L’Assemblea degli azionisti di Ubi ha eletto il nuovo consiglio d’amministrazione che traghetterà la banca verso la fusione con Intesa Sanpaolo. Come amministratore delegato è stato confermato Gaetano Miccichè, banchiere di origine palermitana che attualmente, all’interno del gruppo Intesa ricopre la carica di chairman di Imi Corporate e Investment Banking.
Per l’occasione ha rilasciato a Italpress un’intervista nei quali ripercorre cinquant’anni di carriera giocata in gran parte nel mondo del credito ma anche nell’industria (l’ultimo incarico fu quello di amministratore delegato del Cotonoficio Oilcese prima di essere chiamato nel 2002 in Intesa). Ma anche nello sport essendo stato lo scorso anno per alcuni mesi presidente della Lega Calcio. Commentando la fusione fra Banca Intesa e Ubi ha spiegato che sta per nascere il secondo gruppo bancario europeo dopo Bnp Paribas e le procedure per l’integrazione si stanno svolgendo regolarmente “In Ubi – spiega – ho trovato professionalità molto elevate che non faticheranno a integrarsi con il mondo Intesa. Fra l’altro il nostro gruppo è cresciuto attraverso diverse fusioni che hanno sempre valorizzato tutte le identità.
Siamo abituati a crescere così”. Nato a Palermo ma ormai stabilmente residente a Milano, Gaetano Miccichè ha un occhio informato su entrambe le realtà. Di Milano dice che non farà fatica a riprendersi dopo il Covid 19: “Diverse e prestigiose università, due aeroporti, collegamenti ferroviari veloci, servizi pubblici efficienti. Tutte cose che semplificano molto la vita dei suoi abitanti e di quanti lavorano in città. Senza contare gli eventi che la rendono unica al mondo: penso al Teatro alla Scala, alla Fiera del Mobile e a quella del design, alla settimana della moda e ad altre numerose iniziative di richiamo internazionale”.
Per il Sud si augura un piano Marshall per consentire la valorizzare i suoi punti di forza che sono il turismo, l’agricoltura, l’arte, il food. “Spero davvero, come sento dire, che l’Europa stia preparando un piano Marshall per l’Italia e per il Mezzogiorno soprattutto – affferma -. Soprattutto finalizzate alla crescita e all’internazionalizzazione del sistema industriale. Bisogna attrarre il turismo di alto livello – dice -, per far diventare la Sicilia una metà ricercata come può essere la Costa Azzurra. Deve diventare la terra dove i ricchi di tutto il mondo sognano, almeno una volta nella loro vita, di trascorrere un periodo di vacanze”. (Italpress)