“Siamo sconcertati dalle indicazioni del CTS che suggerisce la limitazione temporanea alla fruizione di eventi a grande aggregazione di pubblico, tra cui fiere e congressi”. Lo afferma in una nota Maurizio Danese, presidente di AEFI, l’Associazione che riunisce 40 operatori fieristici nazionali.
“Le fiere hanno protocolli molto rigidi in materia di salute e sicurezza, validati dallo stesso CTS, che vengono rispettati in ogni fase della manifestazione, compresi allestimenti e disallestimenti. Inoltre le fiere sono agevolate dai grandi spazi in cui si svolgono che permettono di garantire un distanziamento di ben oltre due metri, senza dimenticare la ridotta partecipazione a seguito della pandemia – prosegue Danese -.
Dalla riapertura del 1° settembre, tutte le manifestazioni dei nostri associati si sono svolte in totale sicurezza, con grande soddisfazione degli espositori italiani per il business generato. La salute di tutti resta anche per noi una priorità e per tutelarla tutti i quartieri hanno fatto enormi investimenti in sicurezza; abbiamo lavorato per la ripartenza, pianificando e ri-programmando le manifestazioni dell’ultimo trimestre, senza ad oggi aver ancora ricevuto il sostegno a fondo perduto per le perdite subite”.
“Le fiere sono uno dei più potenti ed efficaci strumenti di politica industriale a disposizione del Paese da cui si originano direttamente o indirettamente quasi il 50% delle esportazioni – sottolinea il presidente di Aefi -. Bloccarle significa non solo distruggere un settore, ma un intero sistema. Come detto i nostri protocolli di sicurezza sono già molto severi, ma siamo a disposizione del CTS per valutare insieme eventuali ulteriori misure da mettere in atto”. (Italpress)