sabato, 27 Aprile, 2024
Politica

Decreto d’agosto. Governo alle strette con il rebus blocco licenziamenti

Bonus ristoranti in forse, ok ai fondi per i neo assunti al Sud e sgravi per turismo.

Tutti in attesa del “Decreto d’agosto”, che tra anticipazioni e smentite prende forma. Il Governo prevede incentivi per arrivare a fine anno in modo da salvaguardare alcuni settori più a rischio di crisi profonda e forse irreversibile, e nel contempo di dare spinta a quelle iniziative che possono riprendere la strada della produttività. Un mix che deve fare i conti con le richieste dei partiti, dei singoli ministri e soprattutto della situazione di grande indecisione sanitaria ed economica. Non solo c’è il nodo licenziamenti (dai 500 mila al milione di lavoratori), che sarà il vero banco di prova della tenuta dei rapporti tra governo e sindacati e tra esecutivo del premier Conte con gli industriali. Cgil, Cisl e Uil premono per il blocco dei licenziamenti da prorogare fino ad anno nuovo, per Confindustria all’opposto, il blocco rappresenta una anomalia, un attacco alle imprese che secondo gli industriali, sono sull’orlo di un collasso. Il Governo media e ci saranno intese su cassa integrazione e ammortizzatori sociali.
Il “Decreto d’agosto” che diceva essere uno strumento snello, si è caricato di tante e troppe aspettative e di tensioni, nel contempo tutti chiedono che lo Stato intervenga.
La proposta, ad esempio, per incentivare i consumi è stata avanzata dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Alessia Morani, e al vaglio dei ministri Patuanelli e Gualtieri. Il progetto prevede di far rientrare tra gli sconti, oltre a bar e ristoranti, anche gli altri settori rimasti finora privi di sostegni. Tuttavia nelle ultime ore il progetto si è ridimensionato se non è addirittura sfumato.

Il bonus, secondo le ultime novità, potrebbe tuttavia valere anche per arredo, dalle cucine componibili ai divani, moda, calzature e pelletteria e per gli elettrodomestici.

L’incentivo agli acquisti sarà condizionato all’utilizzo di carte di credito e bancomat, ritenute utili per favorire la tracciabilità e la lotta al nero. I cittadini dovranno iscriversi a una piattaforma informatica scaricando un Qr code e riceveranno uno sconto immediato al momento dell’acquisto: del 10% per l’arredo e del 20% per gli altri settori merceologici, con un tetto massimo di spesa. Saranno esclusi gli acquisti online. I commercianti saranno rimborsati dallo Stato con bonifico su conto corrente 20-30 giorni dopo. E’ ancora da definire se sui beni di arredamento acquistati possano valere anche le detrazioni fiscali già previste.

In parallelo, i viceministri Laura Castelli e Stefano Buffagni stanno lavorando a un intervento ad hoc per i ristoranti: un rimborso del 20% del conto se si paga con carta di credito o bancomat. La misura si applicherebbe alle spese sostenute da settembre a dicembre con un meccanismo di rimborso che potrebbe arrivare direttamente sul conto corrente o tramite un’apposita app allo studio. Nessun limite di reddito per utilizzare il bonus ma ci sarà un tetto massimo alle spese per cui si potrà chiedere il ristoro fino alla fine dell’anno. Il costo dell’intervento sarebbe di circa un miliardo. Stessa cifra che richiederebbe la proposta della ministra della Politiche agricole, Teresa Bellanova, di un fondo ad hoc per un bonus di circa 5 mila euro a fondo perduto diretto ai 180mila esercizi pubblici per l’acquisto di prodotti agroalimentari nazionali.

Nel nuovo pacchetto di misure per bar e ristoranti rientreranno anche la proroga dell’esenzione della Tosap e della Cosap fino a fine anno per tenere i tavolini all’aperto e un fondo di garanzia per gli affitti delle attività ancora in crisi. A questi interventi potrebbero aggiungersi le misure, proposte dal ministro dei Beni Culturali Franceschini, per ripopolare i centri delle città dove molti esercizi sono stati colpiti dallo smart working che ha penalizzato il mercato delle pause pranzo.

Per quanto riguarda il resto del provvedimento è ormai in dirittura d’arrivo il pacchetto lavoro, che assorbirà circa 10 miliardi di risorse. I sindacati hanno espresso soddisfazione dopo l’incontro con il ministro Catalfo che ha indicato le direttrici d’intervento. Confermata la proroga delle 18 settimane di cassa integrazione con il paletto del fatturato per accedere alla seconda tranche di 9 settimane: sarà previsto un contributo addizionale del 9% per le imprese con perdite di ricavi fino al 20% e del 18% per chi non registra cali.

Contributo non dovuto per chi ha subito perdite pari o superiori al 20%. E ci sarà anche il prolungamento a fine anno del blocco dei licenziamenti in scadenza il 17 agosto che trova contraria Confindustria. Il blocco sarà legato al ricorso alla cassa e non varrà per le aziende che chiudono i battenti, nel caso di fallimenti o di liquidazione con cessazione.

In alternativa alla cig, il decreto prevederà l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali, per un periodo massimo di sei mesi, per assunzioni addizionali fino al 31 dicembre di lavoratori a tempo indeterminato. E si sta valutando di introdurre incentivi di tre mesi per le assunzioni a tempo determinato nel settore del turismo. Inoltre il Fondo nuove competenze sarà rifinanziato con circa 500 milioni e arriverà una deroga alle norme sui contratti a termine che potranno essere rinnovati fino al 31 dicembre senza indicazioni di causali. Saranno allungate di due mesi le indennità di disoccupazione Naspi e Discoll ed è prevista la proroga delle procedure semplificate per lo smart working nel privato.

In arrivo anche una nuova indennità per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo danneggiati dall’emergenza epidemiologica. In queste ore la decisione del via libera del decreto con aggiustamenti e innovazioni che dovrebbero accontentare tutti, o almeno, questa la speranza del Governo.

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