raccomandata AR e si dovranno presentare entro 90 giorni per l’identificazione agli uffici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli del proprio territorio: successivamente riceveranno un bonifico bancario o postale con la vincita. Passati i tre mesi i premi non si potranno più reclamare e i fondi torneranno all’erario.

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